Milano

Sanità, la carica dei mille dg: ci sono ex assessori, tecnici e…

di Fabio Massa

Eccola, la carica dei quasi mille manager che vorrebbero fare il direttore generale della sanità. L’appuntamento più ambito, atteso, bramato delle nomine regionali, che - quest’anno - vedranno scegliere a un comitato di tre saggi la short list dalla quale pescherà il presidente della giunta regionale Roberto Maroni.

Sfogliando la lunga lista, a partire dai non idonei, si hanno varie sorprese. Per esempio, tra i non idonei c’è l’assessore al Commercio del Comune di Milano Franco D’Alfonso. Nelle note si legge: “Alla candidatura non è allegata la domanda. Il curriculum vitae non è firmato”. Quindi, bocciato. Stando però a informazioni dirette, semplicemente la motivazione è che D’Alfonso sta nelle liste dalla fine degli anni Novanta. E, anzi, negli anni scorsi era sempre risultato idoneo. Comunque, sono 30 i non idonei.

Tra gli idonei, in ordine rigorosamente alfabetico, ci sono ovviamente i nomi di direttori generali e altre personalità già riconosciute nella sanità lombarda. Come Walter Bergamaschi, al numero 69, o Guido Bonomelli, già in Infrastrutture Lombarde (numero 103), o Giacomo Boscagli (figlio di Giulio, ex assessore) (numero 109), o ancora Enzo Brusini, Michele Camisasca, Pasquale Cannatelli, e l’ex assessore Maria Cristina Cantù, uscita dalla giunta dopo la riforma della sanità. E ancora: Danilo Gariboldi, Andrea Mentasti, Giovanni Michiara, Raffaele Tiscar (già direttore generale Casa, nonché parlamentare etc etc), Francesco Triscari (nel cda di TILO SA, partecipata di Trenord).

Ora ci sarà la parte finale della selezione, con il colloquio e l’elaborazione della short list. La vera battaglia comincia adesso.

@FabioAMassa








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