Milano

Rosati (Mdp): "Non escludo candidatura fuori da primarie. Ma dipende dal Pd.."

"Gori? Lo stimo ma non basta". Intervista a Onorio Rosati

di Fabio Massa

Onorio Rosati, ex segretario della Camera del Lavoro di Milano, è il coordinatore milanese di Articolo 1 - Mdp. Ad Affaritaliani.it Milano spiega: "Le primarie? Condizione necessaria ma non sufficiente per costruire una coalizione di centrosinistra larga in vista delle Regionali. Gori? Lo stimo ma non basta. Boicotterò il referendum. Non escludo una candidatura fuori dall'orbita Pd ma questo dipenderà dai dem..." L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Capitolo Regionali. Continuate a chiedere le primarie. Pisapia e Bersani tuttavia hanno espresso stima per Gori. Ma c'è bisogno di farle oppure è solo un passaggio in più?
Per noi di Articolo 1 - Mdp le primarie sono una condizione necessaria ma non sufficiente per provare a costruire una coalizione di centro sinistra larga, aperta a tutta la Sinistra, che sia capace di sconfiggere Maroni ed il centrodestra in Lombardia. Quindi non le consideriamo un passaggio in più, anzi, ma parte di un percorso che deve riguardare anche il perimetro della coalizione ed il suo programma. Mi pare evidente, dentro una coalizione politicamente eterogenea (a livello nazionale Articolo 1 ed il Pd andranno con programmi e liste diverse/concorrenti) che il candidato alla presidenza della regione Lombardia debba essere deciso o collegialmente da tutti i soggetti della coalizione, e non mi sembra questo il caso della candidatura  di Gori targata Pd, oppure debba essere il risultato di una consultazione democratica come quella, che noi chiediamo delle primarie, tra candidati con biografie differenti che esprimono sensibilità e priorità tra di loro diverse. Personalmente stimo Gori ma questo conta poco rispetto alla necessità trovare un profilo di candidato che sia più adatto a rappresentare ed interpretare la domanda di una evidente ed assoluta discontinuità politica e culturale, come credo che sia necessaria, rispetto a coloro, il centrodestra, che stanno governando da più di 20 anni la nostra regione e questo a cominciare dal referendum farsa sulla autonomia voluto da Maroni e previsto per il 22 ottobre. Io sono tra coloro che lavorerà per boicottare questa consultazione.

Qualcuno ripensa alle primarie per Ambrosoli. Alla fine non furono neppure lontanamente decisive per vincere le elezioni.
Fermo restando che non sarei così negativo rispetto all'utilità delle primarie del 2012 del centrosinistra per  le regionali in Lombardia che vennero fatte tra candidati competenti ed autorevoli, oggi ci troviamo in una fase politica completamente differente. Allora a livello nazionale il Pd insieme a SEL si presentavano alleati su un progetto chiamato Italia Bene Comune, oggi invece quasi sicuramente Articolo 1 - Mdp e spero tutto ciò che si trova alla sinistra del Pd lavoreranno per costruire un progetto che sia concorrente ed alternativo al Pd stesso.
L'eventuale amalgama a livello regionale, di una coalizione di centrosinistra che a livello nazionale non esiste, non è quindi un fatto scontato e spontaneo, la scelta delle primarie insieme alla definizione di un programma di governo con forti contenuti di sinistra potrebbe sicuramente aiutare il processo.

Se ci fossero primarie, lei sarebbe disponibile a candidarsi?
Personalmente sto lavorando insieme ad altri  per provare a costruire un campo largo del centrosinistra con la presenza di tutte le soggettività della sinistra in Lombardia che si sentono di aderire a questo progetto. La scelta del candidato alle primarie dovrà quindi essere presa, io penso,  collegialmente dall'insieme di questi soggetti. Se vogliamo effettivamente rendere contendibile la candidatura dentro il centrosinistra. A questo riguardo abbiamo sicuramente personalità che possono per noi bene interpretare questa competizione politica. Di ciò non sono assolutamente preoccupato.

