Milano

San Siro, Bottelli (Pd): “Obiettivo raggiunto. Ora attenzione alla gentrificazione”

di Stefano Marrone

Federico Bottelli, Presidente commissione Casa e Piano Quartieri e Vicecapogruppo Pd, commenta ad Affaritaliani.it l’ennesima svolta sullo stadio di San Siro: “La valutazione di Inter e Milan sembra buona”.

San Siro, Bottelli (Pd): “Obiettivo raggiunto. Ora attenzione alla gentrificazione”

“Il Comune ha centrato l’obiettivo che si era prefissato dall’inizio: tenere Inter e Milan San Siro”. Per Federico Bottelli il recente sviluppo della telenovela sullo stadio Meazza “non è la soluzione ideale, ma realisticamente la migliore possibile”. Per il Presidente Commissione Casa e Piano Quartieri e Vicecapogruppo Pd, che è stato consigliere e tutt’ora vive nel Municipio 7 di San Siro “l’offerta da 197 milioni delle due squadre permetterà la riqualificazione del quartiere. La politica deve evitare il rischio gentrificazione”. L’intervista. 

Consigliere Bottelli, che idea si è fatto della nuova svolta sulla vicenda San Siro?

La vicenda Stadio ha fatto discutere a lungo la città, i giornali e anche il Consiglio Comunale. Penso però che col voto di ieri a Palazzo Marino siamo arrivati finalmente a una svolta in questo percorso. Si è centrato l’obiettivo dell’inizio: tenere Milan e Inter, le due squadre di Milano, a San Siro. 

La vendita alle due squadre dell’area è la miglior soluzione possibile?

Per cominciare, si è fatto un ulteriore passo in avanti per scongiurare il peggior scenario possibile: la soluzione dei due stadi, che avrebbe avuto un impatto devastante sull’area. Sono un abitante della zona e ritengo che la presenza dello stadio sia fondamentale al tessuto delle attività economiche del quartiere. Detto questo, penso che lo scenario ideale sarebbe stato quello della ristrutturazione del vecchio San Siro, rendendolo efficiente come gli altri stadi migliori d’Europa. Poi, mi rendo conto che anche l’ideale si deve confrontare la realtà fatta dalle esigenze di due attori privati, quali le due società, che fanno i loro interessi. 

I 197 di base di partenza per l’offerta di Milan e Inter le sembrano una cifra consona per San Siro?

Nel merito del valore dell’importo eviterei di addentrarmi, non essendo io un tecnico del Comune. Ciò detto, mi sembra che la valutazione dell’Agenzia non debba essere messa in discussione più di tanto. Siamo di fronte a una buona valutazione, fatta con tutti i crismi. Se poi qualcuno più esperto vuole metterla in dubbio, può fare un esposto al Comune. Scenario che al momento non mi risulta essersi verificato. 

Come valuta l’operato della Giunta Sala sul dossier San Siro?

Non si devono dare giudizi tranchant, visto San Siro è per distacco la vicenda più complessa che una giunta si sia trovata a gestire negli ultimi 15 anni. Il giudizio finale sulla Giunta non può che essere positivo: lo stadio rimarrà. Il Comune ha scongiurato a più riprese l’abbattimento o lo spostamento di San Siro, mantenendo un dialogo aperto con le due squadre per far sì che rimanessero. 

Il dialogo con la cittadinanza è stata altrettanto aperto?

Il dibattito pubblico c’è stato, anche perché obbligatorio per termine di legge. Il dispendio di energie è stato importante, la resa può piacere o no, ma il momento della partecipazione attiva per la cittadinanza c’è stato. Sono cambiate tantissime cose in corso d’opera, ma si è messa in campo una macchina importante.

Quanti altri cambiamenti potranno esserci prima di arrivare alla soluzione definitiva sullo stadio?

Siamo allo step iniziale della vendita. Una fase talmente in cui è ancora difficile capire quale sarà l’evoluzione finale. Una cosa si può dire: ci sarà percorso partecipato del Comune, dei comitati e dei cittadini. Si è sempre fatto il possibile per difendere l’interesse pubblico. Monitoreremo ogni passaggio. 

In qualità di abitante di zona San Siro, teme il rischio gentrificazione dell’area?

Assolutamente sì. La paura dell’espulsione degli abitanti meno abbienti è un timore reale, che come cittadini e amministratori abbiamo il dovere di tenere in considerazione. Al contempo, bisogna dire che la politica ha tutte le risorse per contrastare gli effetti indesiderati della vendita. Con il voto di ieri abbiamo vincolato le risorse derivanti di una eventuale vendita dell’area a Milan e Inter. Risorse per potenziare il Piano Casa e la risposta all’emergenza abitativa, per riqualificare il quartiere San Siro e per sistemare gli impianti sportivi.







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