Sanità, risanato 'tesoro rurale' del Policlinico di Milano
85 milioni di metri quadrati, 100 cascine con oltre 1.500 unità immobiliari. Fatturato dei contratti agrari cresciuto del 42%.
"La Fondazione Sviluppo Ca' Granda è riuscita a completare il risanamento del patrimonio rurale del Policlinico" di Milano. Lo hanno annunciato i vertici dell'ente nato per gestire il maxi tesoro agricolo dell'Irccs di via Sforza, frutto di secoli di donazioni all'ospedale.
Nei decenni scorsi, quello che è il patrimonio rurale più grande d'Italia aveva attraversato una difficile fase di dissesto, che ha spinto la storica struttura sanitaria della metropoli a cambiare strategia di gestione, affidando la 'missione rinascita' alla Fondazione Sviluppo, che oggi "al termine del suo primo mandato completo (2016-2018)", fa il punto su quanto ottenuto dall'operazione di risanamento messa in campo in questi anni.
Secondo i dati resi noti oggi dall'ente, da questa gestione sono stati prodotti "12,6 milioni di euro, di cui 2,1 mln destinati alla ricerca del Policlinico e 9,5 mln al completamento della copertura dei costi del nuovo pronto soccorso". A queste cifre "si aggiungono 423 mila euro ottenuti da bandi di finanziamento competitivo per progetti di valorizzazione". Il tesoretto rurale del policlinico è composto da 85 milioni di metri quadrati, 100 cascine con oltre 1.500 unità immobiliari, una abbazia, 4 chiese cinquecentesche, diversi antichi oratori, chilometri di rogge e canali. Con il 2018 si chiude il mandato sotto la presidenza di Marco Giachetti (riconfermato di recente al ruolo di presidente dell'Irccs pubblico lombardo) e la direzione generale di Achille Lanzarini. Ora è atteso all'insediamento il nuovo Cda della Fondazione Sviluppo, che in questi anni ha lavorato con uno staff di 19 professionisti.
Fra i risultati citati in questa riflessione di fine mandato c'è il riallineamento degli affitti ai valori di mercato, che ha portato a un incremento dei canoni da 24 a 44 euro al metro quadro, mediante un Accordo collettivo con le organizzazioni professionali agricole "che garantisce un trattamento equo e uguale per tutti i conduttori". Applicando i nuovi canoni e le nuove condizioni manutentive, sono stati rinegoziati i contratti relativi al 50% del patrimonio, un'operazione che ha interessato 42 milioni di metri quadrati.
Il fatturato derivante dai contratti agrari è cresciuto del 42%, riferisce la Fondazione Sviluppo Ca' Granda, portando il dato annuo "da 3,1 milioni di euro a 4,4 (+1,3 mln)". Sono stati inoltre sottoscritti piani di recupero di 72 cascine su 100, i cui costi sono a carico dei conduttori per sanare le mancate manutenzioni: un'operazione da 23,6 milioni di euro. Altro passaggio è stata la vendita di aree fabbricabili per 324 mila mq, da cui si sono "ottenuti 9,4 milioni di euro e un risparmio Imu di 94 mila euro l'anno", informa l'ente. Dopo una verifica di conformità che ha interessato tutte le 100 cascine, per 50 di queste è stata completata la regolarizzazione catastale. Ed è stato realizzato il censimento delle coperture in amianto delle abitazioni e degli edifici sfitti completando la bonifica ambientale di 2 mila metri quadrati di fibre. Infine è stata condotta una 'due diligence' conservativa di 1.657 tetti e degli impianti delle abitazioni (480 in 120 unità immobiliari) per classificare le criticità rilevate. Un'iniziativa finita sotto i riflettori è stata quella del 'Latte Ca' Granda': 500 mila litri di 'oro bianco'. E' il latte 'amico della ricerca' (sostenuta attraverso gli utili ricavati dalla sua vendita): munto da mucche che pascolano nelle terre del Policlinico, lavorato a pochi km da Milano e portato in breve tempo dalla cascina allo scaffale del supermercato.
Fra i progetti di valorizzazione ambientale e culturale del patrimonio rurale del Policlinico milanese, finanziati mediante bandi competitivi, la Fondazione cita la "filiera corta dei prodotti dei nostri terreni per l'alimentazione dei ricoverati; gli itinerari tra le cascine di Morimondo con pannelli e audioguide gratuite; la formazione gratuita in coltivazione biologica per gli affittuari; la sperimentazione sulla 'smart agriculture' per giovani studenti; i 10 km di corridoi ecologici con 5 mila piante a difesa della biodiversità; la ricostruzione della storia delle cascine dai documenti dell'Archivio Storico". Quali le mosse per il futuro? "Ultimata la messa in sicurezza, la Fondazione Sviluppo da adesso in poi potrà dedicarsi interamente allo sviluppo delle risorse per la ricerca e per la valorizzazione ambientale e culturale del patrimonio", assicurano i vertici, che per spiegare l'obiettivo della Fondazione prendono in prestito "un motto che campeggiava su un antico orologio ospedaliero: 'Abbiate cura di ciò che ci è stato donato'".
Commenti