Salvini mette nel mirino Boni. Segreteria: arriva Gianmarco Senna
Resa dei conti in Lega Nord. Per mesi, dal congresso alle amministrative, Matteo Salvini non ha voluto prendere il toro per le corna. Ma ora...
di Fabio Massa
AGGIORNAMENTO: Secondo rumors ci sarebbe già un pretendente per il posto di Davide Boni. Si tratterebbe di Gianmarco Senna, ex consigliere di zona 7, imprenditore nel campo della ristorazione (alcuni dei locali più cool di Milano sono suoi) e soprattutto salviniano di ferro.
Incomincia la resa dei conti, in Lega Nord. Per mesi, dal congresso alle amministrative, Matteo Salvini non ha voluto prendere il toro per le corna. Soprattutto a Milano, dove si concentra il grosso dei sostenitori di Gianni Fava, l'assessore regionale all'Agricoltura che lo ha sfidato al congresso. E che - secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano - non riceverà neppure un posto tra gli incarichi che oggi pomeriggio, nella prima segreteria federale convocata dal congresso, Matteo Salvini distribuirà ai fedelissimi. Le caselle da riempire saranno sicuramente quella di vicesegretario, di responsabile amministrativo e di responsabile organizzativo. Tuttavia i rumors indicano che il cambiamento, sotto la Madonnina, potrebbe essere più profondo. Matteo Salvini pare infatti stia meditando di fare cambi anche al livello di segreteria provinciale (in effetti Milano è divisa in tre zone metropolitane con tre segretari), e in particolare nel mirino ci sarebbe Davide Boni. L'ex presidente del consiglio regionale non ha mai fatto mistero di appoggiare il progetto politico di Fava, in modo molto più esplicito di quanto non abbia fatto Maroni. I due (Boni e Fava) peraltro non si amano neppure molto per vecchie storie riguardanti Mantova, della quale entrambi sono originari e che li videro in scontro aperto anni fa. Eppure, la storia recente della Lega li vede accomunati in una forza di minoranza che per adesso pare non avere cittadinanza agli occhi del segretario federale Salvini, reso ancora più forte dalla forza dimostrata dalla Lega Nord alle amministrative. Insomma, è arrivato il momento della resa dei conti. Chissà se Salvini vorrà schiacciare la minoranza interna, azzerandola, o se invece aprirà a una linea dialogante. Alla vigilia pare proprio che la strategia scelta possa essere la seconda.
fabio.massa@affaritaliani.it