Milano

Sanità, le linee guida della nuova legge regionale

La Giunta su proposta dell'assessore Letizia Moratti ha approvato le linee di sviluppo della Legge regionale 23/2015. Ecco come cambia la sanità lombarda

COMPITO ASST - Le Asst si occuperanno delle sedi di Distretti e attività erogative; dipartimento Cure primarie; dipartimento Salute mentale; dipartimento funzionale di prevenzione; i poli Ospedaliero e Territoriale, articolato in Distretti, che coincidono con gli ambiti sociali.

In coerenza con quanto prescritto dal Ministero della Salute e da Agenas, nell'ambito delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali, troveranno collocazione i Distretti e tutte le attività erogative, portando a compimento definitivamente il disegno della legge regionale n. 23/2015.

La proposta legge di riforma pone particolare attenzione alla medicina territoriale che rappresenterà sempre più l'interfaccia privilegiata tra cittadino e sistema socio sanitario, anche attraverso una sempre maggiore valorizzazione tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e un'integrazione con gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri.

Si dovranno prevedere forme di facilitazione nelle attività dei medici e, mediante lo sviluppo di sedi fisiche, dovrà realmente realizzarsi un'efficace integrazione professionale.

UN NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO - L'assetto organizzativo del Sistema socio-sanitario lombardo prevede il governo e l'erogazione delle prestazioni per la tutela della salute nei dipartimenti di prevenzione quali articolazioni delle Asst, unitamente ai dipartimenti di salute mentale e all'istituzione dei distretti con funzione di governo ed erogazione delle prestazioni del polo territoriale prevedendo un adeguato coinvolgimento dei sindaci.

I FINANZIAMENTI E GLI STRUMENTI DEL PNRR - In coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le linee di sviluppo intendono porre come principio guida nel percorso di formulazione del nuovo assetto il potenziamento dell'area territoriale.

Le Linee guida tengono conto del nuovo fondamentale strumento di implementazione dei sistemi sanitari regionali rappresentato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In particolare, nella 'missione 6' che prevede due aree di intervento cui sono connessi rilevanti investimenti, vale a dire le reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale e l'innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario.

In riferimento al Pnrr, il cronoprogramma prevede:

- settembre 2021: ricognizione siti idonei per la realizzazione di Case della comunità, Centrali operative territoriali e degli Ospedali di comunità (nuovi istituti della nuova legge);

- dicembre 2021: individuazione dei siti di realizzazione;

- marzo 2022: sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo.

UN DISTRETTO OGNI 100.000 ABITANTI - Sede fisica, facilmente riconoscibile e accessibile dai cittadini, della programmazione territoriale e dell'integrazione dei professionisti sanitari sarà il Distretto.

Le Linee guida prevedono un Distretto ogni 100.000 abitanti, sede di strutture erogative territoriali (poliambulatori, Centrali Operative Territoriali, Ospedali di comunità) e servizi amministrativi per i cittadini: scelta/revoca, commissioni patenti, prestazioni medicina legale, indicativamente in funzione della stima demografica.

Nello specifico si prevede di collocare all'interno del Distretto: dipartimento di cure primarie; assistenza specialistica ambulatoriale; prevenzione individuale; prevenzione e cura tossicodipendenze; consultori familiari; attività rivolte a disabili e anziani; attività rivolte agli adolescenti; medicina dello sport; centrale operativa territoriale; assistenza domiciliare integrata; valutazione multidisciplinare; cure palliative; medicina di comunità - infermiere di famiglia; assistenza farmaceutica; assistenza protesica.

Il distretto si occuperà della rilevazione dei bisogni del territorio con la Conferenza dei Sindaci e i delegati dei sindaci; dipartimento di Prevenzione per l'erogazione delle prestazioni di prevenzione individuale, delle dipendenze e dell'integrazione sociosanitaria e sociale; dipartimento di Salute mentale e la Neuropsichiatria infantile.

AZIENDE OSPEDALIERE - Per valorizzare i centri di eccellenza lombardi nell'ambito dell'erogazione di prestazioni sanitarie di elevata complessità e specializzazione si prevede la possibilità di istituire Aziende ospedaliere. Tali strutture erogheranno prestazioni sanitarie di elevata complessità e garantiranno la continuità dei percorsi di cura in integrazione con gli altri erogatori. La possibile istituzione delle Aziende Ospedaliere dovrà tenere conto dei modelli organizzativi territoriali attraverso un'analisi approfondita che sarà effettuata dall'Assessorato al Welfare entro 24 mesi dall'approvazione della legge regionale e sarà sottoposta al parere preventivo della Commissione consiliare competente.

CASE DI COMUNITÀ - Le Case della comunità andranno a rimodulare l'esperienza oggi rappresentata dai Presst e saranno la struttura fisica in cui opereranno team multidisciplinari di Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti e assistenti sociali.  L'indicazione del Pnnr è individuarne una almeno ogni circa 50.000 abitanti.

OSPEDALI DI COMUNITA' - Il Pnrr ha individuato negli Ospedali di Comunità, oggi rappresentati dai Pot, le strutture di ricovero di cure intermedie che si collocano tra il ricovero ospedaliero tipicamente destinato al paziente acuto e le cure territoriali. Si prevede di realizzare almeno un Ospedale di Comunità per ogni ASST. Gli Ospedali di Comunità si collocheranno all'interno della rete territoriale e sono finalizzati a ricoveri brevi destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, di livello intermedio tra la rete territoriale e l'ospedale. Non è prevista la riconversione complessiva di attuali presidi ospedalieri.







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