Milano

Salva-Milano e oltre, la lista dei guai del sindaco Sala: stadio, sicurezza, caro casa...

Il sindaco di Milano Beppe Sala si sarebbe augurato un secondo mandato diverso, con il fiore all'occhiello di Mliano-Cortina. Ed invece numerosi guai amministrativi prima ancora che politici stanno segnando il quinquennio in corso

di redazione

Salva-Milano e oltre, la lista dei guai del sindaco Sala: stadio, sicurezza, caro casa...

L'arresto per corruzione di Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano ed ex dirigente dello Sportello Unico per l'Edilizia, ha rapidamente scatenato una serie di eventi che ha condotto al capolinea il "Salva Milano", ddl dall'iter parlamentare già difficoltoso che avrebbe dovuto risolvere la grave empasse creatasi nell'urbanistica milanese. Uno stop che pone ora nuovamente in una condizione di grave incertezza il futuro dell'edilizia nel capoluogo lombardo. E' questo ad oggi il tema centrale nel dibattito cittadino. E la spina più insidiosa nel fianco del sindaco Beppe Sala. Che probabilmente avrebbe auspicato un secondo mandato meno problematico.

Questo quinquennio, che termina nel 2027, rischia infatti di non essere tanto ricordato con il suggello delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Ma per i guai e gli inciampi che l'Amministrazione Sala ha dovuto affrontare. Oltre all'urbanistica, l'altro grande nodo è quello legato a San Siro ed alla possibilità che Milan e Inter decidano di lasciare Milano per realizzare i loro nuovi stadi di proprietà altrove. Due partite eccezionali - le inchieste sull'urbanistica e lo stadio - che fanno quasi passare in secondo piano sfide amministrative che appaiono più "ordinarie" ma che hanno egualmente un grande impatto nel presente e nell'immediato futuro della città. E ci riferiamo in particolare al tema della sicurezza, che si lega tanto a quello delle periferie quanto a quello dell'integrazione degli italiani di seconda generazione, alle tematiche della mobilità e della viabilità, con le polemiche su Area B ed area C e i troppi pedoni e ciclisti vittime di incidenti stradali, al caro-casa, con i costi di affitti e acquisti degli immobili che stanno costringendo una parte rilevante del ceto medio ad abbandonare la città o ad adattarsi a condizioni di pura sopravvivenza. Andiamo ad analizzare più nel dettaglio questi singoli aspetti.

SALVA-MILANO: IL SETTORE URBANISTICO RESTA NEL CAOS

Negli ultimi anni, l'urbanistica milanese è stata al centro di un'intensa attività edilizia, con numerosi progetti avviati per rispondere alla crescente domanda abitativa e commerciale. Tuttavia, questa espansione ha sollevato preoccupazioni riguardo alla conformità alle normative urbanistiche, portando la Procura di Milano a intervenire su diversi cantieri.

La Procura di Milano ha avviato indagini su numerosi progetti edilizi sospettati di aver aggirato le normative urbanistiche vigenti. In particolare, l'uso improprio della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per interventi che avrebbero richiesto piani attuativi più complessi è stato al centro delle contestazioni. Questa pratica avrebbe permesso di avviare lavori significativi senza le necessarie autorizzazioni, configurando potenziali abusi edilizi. Di conseguenza, circa 150 progetti sono stati bloccati, con un impatto stimato di 5 miliardi di euro in investimenti. Hidden Garden, Torre di Milano, Park Towers, Scalo House sono solo alcuni dei progetti che sono stati accusati di aver utilizzato la SCIA per interventi che, per dimensioni e impatto, avrebbero richiesto procedure autorizzative più rigorose.

Le inchieste sull'Urbanistica e l'arresto dell'ex dirigente Oggioni

Parallelamente all'iter legislativo, la Procura di Milano ha avviato indagini su presunti abusi edilizi e irregolarità nella gestione urbanistica. Il 5 marzo 2025, l'architetto Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano ed ex dirigente dello Sportello Unico per l'Edilizia, è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione, falso e depistaggio. Le indagini hanno rivelato un presunto "sistema" volto a favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e a realizzare operazioni immobiliari speculative.

