Milano

Scala, un Prima storica, senza opera ma piena di emozioni

La Prima senza pubblico fa il pieno di emozioni. Livermore: "Un atto di militanza"

Scala, un Prima storica, senza opera ma piena di emozioni

Sarà ricordata come la 'Prima' senz'opera ma con uno spettacolo kolossal, degno del teatro lirico più celebre mondo. Uno spettacolo immaginato per il piccolo schermo, interamente registrato, che ha convinto gli aficionados del Piermarini ma che tutti sperano, per usare le parole del direttore d'orchestra Riccardo Chailly, resti un "unicum" nella storia della lirica italiana. Alla Scala ieri sera il sipario si è alzato per 'A riveder le stelle', il concerto-evento che ha sostituito, per la prima volta dal Dopoguerra, la tradizionale Prima di Sant'Ambrogio, ripercorrendo in tv, su Rai1, la letteratura operistica dell'800, italiana e non solo.

Non un semplice gala ma uno show inedito in tre ore di programma, fortemente voluto dal sovrintendente Dominique Meyer, che non si è lasciato prendere dallo sconforto che nei mesi scorsi si è insidiato anche tra i palchi del Piermarini, con diversi membri del coro contagiati, impedendogli di fatto di allestire la 'Lucia di Lammermmor' di Donizetti che avrebbe dovuto inaugurare la stagione scaligera.

"La Scala  c'è, è in piedi e ha grande voglia di andare avanti, è uno spettacolo che dimostra la volontà di tutti i lavoratori del teatro di andare avanti" ha spiegato Meyer, incontrando i giornalisti alla fine dello spettacolo. Un racconto musicale sotto la bacchetta di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore e iniziato con un omaggio alla Milano sola e desertaì ma non per questo rassegnata, ripresa di notte con un drone e con il finale della Musa della musica che cammina a piedi nudi fuori dal teatro. Un teatro insolitamente muto, con i palchi spenti, svuotati dal loro pubblico abituale. Niente fiori, assenti le istituzioni. Unica luce a illuminare la sala quella del ledwall del palco. Tra i presenti solo i giornalisti e alcuni membri del cda, unici 'fortunati' ammessi, assieme agli operatori, le maschere e qualche fotografo, a seguire la serata all'interno del teatro.

 

TV: 14,7% DI SHARE PER 7 DICEMBRE SCALIGERO TRASMESSO DA RAI CULTURA SU RAI1

 "…a riveder le stelle", lo spettacolo con cui il Teatro alla Scala ha celebrato il 7 dicembre in televisione e in streaming, è stato visto da 2.608.000 spettatori, corrispondenti al 14,7 % di share medio, con un picco finale di 3.160.000 spettatori. La serata, che ha sostituito la prevista Lucia di Lammermoor le cui prove erano state interrotte a causa di un focolaio di Covid, è stata realizzata unendo le migliori forze scaligere: Orchestra e Coro del Teatro diretti da Riccardo Chailly e Bruno Casoni (cui si è aggiunto Michele Gamba per la direzione dei balletti), il balletto scaligero diretto da Manuel Legris, la regia di Davide Livermore, le scene di Giò Forma con i contributi digitali di D-Wok, gli abiti dei grandi stilisti italiani curati da Gianluca Falaschi e una concentrazione senza precedenti di grandi voci. Trasmessa da Rai Cultura su Rai1 è seconda negli ascolti soltanto a Tosca, andata in onda sabato 7 dicembre 2019 con la stessa squadra creativa, che con 2.856.000 spettatori era stata l'opera più vista in televisione da quando esiste l'Auditel. "…a riveder le stelle'' ha superato anche Madama Butterfly sempre diretta da Riccardo Chailly che il 7 dicembre 2016 aveva totalizzato 2.600.000 spettatori. 

Scala: Meyer, moltissimi italiani ci hanno seguito

 "Anche quest'anno sono stati moltissimi gli italiani che hanno seguito la serata del 7 dicembre su Rai1, Radio3 e Raiplay": e' soddisfatto il sovrintendente della Scala Dominique Meyer degli ascolti dello spettacolo di Sant'Ambrogio nel nostro Paese. "Mentre dall'estero non abbiamo ancora i dati definitivi ma - aggiunge in una nota - da Arte e medici.tv ci vengono segnali incoraggianti e grande apprezzamento" "Quando siamo costretti dalla pandemia a sospendere le prove di Lucia di Lammermoor ci siamo immediatamente messi al lavoro per trovare una soluzione. Insieme alla mia squadra - ricorda - abbiamo chiamato tutti i piu' grandi cantanti e con il Direttore Musicale Riccardo Chailly abbiamo disegnato il programma, mentre Davide Livermore ha subito accettato di creare uno spettacolo di livello e Manuel Legris ha creato una nuova coreografia. Tutta la famiglia della Scala, l'Orchestra, il Coro, il Ballo, i tecnici, gli uffici, ha lavorato intensamente perche' il Teatro fosse presente anche a questo Sant'Ambrogio". "Devo dire che il lavoro con la Rai e' stato straordinario, non eravamo piu' due istituzioni che collaborano ma una stessa squadra - osserva Meyer - . Voglio ringraziare Rai Cultura, Rai1 e tutta un'azienda che ancora una volta ha saputo fare servizio pubblico, con la Scala e con gli altri teatri italiani". 








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