Sala umilia la Polizia Locale
di Simona Bordonali, assessore sicurezza Regione Lombardia
La recente nomina di Marco Ciacci a Comandante della Polizia Locale di Milano è uno schiaffo del Sindaco Sala a tutto il mondo della Polizia Locale. Marco Ciacci è un dirigente della Polizia di Stato, di grandissime capacità e professionalità, e benché giovane con una brillante carriera alle spalle. Ma il punto è proprio questo. Marco Ciacci è un poliziotto, non un ghisa.
Da anni Regione Lombardia, e moltissime Amministrazioni Comunali, si impegnano con grande sinergia per dare al Corpo della Polizia Locale quella dignità che non sempre ingiustamente viene riconosciuta, rispetto agli altri corpi o all’Arma dei Carabinieri.
La Legge regionale 6 del 2015 “Disciplina regionale dei servizi di polizia locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana”, l’Accademia Regionale della Polizia Locale, l’operazione SMART, i forti investimenti per l’acquisto di dotazioni e soprattutto gli investimenti per la formazione continua di agenti e ufficiali, numerosi protocolli sottoscritti con Enti Locali e diverse Prefetture, vanno in questa direzione.
Proprio la legge regionale 6 del 2015 istituisce l'elenco dei comandanti e dei responsabili di servizio di Polizia Locale, con evidenziato il percorso formativo e professionale individuale, per “l'individuazione di soggetti in possesso delle professionalità utili allo svolgimento delle attività di comando presso i servizi di Polizia Locale della Lombardia.”
Secondo la legge 6 del 2015 è facoltà delle Amministrazioni Comunali, né poteva d’altronde essere un obbligo, quello di attingere da questo elenco, magari mediante un bando o un avviso pubblico, per la figura del nuovo Comandante.
Il non aver scelto un ghisa al comando della Polizia Locale di Milano, e in generale aver scelto un poliziotto, per altro eccellente e a cui vanno i miei migliori auguri per il nuovo e prestigioso incarico, vuol dire tornare indietro di tanti anni, quando i Comandanti delle Polizie Locali dei capoluoghi erano spesso generali in pensione che poco avevano a che fare col mondo delle Polizie Locali. Persone stimabilissime, ma estranee alle Polizie Locali.
Se la Giunta di Milano non ha ritenuto nessuno dei 8500 fra agenti e ufficiali di Polizia Locale della Lombardia, e in generale nessun comandante di Polizia Locale in servizio in Italia, idoneo (naturalmente giudicato da un bando pubblico) a comandare la Polizia Locale di Milano, vuol dire che il Sindaco Sala non ripone fiducia negli uomini e nelle donne della Polizia Locale, non solo di Milano.
Vuol dire che tanto lavoro che negli anni è stato fatto non è stato raccolto da chi oggi governa il capoluogo lombardo. Anche l’ex comandante della Polizia Locale di Milano, Antonio Barbato, ricevette proprio da bandi rivolti alle Amministrazioni Pubbliche con particolare riguardo all’esperienza già maturata in Polizia Locale, l’incarico di dirigente esterno di Comandante, che ne riconosceva e ne premiava i trent’anni in divisa.
Vuol dire che da oggi Regione Lombardia si impegnerà ancora di più perché venga riconosciuta ai nostri ghisa quella professionalità e quella dignità, che negli anni tutti insieme abbiamo saputo costruire.