"Sciopero della Dad": cento studenti davanti a Palazzo Lombardia
Un centinaio di studenti si sono riuniti questa mattina davanti a Palazzo Lombardia a Milano, sede della Regione, per protestare contro la didattica a distanza
"Sciopero della Dad": cento studenti davanti a Palazzo Lombardia
Un centinaio di studenti si sono riuniti questa mattina davanti a Palazzo Lombardia a Milano, sede della Regione, per protestare contro la didattica a distanza. Sistemati a cerchio hanno svolto lo "sciopero della Dad", facendo appello anche sui social ai loro compagni a partecipare con uno sciopero bianco, e dunque a non seguire le lezioni online.
La manifestazione e' stata organizzata dalla Rete degli Studenti di Milano con una semplice richiesta: tornare tra i banchi. I ragazzi hanno svolto all'aperto un'assemblea al termine della quale produrranno un documento chiedendo: "Ascoltate chi vive a scuola". Tra i punti che comporranno il documento l'interruzione della didattica a distanza; l'istituzione di un punto medico in ogni scuola e il miglioramento del trasporto pubblico. Necessarie anche le assunzioni di nuovi insegnanti e operatori, e protocolli chiari. Nel corso della manifestazione sono stati preparati cartelli simili a pacchetti di sigarette, con la scritta: "Didattica a distanza: nuoce gravemente all'apprendimento. Smetti subito".
Non è stata l'unica protesta: cartelli e striscioni alla mano altri manifestanti si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, rispondendo all’invito del comitato Priorità alla scuola e di Unione degli Studenti. “Ancora una volta dovevamo essere in aula ma non ci siamo – accusa Ludovico Ottolina rappresentante degli studenti del liceo scientifico Einstein -. Quello che vogliamo è tornare in aula in sicurezza. La non chiarezza da parte delle istituzioni ci sta creando molta rabbia. Noi chiediamo un cambiamento radicale della scuola pubblica”. “W la Toscana”; “La scuola è essenziale”; “Niente scuola per loro? Niente voto per voi” e “Non l’avete ricostruita voi lo faremo noi”. Sono alcuni degli slogan della manifestazione statica. “Siamo qui oggi in piazza perché le scuole riaprono solamente in tre Regioni d’Italia. In queste non c’è la Lombardia perché tutte le promesse non sono state mantenute – sottolinea Chiara Ponzini portavoce milanese del comitato Priorità alla scuola -. I docenti a rischio devono essere vaccinati fin da subito, la scuola si cura e non si chiude. Bisogna lavorare per riaprire le scuole”. I ragazzi non criticano solo la scelta della regione Lombardia di posticipare il rientro in aula al 24 gennaio: “Hanno sbagliato tutti sia il governo che la Regione, è passato quasi un anno e siamo ancora a casa – racconta Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’UDS Lombardia -. Gli studenti hanno paura a tornare a scuola perché temono il contagio. Si deve investire sulla scuola
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