Milano

Rsa, i parenti dei ricoverati: Trivulzio ci rifiuta visite anche con vetri

Secondo i familiari degli anziani ricoverati al Trivulzio è possibile organizzare delle visite in sicurezza, ma la Rsa ha detto no

Rsa, i parenti dei ricoverati: Trivulzio ci rifiuta visite anche con vetri

I parenti degli anziani ospitati al Pio Albergo Trivulzio, che ha subito molte perdine durante l'epidemia da Coronavirus, hanno chiesto alla direzione della casa di riposo di vedere i propri parenti anche solo attraverso il vetro, ricevendo un diniego. La fa sapere il comitato Verita' e Giustizia per le vittime del Trivulzio. "Abbiamo chiesto alla direzione del Pio Albergo Trivulzio di approntare misure di sicurezza per consentire agli ospiti di vedere i propri parenti almeno attraverso un vetro, come avviene nelle Rsa e negli ospedali di tutto il mondo - scrivono attraverso il loro portavoce, Alessandro Azzone -. Tutti gli anziani sono traumatizzati e disorientati. Combattere la loro solitudine dovrebbe essere un dovere e una preoccupazione primaria da parte di una Residenza Sanitaria Assistenziale, che ha il compito di assicurare il benessere fisico e psicologico dei degenti". La risposta negativa del Pat, "dietro la freddezza del linguaggio burocratico, esprime disinteresse e insensibilita'", denunciano, bollando l'atto come "una mancanza di 'pietas', che non riusciamo ad accettare".

Secondo i parenti degli anziani "le dimensioni e la divisione degli spazi esterni della Baggina, oltretutto, consentirebbero agevolmente di organizzare questi incontri, con un contatto visivo protetto". "Da una parte si parla di fine dell'emergenza per liquidare quanto avvenuto, e dall'altra si invoca la necessita' di rispettare tutti gli obblighi di chiusura legati alla pandemia. Un corto circuito che costringe tutti, parenti e anziani, a prolungare il grave stato di disagio e di dolorosa mancanza del legame affettivo", concludono. 

 








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