Milano

Sala: "Milano isolata dal Governo, sono stufo marcio di ripeterlo". VIDEO

Il sindaco di Milano contro il Governo Meloni: "Non c'è attenzione. L'intitolazione di Malpensa a Berlusconi? Viviamo in tempi barbari"

Sala: "Milano isolata dal Governo, sono stufo marcio di ripeterlo"

"Se mi sento isolato dal Governo? Credo che Milano non sia l’unica situazione così in Italia: il Governo ha sempre una presenza molto limitata. Rispetto a Milano non c’è attenzione, ma sono stufo marcio di continuare a dirlo e me ne faccio una ragione”. Parole del sindaco Beppe Sala, a margine della presentazione del Piano di espansione e inclusione sociale di PwC con PizzAut. “Questa città è una città che ha una sua forza e che sopravvivrà a tutti”, ha aggiunto.

 

"Malpensa intitolato a Berlusconi, se non si ascoltano gli altri non si rende un servizio al Paese"

Sala è tornato anche sulla irrituale rapidità con cui Enac, in accordo con il Governo, ha dato il via libera all'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi: "Non discuto il presidente di Enac, ma il fatto che su una cosa del genere che riguarda il territorio il presidente dell’Enac è formalmente legittimato a prendere una decisione, ma se avesse un po’ di buonsenso sentirebbe chi lì lavora da anni e continuerà a lavorarci. Vanno rispettate delle modalità lavorative: se ognuno di noi spinge per fare delle cose che può fare legittimamente, ma non ascolta gli altri non rendiamo un servizio al Paese. Non ho detto una parola sulla figura di Di Palma, ma questa è una decisione importante: perché non si è consultato? Una decisione del genere va presa in 24 ore?”

 

Sala: "Non c'è più rispetto delle forme, questi sono tempi barbari"

Il sindaco di Milano ha aggiunto: "Non sono irritato, non è un problema di emotività, ma di razionalità: quello che discuto è perché non ci sia più rispetto delle forme, della correttezza dei rapporti. L’intitolazione dei un aeroporto non è una cosa che avviene così: chi la decide? Un presidente di Enac senza nemmeno consultare la società? Il presidente di Enac va e viene, è pro tempore come tutti noi. C’è una società che investe da anni, si dedica, rischia i suoi fondi e non è stata nemmeno consultata: se questi sono i tempi barbari che stiamo vivendo ce ne facciamo una ragione. È pazzesco che in Italia una situazione del genere venga presa da un Presidente di Enac”.








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