Milano
Scali ferroviari, maggioranza battuta in consiglio

In consiglio comunale a Milano è stata bocciata la delibera per l'accordo di programma sugli scali ferroviari. Contro la delibera, oltre all'opposizione, hanno votato il presidente del consiglio Basilio Rizzo ed Anita Sonego di Sinistra per Pisapia, il socialista Roberto Biscardini, Raffaele Grassi di Valori per Milano ed il radicale Marco Cappato. La "frittata" si è completata con le assenze dei democratici Francesco De Lisi, Filippo Barberis e Francesco Mancuso.
PASSERA: "MAGGIORANZA FRANTUMATA" - A stretto giro di posta, fioccano i commenti di chi lo ritiene un chiaro segnale di sgretolamento all'interno della maggioranza a Palazzo Marino. Così il candidato sindaco di Italia Unica Corrado Passera: “La maggioranza a Palazzo Marino si è frantumata sotto i colpi dello scontro politico che si sta consumando nel centrosinistra a livello locale e nazionale. Se la scorsa settimana l’Amministrazione si era nascosta dietro la mancanza del numero legale, oggi il provvedimento sugli Scali ferroviari è stato bocciato dal Consiglio comunale, con il voto contrario di diversi esponenti della maggioranza. Milano non può rimanere senza governo per i prossimi sei mesi”. Passera aggiunge: “Gli scali ferroviari, le aree dismesse e le caserme rappresentano una formidabile risorsa urbanistica e finanziaria per il rilancio economico ed occupazionale di Milano che non può essere sprecata. Le soluzioni proposte con il solito mix verde/residenziale sono prive di ambizione e visione. Gli scali ferroviari sono una delle leve per la Milano poli-centrica che ho in mente e la loro riqualificazione deve essere vista in ottica integrata sia dal punto di vista della mobilità sia in rapporto agli investimenti residenziali sul social housing, la valorizzazione degli immobili dismessi per attività produttive 4.0 e startup, nuovi distretti culturali e parchi con dotazioni sportive”. “Un’amministrazione senza progetti – conclude Passera – è un’amministrazione senza futuro”.
PISAPIA: "SOLO UN INCIDENTE DI PERCORSO" - Solo "un incidente di percorso". Secondo il sindaco Giuliano Pisapia il voto contrario arrivato in Consiglio comunale sulla delibera per la riqualificazione degli scali ferroviari "è una cosa che capita, c'erano delle assenze, adesso ragioneremo sul da farsi". Un "incidente di percorso dovuto al fatto che c'erano degli assenti". "Basta conoscere la vita parlamentare o dei Consigli comunali per capire" che sono cose che capitano, ha aggiunto e poi "una giunta che in 5 anni vede una sola delibera non votata è un elemento che mi tranquillizza rispetto alla tenuta della maggioranza". Il sindaco ha anche spiegato di aver lasciato l'Aula prima della votazione quando però era chiaro che il suo voto non sarebbe stato influente per il risultato".
MAZZALI (SEL): "A PROPOSITO DI SINISTRA UNITA..." - "Rifondazione comunista vota con il centrodestra e fa bocciare l'accordo di programma sugli scali ferroviari...a proposito di Sinistra Unita...". Così commenta su facebook il capogruppo di Sel, Mirko Mazzali.
MAJORINO: "FUORI CHI SI METTE DI TRAVERSO" - Così l'assessore Pierfrancesco Majorino su facebook: "Una strana maggioranza trasversale fatta dalle opposizioni e da singoli consiglieri ha bocciato il provvedimento sugli scali ferroviari e il loro uso per la città (verde, progetti, case etc). Un provvedimento a cui aveva lavorato Lucia De Cesaris e sostenuto dalla Giunta. Va immediatamente trovata una soluzione. E la dico così, semplice, semplice: chi si mette di traverso deve stare fuori dalla maggioranza".
TATARELLA E ALTITONANTE (FI): "FINISCONO COSI'..." - «Le strategie di sviluppo per Milano non possono essere decise a tavolino da tre persone. Il ruolo del Consiglio Comunale, ossia della più alta espressione della volontà dei Milanesi, deve essere rispettato. Temi importanti come la riqualificazione e la rigenerazione urbana non possono essere affrontati senza un attivo coinvolgimento del Consiglio». Lo afferma il Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Pietro Tatarella. Anche il Sindaco Pisapia ha abbandonato l’Aula. «Così finiscono la legislatura, un altro segnale chiaro per i Milanesi – commenta il Coordinatore di Forza Italia, Fabio Altitonante –. Noi rispondiamo alle polemiche interne nel Centrosinistra con nuovi progetti per il futuro. Oggi abbiamo avuto l’ennesima prova dell’inconcludenza della Maggioranza di Palazzo Marino e della totale assenza di una visione comune nel Centrosinistra. Il progetto di riqualificazione degli scali ferroviari era già stato definito durante il nostro governo. Poi è arrivata la Giunta Arancione che lo ha – come al solito – stravolto, per poi non trovare neppure un accordo. Noi abbiamo pensato e realizzato grandi progetti di trasformazione per la Città, da Citylife a Porta Nuova, fino a Expo. Loro neppure un’idea, solo mediazioni al ribasso per ottenere, forse, l’appoggio di una maggioranza nata da un’accozzaglia senza senso». «Forza Italia pensa ai Milanesi – concludono i due esponenti azzurri – per rialzare la nostra Città e tornare a essere una grande Capitale europea. La riqualificazione urbana, con il progetto degli scali ferroviari, sarà un punto del nostro programma per Milano 2016, un regalo che faremo noi a Milano».
