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Milano
Saronno, morti in corsia, intercettazioni choc "facciamo fuori anche la nonna"
Leonardo Cazzaniga e Lara Taroni

"Poi facciamo fuori anche la nonna": emergono nuove inquietanti intercettazioni con protagonista Lara Taroni, ex infermiera dell'ospedale di Saronno, amante e complice del viceprimario Leonardo Cazzaniga, accusato dalla Procura di Busto Arsizio di avere ucciso cinque pazienti, tra cui Massimo Guerra, il marito della 40enne, somministrando loro mix letali di farmaci, seguendo quello che lui stesso vantandosi definiva il "protocollo Cazzaniga". La stessa infermiera che al telefono gli proponeva di "uccidere anche i bambini", non sapendo di essere intercettata in auto aveva paradossali conversazioni proprio con uno dei due figli, all'epoca di undici anni. ed è nel corso di una di quelle "chiacchierate" che il ragazzino chiede della nonna. Ma la madre gli spiega: "Tua nonna non è possibile (...) A tua nonna e a tua zia non è semplice... A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia... Gli tiri l'olio dei freni (...) Poi c'è tua zia Gabriella..". Ancora, la donna discettava con il figlio undicenne: "L'omicidio deve essere una cosa per cui non ti scoprono, se ti scoprono e vai in galera perdi anche la casa. L'omicidio perfetto è l'omicidio farmacologico...".

"OGNI TANTO HO QUESTA VOGLIA DI UCCIDERE QUALCUNO" - L'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Busto Arsizio consta di 61 pagine. All'interno nuove inquietanti prove dell'orrore quotidiano con cui la coppia, prima di essere trasferita altrove, concordava i modi in cui "ammazzare" alcuni anziani pazienti, in un contesto fatto di diagnosi taroccate, cremazioni ad hoc, rancori personali. E cocktail letali di medicinali. "Io ogni tanto ho questa voglia di... uccidere qualcuno", dice Lara, che confidava ad una amica il suo piano per far uccidere il marito. Il cui corpo avrebbe poi fatto cremare suscitando il plauso dell'amante killer: "Se cremi il corpo non possono trovare niente, nessuna prova (...) Tu hai avuto un'eccellente idea". Al telefono con l'amante killer, Lara raccoglieva gli sfoghi di Cazzaniga: "Secondo te potrei essere accusato di omicidio volontario? Se si documenta che ho praticato l'eutanasia... io non sono neanche l'unico". Ma lei lo rassicurava: "L'eutanasia è un'altra cosa, tu firmi e ti fanno un cocktail di farmaci... loro non riuscivano nemmeno a respirare". al che il viceprimario replicava: "E allora è omicidio volontario... potrei venire accusato".

SOSPETTI ANCHE SULLA MORTE DEL SUOCERO E DELLO ZIO DEL MARITO  - Di fronte a un quadro simile, non stupisce che gli inquirenti stiano indagando a 360 gradi anche su altre morti nella famiglia della donna.  Lara Taroni è sospettata di aver ucciso anche il suocero e uno zio del marito, morto cadendo dentro una vasca di liquami nell'azienda agricola Regina di Lomazzo. Ad uno dei due figli diceva "Tu somigli a tuo padre e ti ammazzerò", proposito che aveva confidato anche a Cazzaniga, che l'aveva dissuasa.

SI FACEVA CHIAMARE "L'ANGELO DELLA MORTE" - Un riflesso d'umanità da parte dell'anestesista, che in reparto invece si faceva chiamare "dio" o "l'angelo della morte" e che vaneggiava, come messo a verbale da un infermiere, di "dispiegare le sue ali" contro l'uno o l'altro paziente.

LE VITTIME - Oltre a Massimo Guerra, a essere uccisi sono stati Angelo Lauria, 69 anni, malato di tumore, con una dose di Propofol cinque volte superiore al normale, Giuseppe Pancrazio Vergani, 71 anni, affetto da Parkinson, con una dose di morfina dieci volte oltre il consentito, Luigia Lattuada, 77 anni, malata di tumore e uccisa dalla morfina, e Antonino Isgrò, 93 anni, giunto in pronto soccorso con un femore rotto.

ALTRI 14 INDAGATI - Ci sono altri 14 indagati tra i medici dell'ospedale di Saronno, compreso il primario del pronto soccorso e due direttori sanitari. Accusati a vario titolo di omessa denuncia e favoreggiamento personale, falso ideologico. Regione Lombardia ha avviato una Commissione d'inchiesta.

 

 

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