Saluti romani al Campo X, archiviazione: "Solo una commemorazione"
I pm chiedono l'archiviazione per i partecipanti al blitz di aprile al Campo X del cimitero di Musocco: "Nessun tentativo di ricostruire il partito fascista"
"Finalità meramente commemorativa": per questo, secondo il pm Piero Basilone, in accordo con il responsabile del pool antiterrorismo e antieversione Alberto Nobili, ha chiesto l'archiviazione per i dieci militanti di Lealtà e Azione e CasaPound che erano stati indagati per manifestazione fascista e manifestazione non autorizzata a seguito del blitz avvenuto il 29 aprile al Campo X del cimitero di Musocco, per una iniziativa cui avevano preso parte un migliaio di esponenti di estrema destra che avevano reso onore ai caduti della Repubblica di Salò con tanto di saluto romano. Non è stato ravvisato l'intento di "raccogliere adesioni a un progetto di ricostruzione del disciolto partito fascista".
Dura la reazione di Memoria Antifascista, che con una nota commenta: "Per la Procura di Milano l'apologia di fascismo non esiste: i saluti a romani a Musocco sono mera volontà commemorativa". "La decisione della Procura - prosegue il comunicato - è gravissima perché conferisce sostanzialmente legittimità a qualsiasi espressione di manifestazione fascista: da oggi le formazioni di estrema destra sanno che possono infrangere la legge e la Costituzione rimanendo impunite. Colpisce la scelta di procedere alla richiesta di archiviazione il 4 agosto, sperando di approfittare del periodo di vacanza per favorire distrazione e sottovalutazione della gravità di questo passo. Cosa altro deve succedere perché ci si renda conto che la crescita dell’attivismo neofascista è una grave minaccia per la vita democratica di Milano e , alla luce di ciò che sta emergendo, del paese intero? Chi rappresenta le istituzioni è al servizio della democrazia nata dalla sconfitta del nazifascismo, ci sono leggi che vanno fatte rispettare e chi non la fa compie un grave atto: o di inaccettabile sottovalutazione o di aperta complicità. Siamo convinti che solo la più ampia mobilitazione popolare possa bloccare il neofascismo che vuole riportare indietro l’orologio della storia. E' questo il compito di tutte le antifasciste e di tutti gli antifascisti milanesi".