DE CORATO: "PISAPIA SI DIMETTA" - Per Riccardo De Corato, vice-presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale in Regione “la Giunta è stata pesantemente bocciata in Consiglio e il centrosinistra si è sgretolato. La delibera di sviluppo urbanistico più importante dell'anno, sugli ex scali ferroviari, che coinvolge 6 milioni di metri quadrati ha messo in evidenza tutte le divisioni nel centrosinistra e alla fine è stata bocciata. Solo 24 ore fa il sindaco elogiava l’unità dell’amministrazione ma poi quando si parla di progetti importanti si vede la totale mancanza di solidità del gruppo arancione. A questo punto, vista la situazione di agonia, Pisapia chiuda il mandato, perché Milano non merita di trascinare avanti una situazione come questa fino a giugno. Il centrodestra ora si svegli perché la Giunta rischia di non concludere nemmeno il suo mandato: prepariamoci con il progetto politico e il programma. Gravissimo anche l’atteggiamento degli assessori e del sindaco: Pisapia e Balzani erano in Aula fino a pochi minuti prima della votazione ma si sono defilati, mentre il titolare dell’Urbanistica Balducci non si è fatto vedere del tutto”.
IEZZI (LEGA): "AMMINISTRATI DA DILETTANTI" - "La bocciatura dell'accordo di programma sugli scali ferroviari a causa delle divisioni della maggioranza dimostra ancora una volta da quali dilettanti siamo amministrati. Facciano ora l'unica cosa che può salvare la loro immagine, dimissioni immediate": così Igor Iezzi, consigliere comunale a della Lega Nord. "Questa delibera - aggiunge il consigliere leghista - doveva cambiare il volto della città ma come sempre succede la sinistra è incapace di governare e di immaginare una città nuova e moderna. Questa maggioranza per anni ha vivacchiato ma Milano merita molto di più di una coalizione che sulle decisioni importanti riesce solo a dividersi e litigare. Le scene che si sono viste in consiglio, con colleghi di maggioranza che si insultavano, non fanno bene a Milano. Milano è una capitale europea - ha concluso Iezzi - e deve essere amministrata da chi ha una visione del futuro. Dal Pd e dalla sinistra invece fino ad oggi abbiamo avuto solo chiacchere".
BISCARDINI: "NON E' COLPA DELL'ASSESSORE" - "Di questo voto non bisogna dare la responsabilità all'assessore all'Urbanistica Balducci che non poteva fare altro per continuità amministrativa, perché l'accordo è stato predisposto prima che lui arrivasse - così spiega il proprio voto contrario il socialista Roberto Biscardini -. Il mio voto è contrario perché è un provvedimento troppo debole. Gli scali ferroviari sono una grandissima opportunità che in questo accordo non emerge né dal punto di vista della realizzazione di grandi funzioni, come i parchi, nè di grandi iniziative per il futuro di Milano. Un provvedimento modesto quasi da piccola immobiliare"."Mai in 5 anni - evidenzia ancora Biscardini - ne' il consiglio comunale ne' la commissione hanno potuto discutere con la giunta i contenuti dell'accordo. Infine, se fosse passato così tutti i piani attuativi successivi diventavano di competenza della giunta e quindi il consiglio non avrebbe più potuto discutere della destinazione di questi scali".
GRASSI (VALORI PER MILANO): "APPROCCIO AL VOTO ARROGANTE" - "Si è consumato uno strappo nella maggioranza del Consiglio comunale, non per il desiderio di rivedere la vecchia politica alla riscossa, ma reclamare il tanto decantato verbo della partecipazione e discussione dei provvedimenti amministrativi che in questa consiliatura molte volte ha marcato visita. L'approccio al voto di oggi era intriso di arroganza messo in atto da dilettanti allo sbaraglio. Ci voleva molto a capire il disagio di un sesto dei consiglieri di maggioranza che la scorsa settimana non hanno partecipato al voto? È da irresponsabili pretendere la fiducia per l'approvazione di una delibera così importante per la nostra città senza una presentazione dell'Accordo di Programma in Consiglio comunale prima della sottoscrizione". Lo afferma il consigliere comunale, Raffaele Grassi.