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Milano
Sala: "Coscienza pulita". Ora la stretta con Gentiloni sul Patto per Milano
Beppe Sala

Beppe Sala torna a commentare i suoi cinque giorni di "autosospensione", dopo l'annuncio di ieri del suo ritorno alle funzioni di sindaco: "Quello che aveva senso per me era comprendere l'iniziativa della Procura generale e verificare se ci sono altre questioni aperte oltre a quella per cui ho scoperto di essere indagato. I miei avvocati hanno fatto questa verifica, e non risulta altro". Quanto all'appalto Expo: "L'indagine ha comunque appurato che cio' che sarebbe accaduto e' stato irrilevante per la regolarita' della gara". Cosi' in una intervista a 'La Repubblica'. Quanto all'ipotesi che la Procura generale chieda il suo rinvio a giudizio "vedremo. Al netto di cio' che prevede la legge Severino - precisa Sala - se la materia e' questa io non ho alcun problema con la mia coscienza, sono tranquillo e so di poter fare il lavoro per il quale i milanesi mi hanno eletto".

"Io so che su questa Expo hanno indagato tutti, commissioni Antimafia, Anac, Procure, Procure generali, Guardia di Finanza, Corte dei conti. In ogni caso, lo ripeto, il mio problema era sapere se allo stato delle cose c'e' altro. Non c'e'". Il primo cittadino di Milano, nel ribadire "la fiducia" nella magistratura spiega: "Credo sia giusto dire che non e' normale apprendere di essere indagato dai giornali, soprattutto mentre stai facendo un lavoro di responsabilita' in nome della collettivita'. So bene che non e' la prima volta, ma non voglio arrendermi al fatto che diventi normale".

Sala è dunque già tornato pienamente operativo, e diverse sono le scadenze in agenda. Già oggi il primo consiglio comunale, con il confronto con gli esponenti dell'opposizione in merito ai fatti degli ultimi giorni. Poi, la corsa per l'approvazione dell'accordo di programma su Cascina Merlata, che deve venire entro sabato. Per la vigilia di Natale Sala sarà a Betlemme. Il 29 dicembre la Giunta discuterà la delibera sul bilancio preventivo. Slitta a dopo l'Epifania, invece, la visita ad Amatrice. Ma il passaggio principale riguarda il confronto con il neo-premier Paolo Gentiloni, tra i primi ieri a congratularsi per la sua scelta di tornare: "Esprimo apprezzamento per la scelta di Sala e il suo impegno per Milano". Impegno per Milano che passa anche per un verifica della conferma dei fondi per il Patto per Milano sottoscritto con l'ex premier Matteo Renzi. Sala ha già invitato a Milano sia Gentiloni sia il ministro dell'Interno Marco Minniti, anche per discutere dell'emergenza profughi.

E dal punto di vista giudiziario? Il giudice per le indagini preliminari Lucio Marcantonio deve decidere entro poco più di una settimana se concedere una proroga di sei mesi alla Procura generale per ulteriori approfondimenti. Rispetto alle intenzioni iniziali, Sala sarebbe ora orienntato a non recarsi spontaneamente in Procura per rendere dichiarazioni: in caso di mancata proroga sulle indagini, sostanzialmente, sarebbe un passaggio superfluo perchè le dichiarazioni sarebbe inutilizzabili. Nel frattempo due coimputati, gli ex manager di Expo Angelo Paris e Antonio Acerbo, si sono opposti alla proroga sulle indagini.

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