Milano

San Siro, Fedrighini: "Due stadi? Non prolunghiamo la sceneggiata..."

di Nicolò Rubeis

Il consigliere milanese della lista Sala: "Riqualificazione mai presa in considerazione, il business era un altro. Ma Milan e Inter torneranno all'attacco"

San Siro, Fedrighini: "Due stadi? Non prolunghiamo la sceneggiata..."

"La riqualificazione del Meazza non è mai stata presa veramente in considerazione perché il business era un altro". Il consigliere comunale Enrico Fedrighini, eletto a Palazzo Marino con la lista del sindaco Giuseppe Sala, è piuttosto critico verso l'amministrazione milanese per la gestione della partita stadio. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano si dice anche scettico sulla possibilità che il Milan costruisca il suo impianto a San Donato e d'accordo sul tutelare le aree del Parco Agricolo Sud: "Sono convinto che i club, alla fine, ritorneranno all'attacco su San Siro, la zona più remunerativa". Realizzare un secondo stadio accanto al Meazza, invece, "mi sembra difficile. E parlare di due stadi mi pare un modo per prolungare la sceneggiata delle trattative con le squadre".

Fedrighini, l'attuale impianto avrebbe bisogno di una riqualificazione importante.

Sicuramente ha bisogno di una riqualificazione importante per quanto riguarda i servizi. Vanno rifatti tutti gli accessi ai bagni, ai bar o a vari store che devono essere fruibili da chiunque. Tra l'altro, e apro una piccola parentesi, sono anni che la metà degli incassi per l'affitto di San Siro viene trattenuto da una società che dovrebbe fare manutenzione. Mi domando perché non si sia mai fatto nulla per alcune situazioni evidenti.

Adesso sul secondo anello c'è un vincolo della Sovrintendenza. Come si procede?

Dire che i lavori ostacolerebbero le attività sportive è una bugia. Per i Mondiali di Italia '90 è stato realizzato il terzo anello. Nonostante tre anni e mezzo di cantieri Milan e Inter hanno gioca campionato, coppa Italia e coppa dei campioni. Sicuramente San Siro va riammodernato, ma tecnicamente è possibile sia da un punto di vista ingegneristico sia con l'attuale vincolo visto che non ostacola eventuali lavori per rifare gli spazi interni e adattarli per avere servizi più efficienti. Chi ha detto che il vincolo era uno sgarro del centrodestra nei confronti di Milano dovrebbe evitare di ricoprire incarichi amministrativi. Il rispetto del ruolo istituzionale dei diversi enti è una precondizione essenziale. E comunque il vero problema è stato un altro.

Quale?

L'errore di fondo dell'amministrazione comunale, del sindaco e della giunta, è stato quello di accettare l'aut-aut dei club che non volevano ristrutturare e volevano costruire un nuovo impianto usando i benefici della legge sugli stadi - che si traducono quando demolisci e ne costruisci un altro - per fare un nuovo distretto tipo City Life a enorme redditività. Io non ho la verità in tasca, ma la riqualificazione non è ma stata presa in considerazione perché i club sapevano di avere carta bianca. Il ruolo del Comune è stato solo quello di accettare le loro richieste.

Il Milan sembra orientato a costruirsi lo stadio a San Donato. Santo Minniti (Pd) dice che non dovranno essere accettati progetti che occupino spazio nel Parco Agricolo Sud.

Sono d'accordo. Una decina di anni fa a San Donato fecero la sede della Bmw. Il progetto originario prevedeva un parcheggio interrato di 6-7 piani e non fu mai realizzato perché la falda è a un metro sotto il piano di campagna. Avrebbero dovuto fare opere di ingegneria che rendevano economicamente insostenibile la cosa. Francamente non credo che la proprietà del Milan abbia i soldi per costruire il nuovo stadio e caricarsi i costi di San Donato con questa situazione ambientale. L'impianto che vorrebbero non sarebbe nel Parco, però c'è l'ipotesi, non essendoci lì lo spazio, di usare due aree verdi per i parcheggi, una verso Corvetto e un'altra verso Chiaravalle. Ma l'ente gestore non è minimamente intenzionato a concedere l'autorizzazione.

E l'idea di avere un altro stadio vicino al Meazza?

L'unica area disponibile sarebbe il Parco dei Capitani (ex area Palasport), visto che a La Maura nessuno approverebbe e l'Ippodromo e la pista di Trenno sono oggetto di vincolo monumentale. Rimarrebbe dunque solo quella zona che avevano proposto i club inizialmente. Ma parlare di due stadi sinceramente mi sembra un modo per prolungare questa sceneggiata di trattativa con i club.  

Come si recuperano eventualmente i mancati introiti dell'affitto di San Siro di una o tutte e due le squadre?

Per il futuro del Meazza sono arrivate offerte importanti. La sola partita legata ai concerti e altri eventi renderebbe sostenibile e mantenibile l'impianto. E poi sono convinto che una delle società accetterebbe di utilizzare il Meazza, che ricordo è il secondo luogo visitato più di Milano.

Politicamente parlando, però, qualcuno ha criticato non solo il sindaco ma anche il Consiglio comunale per la mancanza di proposte.

Ma il Consiglio non è mai stato ascoltato preventivamente per dare degli indirizzi, che poi sarebbe il mestiere dell'Aula. La regia pubblica era fondamentale e invece si è fatto un passo indietro per lasciar spazio ai titolari delle aree o ai benefici economici. A Milano ci sono diversi interessi immobiliari che la questione stadio ha accelerato. E il ruolo del Comune non è quello dello spettatore. Fuggire dai propri compiti non serve a niente.

Come finirà secondo lei?

Io credo che trovare una soluzione strategica e sostenibile per il territorio sia ancora possibile. Su questo rimango ottimista.







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