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Milano
Salvini incontra Orban a Milano: col permesso di Berlusconi
Milano, l'incontro tra Salvini e Orban (foto: Claudio Bernieri)

Viktor Orban incontra Salvini a Milano: "È il mio eroe". Ma per vederlo chiede il permesso a Berlusconi

"Matteo Salvini è il mio eroe". Il primo ministro ungherese Viktor Orban era entusiasta già prima di incontrare il ministro dell'Interno italiano in un vertice durato poco più di un'ora che si è concluso intorno alle 17.30 nella sede della Prefettura di Milano. "Vorrei fare una conoscenza personale. Lui è il mio eroe", ha detto Orban di Salvini, col quale condivide la linea dura in fatto di immigrazione. "È un mio compagno di destino - ha aggiunto - sono molto curioso di conoscere la sua personalità. Sono un grande estimatore e ho alcune esperienze che forse potrei condividere con lui. Ho questa sensazione".

Sensazione confermata anche al termine dell'incontro, anche dallo stesso Salvini: "Inizia oggi un percorso che ci accompagnerà nei prossimi mesi per un'Europa diversa, per cambiare la Commissione Ue e le sue politiche, che mettano al centro tutto quello che le elite europee, finanziate dai Soros e dai Macron di turno negano - ha detto il ministro dell'Interno - Siamo vicini a una svolta storica a livello continentale". 

Salvini: "I processi non mi faranno cambiare idea"

Salvini va dunque dritto per la sua strada. Non lo fermeranno i giudici: "Quello che abbiamo fatto oggi lo faremo anche domani: i processi non mi faranno cambiare idea". Tantomeno l'opposizione: "La sinistra non puo' decidere chi devo incontrare o no. Sono sorpreso della loro sorpresa, poi non possono sorprendersi se la gente non li vota più". E anche nel caso di un nuovo caso Diciotti "adotterei lo stesso identico atteggiamento".

Per Orban si è trattato di un "incontro stimolante" con chi ha un piano sui migranti dal cui successo "dipende la sicurezza dell'Europa". Ma soprattutto con una persona a cui mostrare gratitudine: "A nome dei cittadini ungheresi ho ringraziato Salvini. Noi ungheresi siamo tipi leali, che non dimenticano. Ricordo che quando fummo attaccati nell'Ue, lui intervenne e prese le nostre difese e questo ha fondato la nostra amicizia. Salvini gode di rispetto rilevante in Ungheria, credo vincerebbe se si candidasse là, ma per ora, grazie a Dio, non si candida".

E ora Orban è pronto a ricambiare e "fornire l'aiuto possibile" per fermare flussi migratori, perché "i migranti devono essere riportati a casa loro: Bruxelles dice che non è possibile, la mia convinzione è che basta la volontà politica". Si va dunque verso l'asse tra i due? Salvini lo conferma: "Stiamo lavorando per un'alleanza che escluda le sinistre e riporti al centro le identità che i nostri governi rappresentano, ognuno con la sua storia. Possiamo unire energie diverse con un obiettivo comune".

Salvini e Orban si scagliano contro Macron

I due sembrano avere una missione comune e un nemico comune: "Ovviamente cambiare i trattati Ue, non solo sull'immigrazione è impegno del governo - ha detto il ministro dell'Interno italiano - Chiediamo collaborazione anche a Macron, che passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri, dia l'esempio aprendo Ventimiglia. Se lui dà il buono esempio, poi lo possiamo chiedere anche ai paesi Visegrad". Decisamente più tranchant (e molto meno possibilista su un'apertura da parte del blocco Visegrad) il premier ungherese: "Macron è alla guida di una forza europea che sostiene l'immigrazione. Dall'altra parte ci siamo noi che non vogliamo l'immigrazione illegale".

Qualche spiraglio sembra aprirsi sul fronte tedesco: "Siamo vicini a un accordo con la Germania per i cosiddetti migranti secondari - ha detto Salvini - è un'intesa a portata di mano, ma sia chiaro che deve essere a saldo zero. È vero che stiamo lavorando da settimane con il governo tedesco, è vero che un accordo è a portata di mano, l'importante è che per l'Italia sia a saldo zero, cioè siamo disposti a riammettere nel nostro paese migranti secondari a fronte di un allontanamento dal nostro paese di uno stesso numero di migranti". 

Orban, invece, auspica un cambio di rotta del Ppe: "Sul tema dell'immigrazione c'è un grosso dibattito anche nel Ppe. Noi vorremmo che fosse adottata la nostra posizione - ha detto il primo ministro ungherese aggiungendo che l'Ungheria è il Paese che ha dimostrato che l'immigrazione può essere fermata sia sul piano giuridico che sul piano fisico".

Orban: "Per incontrare Salvini ho chiesto il permesso a Berlusconi"

Salvini sembra comunque non riuscire a levarsi di dosso l'ombra di Silvio Berlusconi, ex alleato scomodo, scavalcato nelle percentuali alle Politiche, ormai confinato a un'opposizione minoritaria, eppure sempre al centro del discorso politico. Anche quando a parlare è Orban: "Come amico ho Berlusconi - ha detto il primo ministro ungherese - gli ho chiesto il permesso di incontrare Salvini questa volta. Gli ho chiesto 'Appoggi il fatto che io incontri Salvini?', 'Certo', mi ha risposto lui".

Il cambio di governo ha ribaltato i rapporti tra Italia e Ungheria: "In economia sono ottimi e anche nella politica di sicurezza - ha detto Orban - sono molto migliori dei precedenti rapporti, con il vostro precedente governo la collaborazione era cattivissima. Ci insultavano di continuo, non me personalmente, ma gli ungheresi, e non era giusto". Al centro delle critiche sempre lo stesso tema: "L'Ungheria viene attaccata dall'Europa perché noi abbiamo dimostrato che i confini possono essere difesi - ha detto il primo ministro ungherese - L'Ungheria  è la prova del fatto che i migranti in terraferma possono essere fermati e qui arriva la missione di Salvini. Lui dovrebbe dimostrare che questi migranti possono essere fermati anche via mare. Fino ad ora nessuno dei politici si è assunto questo compito, né in Portagallo, né in Spagna né in Francia. È il primo politico nel Mediterraneo che si è assunto questa responsabilità", ha concluso.

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