Dalle intercettazioni è emerso che Oggioni e altri indagati avrebbero esercitato pressioni su parlamentari per l'approvazione del "Salva Milano". In una conversazione del 24 ottobre 2024, Oggioni riferiva che il testo del disegno di legge proveniva "direttamente dalla Camera, cioè da Lupi", indicando un coinvolgimento diretto del parlamentare Maurizio Lupi nella stesura della norma. In un'altra intercettazione, Marco Emilio Cerri, membro della Commissione Paesaggio, affermava di aver fornito il testo al relatore del disegno di legge, l'onorevole Tommaso Foti, in accordo con Guido Bardelli, assessore comunale alla Casa. Nelle intercettazioni anche le trame di Bardelli e Cerri per "far cadere la Giunta Sala".

Il Comune si sfila dal Salva Milano: i nodi dell'Urbanistica restano

Una escalation che ha portato il Comune di Milano a decidere di non sostenere ulteriormente l'iter di approvazione del "Salva Milano". In una nota ufficiale, l'amministrazione ha dichiarato che "gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa" hanno indotto a questa scelta. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha affermato che, dopo i gravi fatti emersi, non ci sono le condizioni per proseguire la discussione sul disegno di legge al Senato. I nodi dell'urbanistica milanese restano dunque tutti lì. Lasciando in uno stato di gravissima incertezza un settore cruciale per la città.

La chiusura degli uffici comunali e le preoccupazioni dei costruttori

Negli ultimi mesi, l'amministrazione comunale di Milano ha inoltre adottato misure straordinarie in risposta alle inchieste della Procura su presunti abusi edilizi. In particolare, la disposizione di servizio n. 9/2024, emanata il 12 novembre 2024, ha decretato l'interruzione del servizio di appuntamenti e ricevimento da parte dei dipendenti comunali, sospendendo di fatto ogni attività istruttoria e decisionale degli uffici preposti ai procedimenti urbanistico-edilizi. Questa decisione ha suscitato forti preoccupazioni tra i professionisti dell'urbanistica. L'Ordine degli Architetti, l'Ordine degli Ingegneri e il Collegio dei Geometri della Provincia di Milano hanno presentato ricorsi al TAR contro la chiusura degli uffici comunali, ritenendo la situazione gravissima poiché molti progetti potrebbero subire le misure di salvaguardia del Piano di Governo del Territorio (PGT).

La chiusura degli uffici ha generato un clima di incertezza che sta di fatto bloccando le operazioni immobiliari in corso e gli investimenti, sia italiani che esteri. Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, ha espresso forte preoccupazione per la situazione, evidenziando il rischio di paralisi degli investimenti.

Le inchieste hanno inoltre spaventato i funzionari comunali, al punto che 140 dipendenti dell'Assessorato all'Urbanistica hanno chiesto il trasferimento ad altre mansioni, temendo di essere esposti a norme contraddittorie e a possibili conseguenze legali.

STADIO: COSA FARANNO MILAN E INTER?

Questione stadio: Milan e Inter sarebbero sul punto di presentare al Comune di Milano il loro progetto per realizzare un nuovo stadio nell'area adiacente al Meazza. Dopo aver minacciato negli scorsi mesi di abbandonare Milano e realizzare i propri impianti nell'hinterland. Un confronto logorante e che ha diviso la politica cittadina.

Il progetto dovrebbe prevedere una struttura da 71.500 posti, circondata da 55mila metri quadrati di aree verdi e 72mila metri quadrati di parcheggi sotterranei, con un investimento superiore al miliardo di euro. I lavori potrebbero iniziare nel 2027 e concludersi entro il 2030. ​ Le società stanno collaborando con lo studio di architettura Populous, già noto per la "Cattedrale" svelata nel 2021, per la definizione del progetto. ​

L'iter amministrativo per il nuovo stadio e le tensioni politiche

Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato l'ordine del giorno sul progetto di riqualificazione dell'area di San Siro e la realizzazione del nuovo stadio, con 27 voti a favore, 14 contrari e un astenuto. Tuttavia, la maggioranza si è mostrata divisa: alcuni consiglieri hanno espresso preoccupazioni riguardo all'impatto ambientale e sociale del progetto. ​ L'assessore all'Ambiente, Elena Grandi, ha annunciato che voterà contro l'interesse pubblico dell'opera, in coerenza con la posizione dei Verdi. Inoltre, otto consiglieri di maggioranza hanno dichiarato la loro contrarietà al progetto dei club. ​

È previsto che nell'ottobre 2025 scatti un vincolo della Soprintendenza sul Meazza, rendendo vano il progetto se non si rispettano le tempistiche. Pertanto, è stato stabilito che l'offerta di acquisto e il piano di fattibilità tecnico-finanziario siano presentati da Inter e Milan entro il primo trimestre 2025, con la compravendita dell'area prevista per luglio dello stesso anno. ​Milan e Inter sembrano tornate a tenere il pallino del gioco

