Salone del Libro, 130 editori "affilano le armi" contro Milano
Sono 130 gli edtori che a Torino hanno fondato l'associazione Amici del Salone del Libro in vista del summit con il ministro Franceschini di lunedì
Sono 130 gli editori che si sono radunati al Circolo dei Lettori di Torino per fondare l'associazione Amici del Salone del Libro, con l'intenzione di portare una propria rappresentanza all'incontro di lunedì con il ministro Dario Franceschini e "dialogare con le istituzioni e la Fondazione per la gestione del Salone torinese". Il tema, naturalmente, è la nascita della milanese Fabbrica del Libro, sodalizio tra Fiera Milano e Associazione Italiana editori che organizzerà il proprio evento nel capoluogo lombardo dal 19 al 23 aprile.
"Vogliamo costituirci in qualche forma non per occupare sedie ma perché dobbiamo capire come si organizza Torino, quale sarà il programma della nuova gestione per cui ci stiamo tanto spendendo", hanno spiegato gli editori, che hanno sancito la nascita dell'associazione con la sola astensione di Laterza e Feltrinelli.
Come riporta il quotidiano Il Giorno, l’ad di Fiera Milano Corrado Peraboni ha lanciato un messaggio distensivo: "I due saloni, se a Torino verrà fatto un Salone, saranno distanziati di oltre un mese e direi che ci sono tutte le impostazioni e le case editrici per fare una grande manifestazione a Milano".
Ma tutto porta a pensare che l'incontro con il ministro di lunedì sarà caratterizzato da forti tensioni e la mediazione appare difficile. "La scelta di Milano sta concretizzando il rischio di due saloni del libro che si fanno male tra di loro". Lo dichiarano Umberto D'Ottavio, parlamentare Pd e componente della commissione cultura della Camera e Daniele Valle, presidente della commissione cultura della Regione Piemonte. "Per questo - proseguono - e' molto importante che l'incontro di lunedi' con il ministro Franceschini chiarisca la situazione e collochi le istituzioni, compresi i ministeri, su una linea di promozione della lettura e del Salone di Torino e non sull'aspetto commerciale che Milano ha gia' scelto e definito". "E' importante - concludono D'Ottavio e Valle - che la Fondazione si allarghi alla partecipazione dei ministeri e che questi ne assumano anche un ruolo guida con le risorse necessarie".