Milano
Sassoli, la Lombardia non si scalda: ”Nomine senza programma”. E Tinagli...
Tiepido Massimi Ferlini, segretario del circolo Pd Meriti e Bisogni, sulla nomina di Sassoli in Europarlamento: "Non ricordo suoi provvedimenti di rilievo"
Sassoli, la Lombardia non si scalda. ”Nomine senza programma”. E Tinagli...
di Daniele Bonecchi per Affaritaliani.it Milano
“Ha sbagliato tavolo la delegazione italiana”, spiega con una battuta (ma non troppo) Massimo Ferlini, segretario del circolo Pd “Meriti e Bisogni”, conosciuto in città per la sua lunga militanza nel Pci e poi, come segretario milanese della Compagnia delle Opere. Parla del risultato ottenuto dal premier Giuseppe Conte nella trattativa europea. “L’altra tentazione”, spiega Ferlini “durante la seduta d’insediamento del Parlamento europeo, è stata quella di cacciare dall’aula gli eurodeputati della Brexit. Avrei sospeso inno e seduta e li avrei fatti accomodare fuori”. Sull’elezione di David Sassoli alla guida del Parlamento dice: “Come dicono i “socialisti gaudenti”: è il ritorno dei socialisti ma non ricordo provvedimenti di rilievo proposti da lui nei cinque anni precedenti. D’altra parte è difficile commentare delle nomine senza un programma ben definito. Gli unici che hanno dato l’idea della direzione da seguire sono stati i finlandesi, ai quali toccherà la guida del primo semestre, loro hanno scelto la tutela dell’ambiente”.
“Certo - conclude Ferlini – nella passata tornata avevamo la guida della Bei e l’alto commissariato, ora speriamo di conquistare una delega importante per gli interessi dell’Italia”. E infatti ora il Pd di Nicola Zingaretti tenta di mettete il cappello su un'opportunità, caduta dal cielo, quella dell’elezione di David Sassoli alla guida del Parlamento europeo, dopo la rissa scoppiata a sinistra, che ha diviso i socialisti europei. I vertici Pd abbozzano, Zingaretti è entusiasta, dalla Lombardia Alessandro Alfieri affida ai social il messaggio: “Un grande risultato per l’Italia e anche per il Partito democratico”. Ma dall’operosa Lombardia, in larga parte (salvo Milano, Bergamo e Brescia) nelle mani della Lega, il Pd sembra tiepido. Anche perché l'ultimo giro in Europa non e' stato brillante. Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: non pervenuta. Ora il gruppo socialista potrà contare su personalità come Carlo Calenda e Irene Tinagli, eletta nel nord ovest. “Ci aveva provato con Pittella, ma ora il Pd ha portato a casa un risultato utile con Sassoli – spiega Tinagli - che ha fatto un buon discorso d’investitura, sui valori dell’Europa, dando qualche colpo alle democrazie illiberali. Peccato non aver sostenuto Frans Timmermans, gli italiani hanno rincorso Orban e ne è uscita una sconfitta”, conclude Tinagli.