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Pandemia ed elezioni al Quirinale: Berlusconi ottiene il rinvio del Ruby Ter

Pandemia ed elezioni al Quirinale: Berlusconi ottiene il rinvio del Ruby Ter

E' stato rinviato al prossimo 16 febbraio il processo milanese Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altre 28 persone imputate, a vario titolo, per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza in relazione a quanto accadeva alle serate a Villa San Martino di Arcore. Lo ha deciso il collegio della settima sezione penale del tribunale accogliendo la richiesta della difesa dell'ex premier. Un'istanza, come ha spiegato all'AGI l'avvocato Federico Cecconi, che e' motivata alla luce dei "problemi pandemici" e dall'opportunita' di non sovrapporre l'udienza prevista in precedenza per il 26 gennaio "con le prossime elezioni del Presidente della Repubblica".

Il legale: "Richiesta di slittamento anche per l'emergenza pandemica"

Come riporta Ansa, il legale Cecconi ha prima di tutto parlato della "situazione pandemica che sta creando problemi di organizzazione dei testimoni che abbiamo citato". Per oggi, infatti, ne erano previsti otto, ma se ne e' presentato solo uno. "Il rischio - ha proseguito - e' che nelle prossime udienze possano esserci altri impedimenti". Ad ogni modo, la difesa ha preannunciato che sfoltira' ancora la lista di testimoni, gia' passati da 104 a 35. La richiesta di "slittamento del processo" della difesa di Berlusconi, dunque, e' legata all'emergenza pandemica, ma il difensore ha anche fatto presente "che la prossima udienza di mercoledi' prossimo" e' fissata in un periodo in cui "iniziano le prime sedute per l'elezione del presidente della Repubblica".

E ancora: "lo dico a prescindere dal fatto che il dottor Berlusconi possa essere ufficialmente candidato, ma e' una ragione di opportunita', lo dico per una valutazione al fine di un rinvio con ovviamente la sospensione dei termini di prescrizione". Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, in aula col pm Luca Gaglio, ha detto, rivolta ai giudici della settima penale, di "limitarci a valutare l'organizzazione ragionevole" del processo in corso, spiegando anche che e' difficile prevedere il termine dell'attuale emergenza legata al Covid. Il collegio presieduto da Marco Tremolada si e' ritirato per decidere.

Cecconi: "Richiesta di rinvio, una mia iniziativa"

"Non è stato Silvio Berlusconi ad esprimere questa preoccupazione tra l'incrocio dell'udienza e le elezioni per il Quirinale. Non ha espresso né preoccupazione né altro. E' una valutazione che in totale serenità mi sono sentito di dover svolgere". La precisazione arriva dall'avvocato Federico Cecconi, difensore di Silvio Berlusconi, dopo la decisione del Tribunale di Milano di rinviare al 16 febbraio prossimo il processo Ruby ter che vede l'ex premier imputato per corruzione in atti giudiziari. Era stato lo stesso Cecconi a chiedere in aula un rinvio a fine febbraio per le possibili problematiche dovute al rischio di contagi da Covid ma anche per "ragioni di opportunità" politica legate alle elezioni del presidente della Repubblica che entreranno nel vivo proprio all'inizio della prossima settimana.

"Non c'è dubbio - ha osservato il legale al termine dell'udienza - che qui si combinano due fattori entrambi rilevanti: un primo di natura processuale legato all'obiettiva difficoltà di assicurare la presenza dei testimoni a causa della pandemia, dall'altro lato è di tutta evidenza che l'inizio delle votazioni per la presidenza della repubblica coincide quasi perfettamente con la celebrazione dell'udienza. Il che imponeva questa valorizzazione di un aspetto quantomeno di delicatezza che doveva essere fatto oggetto di valutazione".

Ruby Ter, l'ex guardia di Arcore: "L'Olgettina voleva un milione da Berlusconi"

Nel frattempo oggi al processo Ruby Ter ha testimoniato Roberto Sileno  ex coordinatore, ora in pensione, del servizio di vigilanza della residenza ad Arcore, il primo teste della difesa dell'ex premier, convocato in aula dall'avvocato Federico Cecconi. Sileno ha raccontato che Giovanna Rigato, una delle giovani ex ospiti alle serate di Arcore e imputata anche a Monza per un tentativo di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi da un milione di euro, si presento' nella "primavera del 2017" davanti a villa San Martino con un "foglio" in cui "c'era scritto che entro 7 giorni il presidente avrebbe dovuto versarle una somma di denaro, un milione di euro, su un conto in Inghilterra, altrimenti disse lei 'ognuno si assume la sua responsabilita''".

Il testimone: "Non riuscivamo a liberarci delle ragazze: erano insistenti e aggressive"

Il processo è a carico dell'ex premier e di altre 28 persone. Il teste ha letto anche parte del biglietto che Rigato cerco' di consegnare all'ex premier nel quale era scritto che aveva "urgenza di parlare col Presidente" per quel "pagamento da un milione", 'spalmato' su "7 anni", e nel quale erano indicate anche le scadenze e le coordinate bancarie. Sileno ha spiegato che in quegli anni "le ragazze chiedevano di essere ricevute quasi tutti i giorni, ma noi dicevamo che non ci si puo' presentare cosi', questo non e' l'iter, bisogna prendere appuntamento con la segreteria. Ma era difficoltoso, erano verbalmente aggressive, eccedevano, insistevano". Il 'pressing' sul Cavaliere per richieste di denaro da parte delle giovani, poi finite imputate per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, era gia' emerso dagli atti dell'inchiesta. "Dicevamo il presidente non c'e', e' a Roma, vada da Spinelli (il ragioniere di fiducia, ndr) - ha aggiunto l'ex guardia - cercavamo le giustificazioni piu' disparate per liberarcene, erano insistenti, non erano persone con cui si poteva parlare".

Elezioni del presidente: la difesa di Berlusconi chiede il rinvio del processo

La difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto ai giudici di valutare "l'opportunita'" di rinviare l'udienza prevista per mercoledi' prossimo, 26 gennaio, perche' "il 25 iniziano le prime sedute per l'elezione del presidente della Repubblica e lo dico a prescindere del fatto che il dottor Berlusconi possa essere ufficialmente candidato, ma e' una ragione di opportunita'". Lo ha spiegato in aula l'avvocato Federico Cecconi. La difesa ha fatto presente che il processo potrebbe essere rinviato "a fine febbraio" anche per la "situazione pandemica in atto".

 

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