Milano
Rottamazione in vista in FdI? Nasce l’alleanza “generazionale”. Inside
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Allo scoperto è Roberto Jonghi Lavarini, esponente della Destra Sociale...
di Alberta Mancini
La fiamma di Fratelli d’Italia, dopo il 2,4% ottenuto alle elezioni comunali di Milano, scomparsa da Palazzo Marino, è ridotta ad un lumicino e, anche questo rischia di spegnersi a causa delle faide interne al movimento di Giorgia Meloni. La base militante invoca un forte cambiamento, alcuni minacciano di andarsene dal partito, altri chiedono le teste dei responsabili cittadino e provinciale, Gianni Stornaiuolo e Romano La Russa. Ma, se fino a qualche tempo fa, lo scontro, anche per la concorrenza sulle preferenze in campagna elettorale, era fra il clan La Russa e la coppia De Corato-Frassinetti, questa si sta trasformando in un vero e proprio scontro generazionale fra la vecchia guardia missina, arroccata sulle proprie rimanenti posizioni di potere, ed i quarantenni, da Massimo Girtanner a Fabio Raimondo, che scalpitano, in cerca di spazio e ruolo, invocando un generale rinnovamento della organizzazione, della linea politica e della classe dirigente.
Carlo Fidanza, ex eurodeputato, fedelissimo di Giorgia Meloni e probabile commissario del partito in Lombardia, cerca di smorzare i toni e parla della “necessità di avviare una nuova fase costituente”. Sulla stessa linea anche l’ex consigliere comunale Marco Osnato che sul web invoca “un momento di riflessione e approfondimento politico”. Allo scoperto è Roberto Jonghi Lavarini, esponente della Destra Sociale, movimento populista federato a Fratelli d’Italia, coetaneo sia di Fidanza che di Osnato: “La destra a Milano è ai minimi storici, gli unici eletti di FDI sono Ignazio La Russa alla camera e Riccardo De Corato in Regione, che ricoprono incarichi da trent’anni, da quando ho iniziato a fare politica. Certamente bravi, hanno dato tanto alla nostra comunità ed alla nostra città, ma conclusi i rispettivi mandati, nel 2018, dovrebbero farsi da parte e lasciare spazio ad altri ugualmente capaci e meritevoli”.
In questo progetto di destra futura, c’è chi vede bene anche il rientro di Nicolò Mardegan che, alle comunali, si è presentato da solo con un lista civica: “Il suo posto naturale è con noi, a destra, nel centrodestra”, dice Jonghi. Su facebook questa alleanza è già stata ribattezzate dei “Quattro Moschettieri” e pare godere dell’appoggio, non solo dei quadri locali di partito e dei dirigenti giovanili, ma anche di storici e autorevoli esponenti della destra come gli ex deputati Alfredo Mantica e Pietro Cerullo. Cosa farà la Meloni e, soprattutto, si faranno veramente da parte i vecchi colonnelli di Alleanza Nazionale?