Milano
Scala, "Prima" della "Giovanna d'Arco" tra cecchini, cani e metal detector
Cecchini pronti a intervenire in caso di attacchi, metal detector portatili per controlli a campione, artificieri pronti in caso di allarmi sospetti, unità cinofile, uomini ben addestrati e tecnologie moderne, la macchina della sicurezza è pronta per garantire una prima della Scala senza incidenti. Le forze dell'ordine di Milano lavorano a pieno ritmo per ridurre a zero il pericolo di attentati, eventualità da non sottovalutare dopo gli attacchi di Parigi. I controlli sono stati aumentati, visti gli attentati del 13 novembre scorso, ma senza creare inutili allarmismi o confusione. La zona rossa resterà come quella dello scorso anno con transenne, per i curiosi che riempiono la piazza, ben distanti dall'ingresso del Piermarini. Sono 750 gli uomini in campo: misure resesi opportune dopo che l'Fbi ha segnalato il teatro e il Duomo tra i possibili obiettivi sensibili dell'Isis. Ma al momento le uniche tensioni certe sono quelle delle manifestazioni annunciate, da quella dei sindacati e dei lavoratori a quella degli antagonisti.
IL PRIMO "7 DICEMBRE" DI CHAILLY - La Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi è la "Prima" anche per Riccardo Chilly. "Il primo 7 dicembre di Riccardo Chailly nelle vesti di Direttore Principale non poteva che essere dedicato a Verdi - così una nota del teatro introduce l'opera -. Giovanna d’Arco vide la luce alla Scala il 15 febbraio 1845 e vi tornò per l’ultima volta il 23 settembre 1865, 150 anni fa; a dispetto della sua relativa rarità, è un lavoro di altissima qualità musicale come ha dimostrato il successo della ripresa in forma di concerto a Salisburgo nel 2013, supportato dalle voci di Anna Netrebko e Francesco Meli. Alla Scala gli stessi artisti, insieme a Carlos Álvarez, saranno protagonisti nella produzione di Moshe Leiser e Patrice Caurier. Tra i sostenitori di questa partitura in cui Verdi aveva già anticipato musica di altri grandi titoli come Simon Boccanegra o Don Carlo, spicca Riccardo Chailly. L’inaugurazione della stagione torna ad essere per il Teatro un momento di forte identità e nello stesso tempo un’operazione culturale di riscoperta della vastità del repertorio italiano". A causa del persistere dell’indisposizione, Carlos Álvarez è costretto a rinunciare alla prima della produzione di Giovanna d’Arco prevista oggi. Lo comunica in una nota il Teatro. "Il ruolo di Giacomo sarà pertanto sostenuto da Devid Cecconi, che ha già sostenuto con successo la parte alla prova generale e all’anteprima Uder30 del 4 dicembre".
DIRETTA TV IN 13 PAESI - La scenografia della Giovanna d’Arco che il 7 dicembre apre la Stagione 2015, firmata da Christian Fenouillat, colloca l’intera vicenda in una stanza da letto ottocentesca. Non si tratta però - spiega il teatro - di una scenografia minimalista perché la stanza si apre per accogliere le visioni della protagonista: tra i diversi elementi scenici che compaiono sullo sfondo anche una ricostruzione della Cattedrale di Reims alta 8 metri e mezzo, orgoglio dei laboratori scaligeri. La produzione, che dal punto di vista musicale coinvolge 5 cantanti solisti, 105 coristi, 20 mimi e in buca 75 professori d’orchestra cui si aggiungono 20 elementi per il complesso musicale di palcoscenico, si è avvalsa, per falegnameria, di 36 mq di tavole di abete, 55 kg chiodi, 23.900 viti; per la scenografia sono stati utilizzati 200 kg di stucchi, 100 kg di colori concentrati, 250 kg di terre colorate, 500 m di velluto nero, 20 kg di colla a caldo, 28.000 chiodi; la parte meccanica ha richiesto l'impiego di 10 m tubi ferro (100x2), 90 m tubi alluminio (50x2), 50 m tubi di alluminio (20x2), 1.200 bulloni. La serata è ripresa dalle telecamere di Rai5 e trasmessa in diretta televisiva in 13 paesi europei, cui si aggiunge in differita il Giappone, mentre alla diretta radiofonica hanno aderito 22 emittenti europee. Dirette cinematografiche in Italia (01 Distribution), Francia, Spagna e Germania e differite in Corea, Giappone, USA e Australia.