Milano

Santanchè, non si diano giudizi affrettati. Il mio caso insegna... di Mario Mantovani

Prudenza e rispetto dei valori costituzionali dovrebbero restare centrali nel valutare oggi la vicenda giudiziaria che coinvolge il ministro Santanchè. Il commento

di Mario Mantovani

Santanchè, non si diano giudizi affrettati. Il mio caso insegna...

Il tempo è spesso galantuomo, molto spesso..! Sempre più spesso quando al centro di vicende giudiziarie si trovano esponenti politici, anche per fatti risalenti nel tempo e che nulla hanno a che fare con i ruoli istituzionali pro tempore ricoperti. La Democrazia si fonda -come la Costituzione detta- sul mandato popolare, ossia sulla delega che il popolo-elettore affida agli eletti. Gli eletti non vincono concorsi, ma sono scelti, liberamente e segretamente, da milioni di cittadini.

Un eletto può sbagliare, certo. Ma anche un magistrato - sia esso nelle funzioni di PM, di GIP o di GUP. Può errare perchè sbagliare (in buona fede, si intende...) è nella natura umana. E la mia riflessione non vuole essere un giudizio ma una semplice constatazione di cui le cronache giudiziarie sono li a dare testimonianza. La stessa Costituzione prevede la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato e con tre, dicesi tre, gradi di giudizio.

Il mio caso è emblematico… un PM ha formulato accuse (poi risultate infondate) un GIP ha (dopo 2 anni di richieste del PM) firmato una misura cautelare con rinvio a giudizio dove -peraltro- sono bastati due gradi di giudizio per accertare, da parte della corte di appello di Milano, la verità, comprovando errori, abbagli e cantonate della compagnia del primo grado. Per 8 anni sono stato sospeso dalla vita politica prima di giungere all’assoluzione con formula piena ed essere poi riabilitato, grazie a Giorgia Meloni che mi ha candidato, dagli elettori che hanno deciso il mio rientro nelle istituzioni.

Oggi in tanti sono pronti a esprimere giudizi sul caso che coinvolge il ministro Santanchè. Mi permetto di invitare tutti alla prudenza, al rispetto dei valori costituzionali  e attendere il corso e il tempo (galantuomo) della giustizia.

 







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