Rozza: "Le accuse di Barbato? Propongo audit, anche su mio operato"
Venerdì in commissione antimafia l'ex comandante di Polizia locale Antonio Barbato avrebbe attaccato l'assessore Rozza. Lei: "Si faccia audit interno"
L'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza "sul banco degli imputati" in consiglio comunale a Palazzo Marino, con l'opposizione che la incalza in merito alle accuse a lei rivolte dall'ex comandante della Polizia locale Antonio Barbato, sentito venerdì in una audizione a porte chiuse della commissione antimafia. Come riepilogato da Silvia Sardone, Forza Italia, due le accuse mosse dall'ex capo dei ghisa: la prima, come riporta il quotidiano Il Giorno, riguarderebbe un gruppo Whatsapp in cui vengono segnalate le situazioni di degrado dove far intervenire gli agenti e che avrebbe come referente non il comandante della Polizia locale bensì una collaboratrice della Rozza. Similmente, e in modo più grave, l’Unità Demanio e Patrimonio della Polizia locale risponderebbe direttamente alla Rozza e non al comandante della Polizia locale. Questo quanto affermato da Barbato. In consiglio la Rozza ha replicato dimostrando che Barbato faceva parte del gruppo Whatsapp in questione. Per quanto riguarda l'Unità Demanio e Patrimonio: "Se fosse come dice Barbato, sarebbe violata la dignità del Corpo. Quell’Unità risponde a un ufficiale della Polizia locale". Allora se Barbato ha detto il falso, hanno ribattuto Gianluca Comazzi (Fi) e Alessandro Morelli (Lega), la Rozza dovrebbe querelarlo per tutelarsi. Ma l'assessore non ha intenzione di percorrere questa strada in quanto, trattandosi di udienza a porte chiuse priva di atti o audio, non esistono prove documentali ma solo ricostruzioni giornalistiche. Quindi, la conclusione: "In accordo con il sindaco Giuseppe Sala e con il comandante dei vigili urbani Marco Ciacci, ho chiesto un audit interna sulla Polizia locale per verificare la correttezza dei comportamenti. A partire da quello dell’assessore".