SICUREZZA A MILANO, TRA PERIFERIE E SOCIAL MEDIA

Una metropoli come Milano non è ovviamente esente da problematiche relative alla sicurezza. Amplificate in questi anni dai social, con diversi vip ed influencer che hanno di fatto creato un particolare sottogenere di contenuti sulle loro piattaforme, raccontando ai propri follower con tempestività i fatti criminosi che li hanno visti vittime o testimoni. Le sfide legate alla sicurezza interpellano in particolare le periferie, dove risiede una significativa popolazione di italiani di seconda generazione. Questi giovani, spesso figli di immigrati, si trovano in una posizione delicata, sospesi tra la cultura d'origine e quella italiana, il che può portare a fenomeni di marginalizzazione e, in alcuni casi, a comportamenti devianti.​

Milano, il fenomeno delle baby gang e lo choc per la morte di Ramy

Uno dei problemi emergenti è proprio quello delle "baby gang", gruppi giovanili coinvolti in attività criminali. Nel solo 2023, a Milano, sono stati denunciati o arrestati 2.450 minorenni, il numero più alto registrato dal 2010. Di questi, una percentuale significativa è costituita da stranieri o italiani di seconda generazione, evidenziando una crescente partecipazione di giovani con background migratorio in attività illecite. ​

Le periferie milanesi, come Corvetto, San Siro e Quarto Oggiaro, sono spesso teatro di episodi di violenza e microcriminalità. Enorme risonanza ha avuto nel novembre 2024, nel quartiere Corvetto, la morte del 19enne Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri. Un fatto ha scatenato tre notti di disordini, con roghi e atti vandalici da parte di circa un centinaio di giovani. Questo evento ha riportato in luce le tensioni esistenti in alcune aree periferiche della città. ​

Tra percezione della sicurezza e dati reali

Nonostante i dati ufficiali indichino una diminuzione generale dei reati negli ultimi anni, la percezione di insicurezza tra i cittadini rimane alta, soprattutto nelle periferie. Un sondaggio ha rivelato che il 65% dei residenti nelle zone periferiche teme per la propria sicurezza, rispetto al 35% dei residenti nelle aree centrali. Questa discrepanza tra dati reali e percezione è alimentata da episodi di violenza giovanile e dalla diffusione di tali eventi sui social. ​

L'amministrazione guidata dal sindaco Beppe Sala ha riconosciuto la necessità di affrontare queste problematiche con un approccio integrato, che preveda sia interventi di sicurezza sia politiche sociali mirate all'inclusione. Tuttavia, la complessità del fenomeno richiede sforzi congiunti. E tempi lunghi.

MILANO E LA MOBILITA': TRA ZTL CHE DIVIDONO E TROPPI INCIDENTI

Sul fronte della viabilità e della mobilità  diversi sono i discorsi da fare. Le polemiche relative alle zone a traffico limitato (Area B e C) e sulle multe da una parte. Poi il dibattito legato ai tanti ciclisti e pedoni investiti, in incidenti a volte anche mortali. E poi i ciclici aumenti del biglietto Atm.

Negli ultimi anni, Milano ha affrontato diverse sfide nel campo della viabilità e della mobilità urbana, con polemiche riguardanti le Zone a Traffico Limitato (Area B e Area C), l'aumento degli incidenti che coinvolgono ciclisti e pedoni, e i ripetuti incrementi del costo del biglietto del trasporto pubblico gestito da ATM.​

Area B ed Area C: le zone a traffico limitato che dividono i milanesi

L'Area B e l'Area C sono due Zone a Traffico Limitato introdotte per ridurre l'inquinamento e il traffico nel centro città. L'Area B copre circa il 72% del territorio comunale ed è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, vietando l'accesso ai veicoli più inquinanti. L'Area C, invece, riguarda la Cerchia dei Bastioni e prevede un ticket d'ingresso per i veicoli non esenti.​ Queste misure hanno generato polemiche, soprattutto riguardo alle multe elevate per infrazioni. Nel 2023, circa il 50% delle sanzioni per violazioni al Codice della Strada a Milano era legato all'accesso non autorizzato in Area B e Area C, oltre che alla sosta vietata sul verde, con un totale di quasi due milioni di multe, segnando un aumento del 72% rispetto all'anno precedente. ​ Inoltre, sono stati presentati numerosi ricorsi contro le multe seriali emesse per violazioni dell'Area B, con esiti incerti e discussioni sull'efficacia e la chiarezza delle informazioni fornite agli automobilisti. ​

