Milano
Salvatore Ligresti: l'immobiliarista è morto a Milano a 86 anni
E' morto a 86 anni Salvatore Ligresti: gli anni ruggenti di Fonsai, lo scandalo "aree d'oro", Tangentopoli e il crac degli ultimi anni
Salvatore Ligresti: l'immobiliarista è morto a Milano a 86 anni
E' morto a San Raffaele di Milano Salvatore Ligresti: l'immobiliarista originario della Sicilia aveva 86 anni. A lungo a capo di Fonsai, è stato protagonista del mondo della finanza milanese ed italiana ma gli ultimi anni della sua vita sono stati contrassegnati da inchieste giudiziarie e crac che gli erano costati la perdita della compagnia assicurativa Fonsai, rilevata da Unipol. Lascia tre figli: Giulia Maria, Paolo e Jonella.
Tra gli uomini più ricchi e influenti della finanza
Negli anni d'oro, il decennio della Milano da bere degli anni Ottanta, Ligresti emerse sino a divenire uno degli uomini più ricchi d'Italia, espandendo le sue attività con successo anche nel campo immobiliare, tra appalti pubblici e grandi opere nel terziario che vanno in parallelo con fruttuosi investimenti finanziari. Con le sue partecipazioni azionarie era presente in molte delle società di primo piano di piazza Affari.
Gli scandali e le inchieste giudiziarie
Ma il nome di Ligresti è anche legato alle cronache: nel 1981 il rapimento della moglie da parte di un gruppo di mafiosi, concluso dopo un mese con il pagamento di un riscatto di 600 milioni. Due dei tre sequestratori sarebbero successivamente stati assassinati. Ancora più rumore fa, nel 1986, la caduta della giunta di Milano guidata da Carlo Tognoli per lo scandalo delle "aree d'oro" con cui il Comune si impegnava a comprare a don Salvatore terreni per 5mila lire al metro quadro, ma si scoprì che Ligresti aveva già concordato l'acquisto a prezzi più bassi. Tutto, dal punto di vista giudiziario, si risolve con una archiviazione.
Per Ligresti l'arresto arrivo invece nel 1992 nell'ambito di Tangentopoli: fu arrestato perchè pagò per vincere appalti legati a Ferrovie Nord e Metropolitana milanese. Condannato a 28 mesi di carcere, ottenne l'affidamento ai servizi sociali presso un centro Caritas ma perse però i requisiti di onorabilità e i figli presero in mano sia Premafin (la finanziaria di famiglia) sia il gruppo assicurativo Fondiaria-Sai.
Società che tuttavia, su pressione di Mediobanca, nel 2011 fu poi ceduta assieme a Milano assicurazioni per pesanti indebitamenti. Fu aperta anche in questo caso una inchiesta da parte della Procura di Torino: Ligresti fu indagato per falso in bilancio e manipolazione del mercato per aver celato un ammanco di 600 milioni manipolando la riserva sinistri non comunicata agli investitori. Nell'estate 2013 l'arresto di Salvatore e delle due figlie. In primo grado Ligresti è condannato a sei anni per la vicenda Fonsai e a 5 anni per la vicenda Premafin (legata alla scoperta di un trust fiduciario all'estero che controllava il 20 per cento della stessa). Era malato da tempo.