Milano

Sala: sanità lombarda da rifare, dai medici di base ai rapporti con i privati

Secondo il sindaco di Milano il modello proposto dal centrodestra va cambiato radicalmente, l'emergenza sanitaria ne ha rese evidenti le pecche

Sala: sanità lombarda da rifare, dai medici di base ai rapporti con i privati 

"Dai medici di base ai rapporti con i privati qui e' tutto da rifare. Sono sotto gli occhi di ciascuno le carenze e le difficolta' manifestate dalla sanita', soprattutto territoriale, in questi drammatici mesi in Lombardia. Da ultimo con la vicenda dei vaccini antinfluenzali". In un'intervista a Repubblica, il sindaco di Milano, Beppe Sala, muove contro il modello della sanita' lombarda: nelle ultime settimane "ho molto limitato la mia critica, perche' ci sono momenti in cui e' piu' importante stare vicini alla comunita', tutta, il quotidiano ancora ci preoccupa, ma e' tempo di guardare al futuro".

Secondo Sala, il modello di gestione della salute cosi' com'e' stato sinora praticato dal centrodestra va cambiato "radicalmente" ma al momento, osserva "non vedo alcun pensiero strategico in proposito venire fuori dalla giunta regionale" in quanto "occorre fronteggiare le sfide demografiche e sociali e saper cogliere le opportunita' tecnologiche e di innovazione clinica che si stanno presentando. Qui serve un'universalita' del servizio". Il sindaco propone "l'istituzione di un'Agenzia per il governo della sanita'" nella quale "devono essere chiare responsabilita' e competenze di ogni attore del nostro sistema sanitario" e che "puo' anche assumere la forma di Azienda pubblica" ma "avra' la responsabilita' di coordinare tutto il sistema e di governare anche l'offerta del privato accreditato da una posizione di forza e competenza. L'Agenzia potra' farsi carico di gestire gli acquisti sanitari e i concorsi per il reclutamento del personale. Al fianco di essa abbiamo poi bisogno di un soggetto che si occupi veramente di innovazione, ricerca, telemedicina e incrocio e valorizzazione dei big data. Anche da qui passa la sostenibilita' di un vero progetto di riforma". Ora, conclude il primo cittadino milanese, "va riequilibrato il rapporto e va introdotto un sistema di rimborsi al privato che non si basi solo sulla fatturazione della singola prestazione, ma che tenga conto del risultato dell'intero percorso di cura" e "serve garantire la continuita' dell'assistenza del paziente lungo tutto il percorso medico. Sara' una rivoluzione e, ovviamente con la giusta progressivita'". "Si puo' fare", assicura Sala. 

Gelmini: "Sala parla da esponente del Pd e non da sindaco"

"Trovo singolare che il sindaco di Milano si unisca alla sarabanda messa in campo dal Partito democratico contro la Regione, nel momento in cui, da fonti autorevolissime, si chiede la massima unita' per affrontare e sconfiggere la pandemia. Evidentemente Sala ha deciso di candidarsi al bis come sindaco ma non ha il coraggio di dirlo, altrimenti parlerebbe come rappresentante di tutti i milanesi (e dei cittadini dell'area metropolitana) invece che da attivista del Pd". Cosi' in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e consigliere comunale a Milano, commenta l'intervista rilasciata a Repubblica dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Tra le proposte di Sala - prosegue Gelmini - spicca un nuovo carrozzone: l'Agenzia per il governo della sanita'. In realta' Regione Lombardia, molto spesso, ha dovuto sopperire alla macroscopica inefficienza del governo. D'altra parte lo spirito guerrigliero del Pd ha lasciato il segno nelle critiche vergognose contro l'ospedale in Fiera realizzato grazie alle risorse messe in campo dai privati: oggi questa struttura e' indispensabile per salvare vite umane. Sul rapporto con la sanita' privata, sicuramente si puo' fare meglio. Anche se molte iniziative (vedi il reparto voluto dai Ferragnez) sono state provvidenziali. Ma c'e' l'atteggiamento pregiudiziale del Pd che certo non aiuta". "Sala farebbe bene a convincere i suoi compagni di strada che le strutture private sono indispensabili, sia nell'assistenza che nella ricerca, in un sistema plurale ed efficiente. Anche il sindacato vicino a Sala, la Cgil, convocando uno sciopero del pubblico impiego non sembra aver compreso la situazione del Paese, perche' a pagare saranno ancora una volta i cittadini", conclude la capogruppo azzurra.

