Milano
Sanità/100 emendamenti Fi, è polemica in maggioranza: "Pretestuosi"
E' scontro nella maggioranza di centrodestra in Regione Lombardia, dopo che sono stati presentati in commissione Sanita' al Pirellone 404 tra emendamenti e subemendamenti alla riforma del sistema socio-sanitario lombardo. Di questi, oltre 100 arrivano da Forza Italia. Un fatto che ha innescato la polemica all'interno della maggioranza. Il consigliere della Lista Maroni, Fabio Fanetti, ha attaccato: "I consiglieri regionali di Forza Italia hanno presentato un centinaio di emendamenti al testo della riforma palesemente pretestuosi, in quanto inerenti questioni gia' ampiamente dibattute nel corso delle riunioni politiche di maggioranza". Un atteggiamento che "dimostra una totale mancanza di volonta', da parte dei consiglieri regionali di Forza Italia, di condividere una riforma finalizzata da un lato a rendere piu' efficienti i servizi e dall'altro a ridurre la spesa". Insomma, aggiunge Fanetti, "FI dimostra al contrario di essere ancora legata alle vecchie logiche del passato, mettendo in secondo piano quello che e' il bene comune".
LA REPLICA FI: "BUGIE PIETOSE"/ A stretto giro, arriva la durissima risposta del capogruppo di FI in Consiglio regionale, Claudio Pedrazzini: "Basta alle bugie pietose. Siete voi ancorati alle vecchie logiche. La nostra posizione e' una posizione politica ferma e responsabile ed e' stata confermata e spiegata in tutte le sedi". Pedrazzini avverte: "Se volete proseguire con la coalizione dovete rispettare anche il contributo degli alleati, fino a prova contraria siete voi che con il nuovo subemendamento cercate di cambiare l'intesa sottoscritta da tutti i capigruppo di maggioranza. E siete stati voi con la presentazione di un progetto di legge al di fuori di una logica collegiale di giunta, scavalcando la competenza dell'assessore delegato, ad avere innescato le frizioni che ci hanno portato alla situazione di oggi".
IL RELATORE: "SUGGERIMENTI DALLA FILIERA"/ Cerca di mediare il presidente della commissione Sanità e relatore Fabio Rizzi (Lega): “Il maxiemendamento della maggioranza, sul quale sono stati presentati i subemendamenti, tiene conto dei suggerimenti arrivati dagli operatori della Filiera Socio Sanitaria lombarda, vera risorsa e valore aggiunto del nostro sistema. Il testo prevede nuovi strumenti e modelli organizzativi in grado di migliorare la presa in carico dei cittadini. E’ previsto inoltre il dimezzamento delle Asl, con relativo risparmio sugli stipendi dei manager; lo snellimento delle procedure burocratiche e delle liste d’attesa; l’aumento delle risorse per assistenza e ricerca; l’abbattimento dei ticket. Mercoledì in Commissione Sanità – conclude Rizzi - inizierà una discussione che confido possa essere costruttiva e consenta l’approvazione definitiva della riforma nei tempi previsti”. Appuntamento in commissione il 17 giugno alle ore 11, con l’obiettivo di portare in aula il progetto di legge di riforma per le sedute di Consiglio regionale già programmate per martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 luglio
PD: "SARA' RIFORMA MONCA"/ “La maggioranza di Maroni è divisa più che mai. Manca un mese alla data della prevista approvazione in aula e siamo tornati a emendamenti contrapposti che delineano due visioni diverse. Da una parte la strana coppia Lega-Ncd, cioè chi voleva cambiare tutto e chi vuole difendere l’impostazione formigoniana, dall’altra Forza Italia e l’assessorato alla sanità”. Lo dichiarano Carlo Borghetti e Sara Valmaggi, del Pd. Lega e Ncd insieme ne hanno presentati 35, Forza Italia, da sola, 103. Tra questi ultimi anche la cancellazione dell’assessorato unico, su cui pure la maggioranza aveva trovato l’accordo all’interno del maxiemendamento.“Si tratta di una riforma monca – continuano gli esponenti del Pd - che a dispetto del libro bianco di Maroni, presentato ormai un anno fa, interviene solo sull’architettura del sistema sanitario regionale, ovvero sui primi 24 articoli di 134 del testo unico in vigore. C’è grande attenzione alla redistribuzione delle poltrone, nulla però cambia nel sistema di nomina dei direttori generali che rimane totalmente in mano alla politica. Non si parla affatto di moltissime questioni: ad esempio dei rapporti tra ospedali e università, del ruolo del terzo settore, della salute mentale, delle dipendenze, delle malattie rare. Non c’è alcuna innovazione, come poteva essere l’introduzione della prenotazione di visite ed esami nelle farmacie o la possibilità di pagare il ticket online. Se riforma sarà, sarà indubbiamente monca”. “Continuiamo a chiedere di poter entrare nel merito delle questioni, ma con una situazione così contorta e contraddittoria ci risulta molto difficile poterlo fare”, concludono Borghetti e Valmaggi.