Sala: "Chiusure domenicali? Le facciano ad Avellino". Botte con Di Maio
Ennesimo scontro tra il sindaco di Milano, Beppe Sala, sempre più leader del centrosinistra, ed esponenti del governo gialloverde. Il primo cittadino attacca con un'espressione tutta milanese: "Non ci rompano le palle". L'argomento sono le chiusure domenicali, e il riferimento alla città che ha dato i natali a Luigi Di Maio: "Se le vogliono fare in provincia di Avellino le facciano, ma a Milano è contro il senso comune. Pensassero alle grandi questioni politiche, non a rompere le palle a noi che abbiamo un modello che funziona e 9 milioni di turisti", ha detto il sindaco. Apriti cielo. Di Maio risponde su Facebook: "Per il sindaco Di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura Di palle. Nessuno vuole chiudere nulla a Milano né da nessun altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe le palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se ne frega!". Salvini rincara: "Da milanese mi sembra quanto meno irrispettoso. Da milanese e da ministro sto facendo il possibile e l'impossibile per portare piu' forze dell'ordine a Milano e recuperare aree di legalita' alla tranquillita' dei cittadini. Se fossi il sindaco piu' che di occuparmi del governo, di Avellino, mi occuperei di alcune zone della mia citta' assolutamente fuori controllo". Ci si mette poi anche Mastella, più per campanilismo che per ragioni politiche: "Non condivido nulla o quasi del programma del M5S ma sono indignato come meridionale per le parole a vanvera e poco dignitose del collega Sala. Si puo' esprimere la propria opinione in dissenso ma non cosi'. Francamente non cosi'. Spero che Sala chiarisca e chieda scusa alla citta' di Avellino". Sala però non ci sta e anzi rincara, riferendosi a Di Maio: "Quando il ministro Di Maio avra' lavorato nella sua vita il 10% Di quanto ho fatto io, sara' piu' titolato a definirmi 'fighetto'. Non ho altro da aggiungere". Lo fa via Twitter. E la disfida è finita, per ora.
fabio.massa@affarialiani.it
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