Milano

Sala: "Interesse delle grandi mafie ricade su Milano: tenere alta la guardia"

Martedì la Giornata della Memoria delle vittime della mafia. Il sindaco di Milano: "Estendere la Commissione alla Città metropolitana". Dalla Chiesa in Regione

Contro le mafie "occorre tenere alta la guardia, perche' l'interesse delle grandi mafie ricade su Milano". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la presentazione delle iniziative per celebrare la "Giornata della Memoria" in ricordo delle vittime innocenti della mafia, ha voluto oggi sottolineare come il lavoro fatto dalla citta', aggiungendo che il lavoro della commissione antimafia, del comitato antimafia e del comitato legalita' e trasparenza, "debba essere esteso alla citta' metropolitana, che non puo' essere solamente un contenitore amministrativo. Bisogna estendere il lavoro fatto in citta' e attivare questa discussione a tutti si sindaci e oltre. La citta' metropolitana e' una realta', un territorio ricco, che puo' essere di maggiore interesse per le mafie. Insomma, chiamata alle armi per la citta' metropolitana".

Domani la Giornata della Memoria verra' celebrata a Milano alle 10.15 in piazzetta Capuano, nel quartiere di Quarto Oggiaro, alle 15 un momento di ricordo al carcere di Opera e alle 18 in Consiglio comunale.

Una ricorrenza , quella del 21 marzo in memoria le vittime innocenti delle mafie, diventata "finalmente giornata della Repubblica", come ha sottolineato oggi Nando Dalla Chiesa, professore e figlio del giudice ucciso da Cosa Nostra, nel suo discorso davanti ai ragazzi dei licei milanesi riuniti all'Auditorium Gaber del Pirellone. Con un giorno di anticipo rispetto a quello istituzionalizzato grazie alla legge passata in Parlamento l'8 marzo, la Regione Lombardia decide di dedicare il tributo agli uomini e le donne delle scorte. "Gia' nel 2011, il Consiglio stabili' la giornata dell'impegno contro le mafie, perche' la mafia riguarda da vicino anche noi: la Lombardia e' la quinta regione per beni confiscati, con 1226 sequestri ed e' la quarta per infiltrazioni mafiose dopo Sicilia, Calabria e Campania" ha illustrato il presidente del consiglio Regionale, Raffaele Cattaneo, rivolgendosi agli adolescenti che hanno preparato lavori e riflessioni sul tema.

In sala erano presenti anche Tina Montinaro, moglie di uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone e Antonio Emanuele Schifani, figlio di Vito Schifani, morto anche lui a Capaci nel '92. "La decisione di ricordare forze dell'ordine morte durante il servizio e' stata motivata da Cattaneo con una citazione di Paolo Borsellino: "Credo ancora profondamente nel lavoro che faccio - diceva il magistrato - e so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuare a farlo senza lasciarci condizionare dalla sensazione che tutto questo puo' costarci caro". Lo sprone per i ragazzi e' quindi quello di "fare la propria parte" perche' "se la gioventu' le neghera' il consenso - ha continuato citando ancora Borsellino - anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanira' come un incubo".


L'invito e' stato ripreso anche da Nando dalla Chiesa: "lasciarsi incidere l'anima dalle storie di queste famiglie, perche' le scorte per molto tempo non hanno avuto diritto al nome", senza dimenticare che dietro ai nomi delle vittime, letti di solito il 21 marzo, "in una sorta di messa laica" ci sono "madri, padri e famiglie". A conclusione dell'intervento solo un numero: e' stato calcolato le mafie, da quando esistono come fenomeno, hanno ucciso anche 108 bambini.







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