"Schiscetta" a scuola, Regione e Comune sempre più ai ferri corti
Schiscetta a scuola, dopo il caso dell'alunna della Pirelli che ha mangiato sola, scambio di accuse tra Valentina Aprea e Anna Scavuzzo
"Schiscetta" nelle scuole, la vicenda diviene sempre più rovente sul piano politico. L'ultima scintilla, il caso che ha visto suo malgrado protagonista una alunna della scuola primaria Pirelli di Milano, che si è portata il pasto preparatole dalla mamma a casa e ha consumato il pranzo nell'aula giochi serali, separata dal resto della classe. L'assessore regionale all'istruzione Valentina Aprea punta l'indice: "Il vicesindaco e assessore all’Educazione del Comune Anna Scavuzzo chieda scusa alla famiglia dell’alunna della scuola elementare Pirelli. L’ordinanza del tribunale di Torino che ha rigettato il reclamo del ministero dell’Istruzione. e ha riconosciuto il diritto di consumare un pasto portato da casa, non vale solo per le 58 famiglie torinesi, ma per tutte quelle che dovessero decidere di non avvalersi più del servizio mensa". Convocato per il 4 ottobre un tavolo di confronto in regione, assieme all'ufficio scolastico regionale ed alcune associazioni di genitori.
Nel frattempo Scavuzzo replica: "Dispiace che anche l’assessore Aprea si accodi al dibattito approssimativo e disinformato di questi giorni sulla consumazione a scuola della schiscetta. L’ordinanza del Tribunale di Torino non ha l’efficacia di una sentenza passata in giudicato, comunque valida solo per i ricorrenti. Nessuno a Milano può pretendere di consumare un qualsiasi pasto portato da casa all’interno dei locali adibiti alla refezione scolastica". Una regola «prevista dai regolamenti delle Ats" e "rispettata in tutte le scuole. Discutiamo di cibo, norme, permessi, ma lasciamo fuori i bambini dalle battaglie ideologiche degli adulti". Marilù Santoiemma, mamma della bimba della Pirelli, ha presentato diffida al Comune e alla dirigente contro il diveto di accesso in mensa della figlia.