Scala: il violino di Vengerov inaugura la stagione della Filarmonica
L'ex enfant prodige russo-israeliano mancava a Milano da 12 anni. Applausi scroscianti per lui.
Scala, inaugurata la stagione della Filarmonica con il ritorno di Maxim Vengerov
Era atteso da 12 anni e non ha deluso le aspettative del pubblico scaligero, che gli ha tributato una calorosissima accoglienza. Lui, il virtuoso del violino, il 44enne Maxim Vengerov assente dal 2006 al Piermarini, insieme al direttore principale Riccardo Chailly, ha inaugurato la 37esima Stagione di Concerti della Filarmonica della Scala tra gli applausi.
Dopo un'assenza dai palcoscenici per un infortunio alla spalla che lo aveva costretto ad abbandonare lo strumento per quattro anni, Vengerov è tornato più in forma che mai. Ha convinto tutti, insieme all'orchestra e al maestro Riccardo Chailly. L'ex enfant prodige che ha cominciato a studiare violino a cinque anni e a 10 aveva già vinto il primo premio al Concorso Wieniawski, è tornato alla Scala con un programma, non facilissimo, l'impegnativo concerto per violino n. 1 op. 77 scritto nel 1948 da Dmitri Shostakovich, nel quale ha archiviato ogni dubbio sulla sua ripresa fisica.
Il pubblico ha apprezzato il violinista russo, naturalizzato israeliano, e lui ha ricambiato concedendo un bis, una magnifica sarabanda. Poi, nella seconda parte, un altro autore del Novecento: il coinvolgente concerto per orchestra del 1943 di Bela Barto'k, che ha reso omaggio a ogni strumento.
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