Esclude, nel caso non si facciano primarie, che Mdp insieme ad altri soggetti della sinistra, proponga una candidatura fuori dalla coalizione di centrosinistra, e quindi fuori dall'orbita Pd?
No, non potrei escluderlo. Mi auguro però che ciò non avvenga, perché ciò significherebbe consegnare la vittoria a tavolino a Maroni, ma molto dipenderà dall'atteggiamento che vorrà assumere il Pd rispetto alle richieste che abbiamo avanzato (perimetro coalizione/programma/primarie).

Quali sono i rapporti tra Fiom e Mdp?
Normali, di reciproco ascolto e di rispetto nel riconoscimento della diversità di ruoli ma anche di apprezzamento per il lavoro che viene fatto da coloro che tutti i giorni sono chiamati a rappresentare i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori dentro una fase oggettivamente complicata e difficile per l'insieme del mondo del lavoro. Noi rispettiamo i sindacati e riconosciamo l'importanza del loro ruolo e della loro interlocuzione.

Si è registrata molta tensione con Insieme, che con Chiara Cremonesi ha fatto un gruppo indipendente da voi. Ad oggi qual è lo stato dell'arte?
Non considero la scelta fatta da Chiara come un segnale di contrapposizione o di rottura nei confronti di Articolo 1 - Mdp. Della sua decisione di cambiare il nome al suo gruppo ne avevamo parlato in precedenza e le avevo espresso la mia opinione non ostile. Rimango di quella opinione anche se credo che la nostra scelta relativamente alla nascita del gruppo unificato in regione Lombardia debba essere legata strettamente al compimento e all'implementazione del progetto politico nazionale avviatosi tra Articolo 1 - Mdp e Campo Progressista. Questo a partire dal nome che avrà il nuovo soggetto politico, il gruppo regionale dovrà chiamarsi nello stesso modo. 

C'è chi dice che lascerà Mdp se non si troverà l'intesa con Pisapia, dalla Lombardia. Ha timore di perdite importanti dal movimento?
Non vedo il rischio di fratture tra di noi. Mi auguro infatti che il progetto di Articolo 1 - Mdp insieme a Campo Progressista e io dico insieme anche agli altri soggetti oggi alla sinistra del Pd possa compiersi positivamente, a partire da settembre. Oggi più che mai infatti c'è una forte domanda di unità a sinistra nella assoluta chiarezza relativamente ai contenuti ed alle future alleanze. Da coordinatore milanese di Articolo 1 - Mdp mi sento di dire che questa della unità a sinistra rappresenta di gran lunga l'opzione maggioritaria all'interno del nostro movimento. Anche a Milano, di gran lunga maggioritaria.

Che cosa ne pensa di Francesco Laforgia candidato presidente di Regione Lombardia?
Tu sai la stima che ho nei confronti di Francesco per le scelte coraggiosa che ha fatto, essendo tra i fondatori di Articolo 1 - Mdp e per l'importante lavoro che sia a livello parlamentare e sia sui territori sta svolgendo per fare crescere e per radicare il progetto di Articolo 1 - Mdp. Considero quindi particolarmente prezioso il suo lavoro e la sua presenza a livello nazionale e mi auguro che ciò possa proseguire. Detto ciò, per quanto riguarda la regione Lombardia la sua sarebbe sicuramente una ottima candidatura ma non mi piace tirare le persone per la giacchetta. E vale per lui quello che ho detto prima. La sinistra dentro la coalizione dovrà scegliere insieme il proprio candidato.

Questa frammentazione della sinistra non rischia di favorire Roberto Maroni?
Maroni verrà favorito se noi non saremo capaci di assumere posizioni chiare e nette di discontinuità rispetto alle politiche del centrodestra in materia di: Lavoro, Diritti, Salute, Casa, Trasporti, Territorio, Migranti. Come vedi serve una radicale discontinuità praticamente su tutto. E serve un candidato ed una coalizione in grado di interpretare coerentemente tutto ciò. Solo così facendo noi saremo capaci di esprimere un progetto che sia culturalmente e politicamente forte ed egemone ma per fare questo serve coraggio e serve coinvolgere dal basso tutta quella parte della società lombarda che in tutti questi anni è rimasta a guardare e che oggi non ne può più di questo stato di cose.

fabio.massa@affaritaliani.it







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