Milano
Salva Milano, il voto contro di Giungi (Pd): "Una sanatoria assolutamente sbagliata"
Il consigliere dem Alessandro Giungi ha votato in contrasto con il suo partito: "Non ho avuto pressioni, nel Pd tante sensibilità. I problemi locali non possono essere risolti con norme nazionali". Intervista
Salva Milano, il voto contro di Giungi (Pd): "Una sanatoria assolutamente sbagliata"
"Non ho votato l'ordine del giorno sul Salva Milano perché considero la legge una sanatoria" afferma il consigliere comunale del Pd Alessandro Giungi, l'unico contrario, tra i dem, all'odg approvato da Palazzo Marino. Quella in discussione al Senato è una misura "assolutamente sbagliata" secondo Giungi: "Non si possono risolvere dei problemi locali con delle norme nazionali" prosegue il consigliere, che comunque ringrazia il partito per aver rispettato la sua posizione: "Nessuno mi ha chiamato o si è permesso di dirmi qualcosa. Ci sono tante sensibilità, questa è la bellezza del Pd". L'intervista.
Giungi, perché ha votato contro l'odg che sosteneva il Salva Milano?
Intanto voglio sottolineare che avevo già annunciato le mie intenzioni al gruppo. Mi sembrava giusto far sapere in maniera chiara quale era la mia posizione prima del Consiglio comunale. Il Salva Milano è una norma pensata per Milano ma che ha una portata nazionale. E io la considero una sanatoria sbagliata, in un Paese già devastato dalle speculazioni edilizie.
E poi?
Pensiamo a coloro che hanno una casa che adesso si affaccia su un grattacielo. Non solo viene peggiorata la qualità della vita di chi ci vive, ma diminuisce anche il valore immobiliare. In un momento in cui la destra al governo di questo Paese sta portando avanti un grave attacco contro i giudici, penso per esempio alla questione dei migranti in Albania, io credo che bisogna lasciare lavorare serenamente la magistratura. Poi, in una città come Milano, è necessario avere chiarezza. Ma non si si risolvono i problemi locali con delle leggi nazionali.
Il voto a Palazzo Marino si può definire come una prima vittoria del sindaco Beppe Sala?
Non la metterei su questi termini. La maggioranza a Palazzo Marino conta su 30 consiglieri più Sala. Ieri i voti favorevoli all'odg sono stati 22, e questo è un dato. Voglio anche far presente che in dieci anni di Consiglio comunale ho il 92% di presenza alle votazioni. Questo per dire che ho sempre sostenuto con abnegazione la maggioranza. Un provvedimento così non va votato nell'interesse del Paese.
Il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino, uno dei papabili candidati sindaci alle prossime comunali, ha sottolineato che l'odg non esclude delle modifiche in Senato.
Secondo me ci saranno degli emendamenti. Il capogruppo del Pd in Senato Francesco Boccia ha già detto che ci saranno delle correzioni. Per questo ho trovato un po' particolare l'odg. Forse avrei fatto lavorare in pace i senatori. E comunque la mia linea è la stessa di Majorino.
La votazione a Palazzo Marino, secondo alcuni esponenti della sinistra più radicale, rappresenta uno spartiacque in vista delle prossime elezioni. Che ne pensa?
Non è così. Sono sicuro che anche coloro che hanno votato contro valuteranno senza preconcetti la candidata o il candidato che sarà scelto. C'è molta aspettativa per sapere chi sarà.
Sul Salva Milano rimangono forti divisioni anche nel Pd.
Anche qui voglio sottolineare che nessuno, dal partito, si è permesso di dirmi qualcosa. La mia posizione è stata rispettata anche dal gruppo a Palazzo Marino e per questo li ringrazio. Così come ho apprezzato il dibattito in Aula, poi ognuno ha deciso come ha voluto. In altri partiti forse sarei rimasto isolato, mentre nel nostro ci sono tante sensibilità. E io sono contento di questo, è la bellezza del Pd, dove io sto bene. Poi se faccio parte di un partito devo anche accettare delle decisioni che non vanno nella direzione che speravo.