Rozzano, preso il capo della banda dei finti poliziotti
Il boss della banda tradito dal suo pappagallo
Preso il capo dei rapinatori che si fingevano agenti antiterrorismo
E' stato preso il capobanda dei finti poliziotti, autori delle rapine ai pusher in zona San Siro. Il 22 maggio la squadra Mobile di Milano aveva eseguito 7 delle 8 ordinanze di custodia cautelare per i membri dell'organizzazione che ,vestendo da poliziotti dell'antiterrorismo e con finti distintivi sottraevano i soldi e la droga agli spacciatori.
Nella giornata di martedi' intorno all'1 (ma la notizia si e' appresa oggi) anche Gian Marco Formisano, 34 anni, di origine napoletana ma sempre vissuto a Rozzano, considerato l'ideatore e il capo, e' stato arrestato. Si nascondeva presso un complice, Carmelo D., di 42 anni siciliano e con precedenti, in via Mandorli 8, nella cittadina dell'hinterland sud di Milano. Gli agenti hanno individuato l'appartamento grazie agli appostamenti e hanno notato la madre di lui, con la sorella e la moglie, recarsi presso la casa per portargli delle sigarette. A confermare che dentro ci fosse proprio lui anche le intercettazioni ambientali, nelle quali si sentiva chiaramente il cinguettio di un pappagallo.
In una telefonata Parmisano si lamentava anche del fastidio che l'animale gli recava con il suo verso. Una volta individuato il palazzo, dunque, proprio grazie al canto dell'uccello che si sentiva per le scale i poliziotti sono arrivati all'ottavo piano e sono entrati in casa. In quel momento il complice e' andato in escandescenze per cercare di distogliere l'attenzione da Parmisano, che nel frattempo scappava scalzo dalla finestra e si arrampicava sul balcone della vicina (una persona anziana anche spaventata per l'accaduto). Nonostante il tentativo di fuga, anche grazie alla conferma degli altri vicini che hanno assistito alla scena, Parmisano e' stato costretto ad arrendersi. Alle accuse precedenti si aggiunge il reato di resistenza al pubblico ufficiale. Per lo stesso reato e anche per quello di favoreggiamento anche il complice - chiaramente a conoscenza di chi stesse coprendo perche' nel suo cellulare sono stati trovati dei video inviati al Parmisano con i servizi televisivi sull'operazione alla quale era scampato il giorno prima - e' stato denunciato.