Troppi incidenti per ciclisti e pedoni

Non è l'unica criticità sul fronte della viabilità. Nonostante gli sforzi per promuovere la mobilità sostenibile, Milano ha registrato un aumento preoccupante degli incidenti mortali che coinvolgono ciclisti e pedoni. Nel 2023, sono stati segnalati nove decessi tra i ciclisti, il numero più alto dal 2012, evidenziando una crescente vulnerabilità di questi utenti della strada. ​ Le cause principali di questi incidenti includono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della segnaletica stradale e l'eccesso di velocità. Inoltre, la convivenza tra diversi modelli di mobilità, come biciclette, monopattini e automobili, risulta spesso problematica, aumentando il rischio di incidenti. ​

L'aumento del costo dei biglietti Atm

Mentre il trasporto pubblico milanese, gestito da ATM, ha visto negli ultimi anni incrementi del costo del biglietto, suscitando malcontento tra i cittadini. Questi aumenti sono stati giustificati con la necessità di coprire i costi di gestione e migliorare i servizi offerti. Tuttavia, tali incrementi hanno contribuito a una diminuzione dell'utenza dei mezzi pubblici, spingendo alcuni a preferire mezzi di trasporto privati o alternativi, con possibili ripercussioni sulla congestione del traffico e sull'inquinamento atmosferico. ​

IL COMUNE DI MILANO ED I COSTI DELLA CASA

Concludiamo questa panoramica parlando del mercato immobiliare di Milano, che ha registrato un incremento significativo sia nei prezzi di vendita delle abitazioni sia nei canoni di affitto, sollevando preoccupazioni tra i residenti e le istituzioni locali.​ Eclatante era stata nel settembre del 2023 la "protesta delle tende", con molti studenti universitari che avevano protestato davanti agli Atenei e a Palazzo Marino per il caro affitti.

Dal 2016 al 2024, il costo medio per l'acquisto di una casa a Milano è aumentato del 50%, passando da circa 3.600 euro al metro quadro a quasi 5.500 euro al metro quadro. Le previsioni per il 2025 indicano un ulteriore aumento del 5,9%, con il prezzo medio che dovrebbe raggiungere i 5.710 euro al metro quadro. ​ Anche i canoni di affitto hanno subito un incremento significativo. Dopo la pandemia, i prezzi degli affitti a Milano sono aumentati, rendendo la città una delle più costose in Italia per gli inquilini. ​

Il caro casa contribuisce alla gentrificazione: le contromisure del Comune di Milano

L'aumento dei costi abitativi ha sollevato diverse critiche, in particolare riguardo all'accessibilità economica delle abitazioni. Secondo l'Osservatorio dell'Ance, a Milano e nelle principali aree metropolitane italiane, oltre 10 milioni di famiglie con un reddito annuo fino a 24mila euro non possono permettersi di acquistare una casa. Questo fenomeno contribuisce alla gentrificazione, con il rischio di allontanare i residenti storici dalle zone centrali e aumentare le disuguaglianze sociali.​

Per affrontare questa situazione, sono state proposte e attuate diverse iniziative. Edilizia Residenziale Sociale (ERS): sono stati avviati progetti per la costruzione di alloggi a prezzi calmierati destinati alle fasce di popolazione con redditi medio-bassi. Tuttavia, alcune iniziative, come quelle delle cooperative CCL, hanno subito rallentamenti a causa di blocchi burocratici, fermando la realizzazione di circa 400 case a basso costo. ​Incentivi Fiscali: sono stati introdotti incentivi per favorire la ristrutturazione e la riqualificazione degli immobili esistenti, con l'obiettivo di aumentare l'offerta abitativa e moderare i prezzi.​ Piani urbanistici: l'amministrazione comunale sta lavorando su piani urbanistici che prevedono l'incremento delle zone residenziali e la promozione di progetti di housing sociale per garantire una maggiore accessibilità abitativa.​

Nonostante queste misure, la questione del caro-case a Milano rimane una sfida complessa che richiede interventi coordinati tra istituzioni, settore privato e comunità locali per garantire soluzioni abitative sostenibili e accessibili a tutti i cittadini.







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