Ruby bis: giudici, contratto con prostituta contrario buon costume
I giudici del processo Ruby bis spiegano che "il contratto con la prostituta e' nullo avendo causa illecita in quanto contraria al buon costume
Ruby bis: giudici, contratto con prostituta contrario buon costume
Nelle motivazioni alla sentenza in cui spiegano anche perche' non sarebbe incostituzionale la legge Merlin, i giudici del processo Ruby bis spiegano che "il contratto con la prostituta e' nullo avendo causa illecita in quanto contraria al buon costume e quindi nessuna tutela offre l'ordinamento giuridico a questa attivita' economica che, neppure, a fortiori, sotto tale profilo puo' trovare tutela nella Costituzione". E' uno degli argomenti portati dal collegio (Marina Caroselli, Antonella Lai e Andrea Pirola) per motivare il rigetto della questione di costituzionalita' sollevata dalle difese nel processo Ruby bis.
"Anche una escort - ragionano i giudici - gia' orientata alla scelta di concedersi sessualmente nell'ottica di uno scambio sessuale, puo' determinarsi a compiere o meno uno specifico atto prostitutivo in ragione della presenza di condizioni piu' o meno favorevoli che possono essere realizzate proprio dalla condotta agevolatrice di colui che favorisce l'attivita' prostitutiva". L'esempio portato dai giudici, in questo senso, e' quello della "messa a disposizione alle ragazze che erano solite frequentare le cene di Arcore degli appartamenti siti in via Olgettina e l'incidenza che tale condotta puo' avere avuto sulla loro scelta di protrarre anche nel tempo l'attivita' di prostituzione qui espletata, rendendola piu' stabile e continuativa (si rammenti, a titolo di esempio, che le gemelle De Vivo vivevano in Campania)".