Milano
Santa Rita, confermato l'ergastolo per Brega Massone
La Corte d'assise d'appello di Milano ha confermato la condanna all'ergastolo per Pier Paolo Brega Massone, l'ex capo del reparto di chirurgia toracica alla casa di cura Santa Rita. I giudici gli hanno ridotto la pena accessoria dell'isolamento diurno a un anno e 6 mesi. Brega era accusato di quattro omicidi volontari in relazione alla morte di altrettanti pazienti da lui operati e di un'ottantina di casi di lesioni. Assolto, invece, un altro medico, Marco Pansera. La pena per l'ex braccio destro di Brega, Fabio Presicci, è stata invece ridotta a 25 anni.
"Non ero un serial killer, non ero una persona egoista, non volevo fare della mia professione un guadagno". Così Massone, l'ex primario della casa di cura Santa Rita ribattezzata "clinica degli orrori" nelle intercettazioni, durante le dichiarazioni spontanee rese ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano prima che i magistrati si ritirassero in camera di consiglio in vista della sentenza. Il medico, per il quale il pg Massimo Alfredo Gaballo ha chiesto la conferma della condanna all'ergastolo inflitta in primo grado, ha ribadito durante le sue dichiarazioni la richiesta, gia' formulata dagli avvocati nel corso del processo, che venga eseguita una perizia super partes per dimostrare la validita' delle proprie scelte chirurgiche. Brega e' accusato di omicidio volontario in relazione alla morte di 4 pazienti. Il pg ha chiesto una riduzione della pena per il suo ex braccio destro, Fabio Presicci, e l'assoluzione per un altro chirurgo, Marco Pansera, che aveva preso 26 anni.
"In questo periodo in carcere durante il quale ho perso 16 chili - ha aggiunto Brega Massone, rivolto ai giudici - la mia preoccupazione sono mia moglie (presente in aula, ndr) e mia figlia, come prima lo erano i miei pazienti. Vi chiedo accoratamente di valutare la mia persona per come e' e non per come e' stata desunta. Se io e gli altri medici della chirurgia toracica avessimo preso uno stipendio fisso saremmo stati valutati diversamente". L'accusa principale per l'ex capo del reparto di chirurgia toracica, che deve rispondere di 4 omicidi aggravati dalla crudelta' e 34 casi di lesioni, e' di avere effettuato interventi 'inutili' solo a scopo di lucro, per gonfiare il sistema dei rimborsi attraverso i cosiddetti 'Drg' (Diagnosis Related Group'). "Rispetto a quello che ha detto il pg di me - ha detto l'imputato - vorrei solo esprimere la mia paura, non saprei come definirla...incredulita' , di fronte all'affermazione che la mia personalita' possa essere desunta da pezzi di telefonate e situazioni non comprese. Se una personalita' deve essere studiata,lo devono fare persone serie che fanno questo mestiere, con criteri scientifici, e ci sarebbe stato tutto il tempo di farlo".
Per dimostrare che non e' un "mostro", Brega ha consegnato ai giudici alcune lettere ricevute dai suoi pazienti che lo descrivono come un "bravo" medico, anche dopo aver appreso delle accuse giudiziarie a suo carico. Quanto all'accusa del pg di avere operato "pazienti critici", Brega ha risposto cosi': "Rimane l'amarezza e la tristezza di vedere in quest'aula solo i chirurghi toracici, quando a stabilire se un paziente e' 'critico' o meno non e' il chirurgo toracico, ma altri specialisti come i cardiologi o gli anestesisti. Io ho operato dei pazienti in stadio avanzato che sono stati dichiarati 'addormentabili' da altri e in grado di avere un decorso post - operatorio adeguato'".