Milano
Santo Minniti, chi è il candidato alla Segreteria del Pd di Milano
L'annuncio di Minniti sui social: "Mi candido perché voglio che il destino del nostro partito non sia scritto dagli accordi tra le correnti"
Santo Minniti, chi è il candidato alla Segreteria del Pd di Milano
Santo Minniti, presidente del Municipio annuncia la candidatura alla Segreteria Metropolitana del Pd di Milano. Sfiderà Alessandro Capelli, vice della segretaria uscente e deputata Silvia Roggiani.
L'annuncio di Minniti sui social: "Mi candido perché voglio che il destino del nostro partito non sia scritto dagli accordi tra le correnti"
L'annuncio di Minniti sui social: "Mi candido perché voglio che il destino del nostro partito non sia scritto dagli accordi tra le correnti. Perché credo in un PD che sia luogo di confronto trasparente, in cui le scelte principali siano prese da chi vive e anima il partito ogni giorno".
Minniti, quindici anni di militanza nel PD
"Mi metto a servizio per creare un PD protagonista, capace di determinare le scelte amministative dei Comuni della Città Metropolitana, a partire da Milano. Lo faccio forte della mia storia. La politica per me ha sempre significato servizio, ideali, comunità. Mi sono avvicinato al Partito Democratico quindici anni fa, sparecchiando i tavoli alla festa dell’Unità. Perché il PD non è solo dirigenti, comunicati stampa e accordi. Il PD è soprattutto la comunità delle iscritte e degli iscritti, dei circoli, degli amministratori locali e degli eletti che credono nel senso profondo di fare politica. Ed è questo che mi ha portato a iscrivermi al circolo PD Giambellino, in mezzo a case popolari cadenti, simili a quelle in cui sono nato. È stato amore a prima vista".
Minniti: "Nel 2016 sono stato eletto Presidente del Municipio 6 per una manciata di voti, e rieletto dopo 5 anni di governo con il migliore risultato tra le periferie di Milano"
Qualche anno dopo, da giovane segretario di quel circolo, ho provato a mettere in pratica la mia idea di politica: cambiare nel miglior modo possibile la parte di mondo che ci si trova ad occupare. E così abbiamo realizzato il primo cineforum per i bambini e le bambine delle popolari, tinteggiato i palazzi, portato la festa in quei cortili come in questa foto di 9 anni fa. E in quel quartiere popolare della periferia milanese, ho capito cosa volessi fare.
Nel 2016 sono stato eletto Presidente del Municipio 6 per una manciata di voti, e rieletto dopo 5 anni di governo con il migliore risultato tra le periferie di Milano. Sono passati anni da quei primi tavoli alla festa dell'Unità, sono cambiato io ed è cambiato il Partito Democratico. Mi candido perché questo Partito è diventato la mia seconda famiglia, ma lo vedo frenato e con poco coraggio.
Il candidato: "Lo faccio perché so quanto fatichino i circoli, tra affitti sempre più pesanti e sedi sempre più vuote"
E allora mi metto ancora una volta al servizio del mio partito, come tra i tavoli della festa 15 anni fa. Lo faccio per costruire una città metropolitana vera e senza confini, perché Milano non può e non deve bastare a se stessa. Lo faccio perché so quanto fatichino i circoli, tra affitti sempre più pesanti e sedi sempre più vuote. E allora serve stare al fianco delle segretarie e dei segretari e tornare a far appassionare le persone recuperando ciò che ci rende democratici: la discussione, la passione e il diritto di scegliere.
"L’unità non è la somma di singole correnti, ma la condivisione di ideali che diventano progetti"
Lo faccio perché il prossimo anno ci attendono molte sfide elettorali. I modelli sono due: quello di chi combatte la povertà e quello di chi spaventa i poveri per usarli come arma. Credo in un Partito che sappia unirsi ma che non abbia paura di confrontarsi. L’unità non è la somma di singole correnti, ma la condivisione di ideali che diventano progetti. Non esiste miglior modo per raggiungere questo obiettivo del dialogo e del confronto.
Inizio questa sfida senza l'appoggio delle correnti ma non per questo da solo. Sono tante e tanti gli iscritti che in questi giorni mi hanno chiesto di avviare un percorso insieme per un PD migliore. Per farlo abbiamo bisogno del supporto di tutte e tutti. Potete contribuire firmando la mia candidatura, creando momenti di discussione nei circoli e nelle zone. Per un PD a viso aperto, senza correnti, ma con molta energia".