Comazzi (Forza Italia): "Da Sala parole incoerenti"

"Da inizio novembre il sindaco Sala pronuncia accorati appelli per il rispetto e la collaborazione tra istituzioni mentre oggi spara a zero su Regione Lombardia in una lunga intervista. Dell'incoerenza non ci stupiamo: i milanesi sanno bene che quelle di Sala sono promesse da marinaio. Vogliamo sperare che il sindaco non intenda avviare la sua campagna elettorale con queste polemiche strumentali". Lo ha scritto in una nota Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Forza Italia a Milano e capogruppo azzurro nel Consiglio regionale della Lombardia, a proposito delle proposte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per riformare la sanità lombarda. "In un momento difficile per Milano - ha continuato Comazzi - gli enti locali dovrebbero fare fronte comune, sollecitando il Governo a erogare le risorse promesse a migliaia di lavoratori: vedere un sindaco soffiare sul fuoco è il peggior messaggio che si possa dare ai milanesi e ai lombardi. Chi punta il dito - prosegue - dovrebbe anche riflettere sui tanti errori fatti, da #milanononsiferma all'affollamento dei mezzi pubblici; per non parlare del dietrofront su Area B, Area C e sui parcheggi a pagamento, effettuato dopo una lunga battaglia di Forza Italia. Se questo - conclude - è il primo atto della campagna elettorale di Sala, la sua corsa parte malissimo".

Barberis (Pd): "Da Regione meno spocchia e più ascolto"

"Definire 'polemiche strumentali' le importanti proposte avanzate oggi dal sindaco Sala su come riprogettare il sistema sanitario lombardo e' sintomo della chiusura autolesionista di Regione Lombardia". Lo ha sottolineato in una nota il capogruppo del Partito democratico al Comune di Milano, Filippo Barberis, commentando quanto detto dal sindaco, Giuseppe Sala, in un'intervista sulla sanita' lombarda e le reazioni che ne sono seguite. "Servirebbe meno spocchia e piu' capacita' di confrontarsi sul merito delle proposte e soluzioni avanzate da tanti amministratori e operatori sanitari. Invece tutto viene bollato come una 'sarabanda' mediatica, come un mero attacco politico - ha aggiunto -. Vittima di questa ottusita' del centrodestra temiamo saranno per l'ennesima volta i cittadini lombardi". Regione Lombardia "e' soddisfatta del funzionamento della propria sanita' territoriale? E' soddisfatta del numero di Usca attivate? Del numero di vaccini antinfluenzali acquistati e dell'organizzazione per effettuarli? Ritiene sufficienti le strutture di quarantena attivate per decongestionare gli ospedali? Cosa pensa delle regole che stanno bloccando l'effettuazione dei tamponi rapidi a domicilio? - ha concluso Barberis -. Tutti temi concretissimi, altro che attacchi strumentali. Tutti temi su cui siamo pronti a collaborare per individuare soluzioni in tempi rapidi, per rispetto dei cittadini lombardi e al di la' proprio di ogni polemica strumentale".

Majorino: "Da destra risposte emblematiche"

"La replica dell'onorevole Gelmini a Beppe Sala (colpevole di aver detto oggi, attraverso un'intervista su La Repubblica, quello che tutti pensano, e cioè che la Sanità lombarda è da rifare e riorganizzare) è emblematica. I rappresentanti della destra lombarda sembrano gli ultimi giapponesi che combattono a guerra finita, ergendosi a difensori di un modello sanitario, quello lombardo, che ha fallito". Così in una nota l'europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino, che spiega: "Gelmini, poi, dice che Sala non parlerebbe da Sindaco. Invece è proprio dalla sensibilità dei sindaci e quindi della comunità che vengono le critiche più dolorose. Critiche che sono motivate dagli interessi dei cittadini, non certo da questioni di appartenenza. Ovviamente reazioni come quelle dell'onOREVOLE Gelmini sono uno stimolo positivo ad andare avanti perché, alla fine, la riforma sanitaria di cui ha bisogno la Lombardia è quella di un cambio totale di scelte e protagonisti”, conclude l'europarlamentare Pd.

Roggiani (Pd): "Basta difendere l'indifendibile"

"Ancora una volta il centrodestra si trincera dietro la polemica per nascondere errori e ritardi ormai sotto gli occhi di tutti. Dal Sindaco Sala oggi arrivano cinque proposte concrete, cinque soluzioni pragmatiche sulle quali mettersi a lavorare per fronteggiare l'ondata del Covid, che non possono essere definite polemiche strumentali. Farlo vuol dire, ancora, sottrarsi alle proprie responsabilità, e questo è del tutto inaccettabile. Dopo nove mesi, siamo ancora la regione più colpita d'Italia, cos'altro deve accadere prima che questa giunta si renda conto che quella che continuano a cantare è una musica stonata? Di fronte alle quotidiane e allarmanti testimonianze sulla difficoltà di vaccinarsi in Lombardia, il sindaco Sala si è tirato su le maniche, ha allestito un tendone della Protezione civile in Piazza Duomo e lo stesso ha fatto realizzando un Check Point clinico in via Novara, dove poter effettuare tamponi rapidi. Se c'è qualcuno che fa campagna elettorale oggi quelle sono la destra e la Lega, ostinate e contrarie a cambiare direzione, sebbene questa si sia ormai rivelata sbagliata. Facciano uno sforzo per il bene delle lombarde e dei lombardi: la smettano di difendere l'indifendibile e si dimostrino all'altezza della gravità della situazione, accettando di cambiare quello che non va". Così in una nota la segretaria metropolitana del Pd Milano Silvia Roggiani replica alle dichiarazioni del centrodestra, in merito all'intervista rilasciata oggi dal Sindaco Giuseppe Sala sulla sanità lombarda.








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