Milano

Scala, il cda delibera la restituzione dei soldi ai sauditi. Pereira in bilico

Il cda della Scala di Milano ha deliberato di restituire i soldi dei due bonifici da 3 mln e 100 mila euro arrivati dal Governo Saudita

 

CdA Scala delibera restituzione soldi sauditi

Il cda della Scala di Milano ha deliberato di restituire i soldi dei due bonifici da 3 mln e 100 mila euro arrivati dal Governo Saudita. Lo ha annunciato il sindaco Giuseppe Sala dopo il cda del teatro a Milano. "I bonifici in oggetto sono stati fatti non rispettando le linee guida relative alle donazioni, ci sono codici e regole che devono essere rispettate. Nel mio ruolo ho proposto che immediatamente questi 3 mln siano restituiti e i consiglieri hanno approvato all'unanimità", ha detto. Il percorso di un accordo con i sauditi "finisce oggi. Nessun altra forma di collaborazione con i sauditi è stata approvata", ha aggiunto.

La nota del cda: "Non esiste alcun percorso avviato per ingresso saudita in cda"

"Preso atto che in data 4 marzo e' stato effettuato da parte del principe Badr al Saud un versamento non conforme alle procedure previste dallo Statuto per il concorso alla Fondazione, il Consiglio ha deliberato la restituzione della somma". E' quanto si legge in una nota del Teatro alla Scala di Milano, al termine del cda odierno che ha discusso la relazione del Sovrintendente in merito ai rapporti tra Fondazione Teatro alla Scala e Arabia Saudita. "Di conseguenza - prosegue il testo del comunicato - non esiste oggi nessun percorso avviato per l'ingresso in Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione resta aperto a considerare nuovi progetti di collaborazione da formulare in conformita' alle procedure"

E si fa complicata la posizione del Sovrintendente Alexander Pereira, che ha presentato la sua relazione al cda sulla vicenda. La sua riconferma nel 2020 è a rischio, anche dopo le dichiarazioni del governatore regionale Attilio Fontana: "Il suo comportamento è da licenziamento", ha affermato il presidente una volta appreso che Pereira aveva già accettato l'acconto di tre milioni dai Sauditi.

Sala getta acqua sul fuoco sulla posizione di Pereira, che "certamente rimane al suo posto, il mandato scadra' tra un anno, a oggi non e' in discussione". "Invito tutti a non dichiarare pubblicamente - ha aggiunto Sala - Se il presidente Fontana intende portare avanti un'idea del genere deve dire al suo rappresentante Daverio di proporre la cosa in Cda. Oggi Daverio era presente e non non ha accennato a nulla del genere".

Dopo la decisione presa oggi dal Consiglio di amministrazione della Scala di restituire i 3 milioni che l'Arabia saudita aveva gia' versato come 'acconto', in attesa del via libera al suo ingresso come socio del teatro, lo scenario da aspettarsi puo' essere duplice secondo il sindaco Giuseppe Sala. "Con questa operazione - ha spiegato al termine del Cda - ributtiamo la palla nel campo dei sauditi. E cioe': potranno pensare che non gradiamo la loro presenza e indirizzare l'interesse su altri teatri, che e' quello che teorizza Pereira (il sovrintendente del Teatro, Alexander, ndr), oppure capire che tutto questo problema consiglia di ricominciare daccapo e su basi diverse". "Oggi azzeriamo il tutto - aggiunge - e chiediamo al sovrintendente di venire da noi in futuro, quando avra' un progetto compiuto. Senza parlare a tutto il mondo". "Noi non abbiamo preclusioni, non c'e' una black list. O il nostro governo ci dice 'con questi non parlate' oppure" la Scala valutera' di volta in volta i progetti. "Restituiamo i soldi, se ci saranno altre possibilita' di collaborazione le valuteremo, noi non chiudiamo le porte. Non esiste che diciamo che non parliamo con i sauditi", conclude Sala. 

Sala: "Pereira ingenuo a credere a politici..."

Il progetto di ingresso dei sauditi nel Consiglio di amministrazione del teatro alla Scala di Milano che sarebbe conseguito a un finanziamento di 15 milioni di euro e' stato gestito male "dal punto di vista della comunicazione".

"Al sovrintendente imputo grande ingenuita' - ha detto il sindaco Giuseppe Sala al termine della riunione del Cda- . Ormai e' un po' di anni che e' in Italia e dovrebbe capire come funziona il meccanismo". "A lui ho detto che apprezzo il suo attivismo - aggiunge - e il fatto che si spende molto sul piano internazionale, ma lo ritengo un po' ingenuo a credere che quello che un esponente politico gli dice un giorno poi lo dichiari l'indomani". "Pereira si e' mosso in buona fede dal punto di vista della ricerca della partnership - ha concluso Sala - La cosa gli e' un po' scappata di mano".

Sauditi fuori dalla Scala, Fontana,: "Massimo rispetto per Cda"

Bergamo -"Ho grandissimo rispetto per la decisione del Consiglio d'Amministrazione del Teatro alla Scala che, come è suo compito, ha deliberato in estrema autonomia. È una scelta che condivido". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine dei lavori del Tavolo territoriale convocato a Bergamo. "Mi ero espresso in termini molto duri - ha spiegato Fontana - rispetto alla improvvisa scoperta dell'arrivo di denaro, un fatto inopportuno che, mi pare lampante, è stato ribadito anche dallo stesso Cda".

Sardone: "Bene Fontana, Sala clamoroso dietrofront"

"Una retromarcia clamorosa, che costringe il sindaco Sala e il sovrintendente Pereira ad ammettere che la fuga in avanti verso i sauditi era sbagliata e inopportuna". Lo dice Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale del Gruppo Misto commentando l'esito del CdA della Scala di Milano. "Ringrazio il presidente Fontana - conclude Sardone - che, con un opportuno e decisivo intervento a gamba tesa, ha fatto sì che alla Scala si ripristinassero i giusti equilibri".

 

 







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