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Milano
Ruby ter, Marysthell Polanco: "Nè soldi nè case: voglio patteggiare e pulirmi"

Ruby ter, l'olgettina Marysthell Polanco : "Nè soldi nè case: voglio patteggiare e pulirmi"

"Non voglio soldi, non voglio case, voglio patteggiare e pulirmi". Sono parole pronunciate da Marysthell Polanco in un audio del 2014 depositato dalla Procura di Milano tra le richieste di prova nel processo 'Ruby ter' a carico di Silvio Berlusconi e di altri 28 imputati con al centro l'accusa di corruzione in atti giudiziari. In seguito, Polanco non ha patteggiato ma ha intenzione, come riferisce il suo legale Paolo Maria Cassamagnaghi, di presentarsi in aula e raccontare la sua verita'. "Ora patteggiare non e' piu' possibile perche' non ci sono piu' i termini di legge - spiega il difensore, subentrato da circa un anno nella difesa della modella - ma la mia assistita spieghera' la sua versione dei fatti".

A margine di un'udienza del processo Ruby ter dell'aprile scorso, Marysthell Polanco, la ragazza che si travestiva ad Arcore da Ilda Boccassini con toga e parrucca fulva, aveva espresso l'intenzione di raccontare la 'sua' verita'. "Ho deciso di dire le cose come stanno, e' cambiato tanto nella mia vita - erano state le sue parole - Ora sono madre di tre figli e la mia versione sulle cene potrebbe essere diversa".

Parlando coi cronisti fuori dall'aula, la modella dominicana aveva aperto a un possibile cambio di rotta rispetto a quello che aveva sempre sostenuto, e cioe' che a Villa San Martino andassero in scena spettacoli di burlesque. Nulla a che vedere col contesto di prostituzione delineato invece dalla sentenza definitiva che ha portato alla condanna di Emilio Fede e Nicole Minetti.

Polanco e' stata interrogata in Questura nei mesi scorsi dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e da Luca Gaglio, i magistrati dell'accusa nel caso Ruby ter. "Quello che gli ho detto deve restare segreto perche' sono indagata - aveva detto Polanco - ma io desidero essere pulita con me stessa, di quello che dicono gli altri non mi e' mai interessato. A mia figlia piu' grande di 13 anni ho spiegato le cose come stanno, per me la famiglia e' la cosa piu' importante".

Nell'audio, non ancora trascritto, Polanco parla col suo ex legale che la invita a temporeggiare sulla scelta di patteggiare. Secondo l'attuale difesa della Polanco, il 'vocale' va letto assieme a una lettera, sempre del 2014 e gia' emersa alle cronache, in cui Polanco scriveva all'allora magistrato che conduceva le indagini, Ilda Boccassini, di volere patteggiare. Ora la modella viene considerata da Siciliano e Boccassini come una possibile carta vincente per l'accusa se, come tutto fa pensare, si presentera' in aula per discostarsi dalla sua precedente versione che le cene a Villa San Martino non erano spettacoli di burlesque, ma contesti a sfondo sessuale simili a quelli descritti dalla Procura e consolidati nelle sentenze dei primi processi.

L'avvocato Cassamagnaghi ha spiegato di avere valutato, quando ha preso un anno fa la difeso della Polanco (imputata per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza), di chiedere il patteggiamento ma si e' accorto di non poterlo fare perche' la legge non gli concede spiragli in questa fase del procedimento. La modella dominicana e' stata ospite di diverse trasmissioni televisive in queste ultime settimane in cui ha preannunciato la sua presenza in aula ma non ha rivelato cosa raccontera' ai giudici della settima sezione penale davanti ai quali si celebra il processo, che ha registrato anche il decesso il primo marzo scorso, per causa ancora misteriose, della teste dell'accusa Imane Fadil.

Nell'udienza di oggi, il procuratore aggiunto Siciliano ha parlato di "burocratizzazione in corso del processo" con riferimento ai vari intoppi che ne hanno bloccato l'iter da quando e' iniziato nel gennaio nel gennaio del 2017. Il pm Gaglio ha spiegato che tra le richieste di prove contenute in enormi faldoni portati in aula ci sono intercettazioni, documenti acquisiti in seguito alle perquisizioni, anche audio e video, oltre a una lista di testimoni da sentire e alle sentenze dei primi due capitoli della saga giudiziaria. Silvio Berlusconi e' stato assolto dalle accuse di concussione e corruzione in atti giudiziari nel primo processo scaturito dalle dichiarazioni della ragazza marocchina. Gaglio e Siciliano hanno chiesto anche che 'entrino' nel processo le intercettazioni acquisite dalla Procura di Siena nel procedimento a carico del pianista di Arcore Danilo Mariani. Il processo e' stato rinviato al primo luglio per consentire alle difese di visionare il materiale prodotto dalla Procura sulla cui ammissione si pronuncera' il Tribunale.

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