Milano
Scomparsa di Giulia Maria Crespi, Sala: la sua lezione non vada perduta
Nel 1975 la Crespi fu tra i fondatori del Fai, a cui diede 500 milioni di lire per iniziare l'attività di recupero del patrimonio artistico e paesaggistico
Scomparsa di Giulia Maria Crespi, Sala: la sua lezione non vada perduta
"Giulia Maria Crespi ha dedicato gran parte della sua vita, fino agli ultimi giorni della sua esistenza, a organizzare, curare e far crescere la partecipazione di migliaia e migliaia di italiani, dai grandi imprenditori al più semplice dei cittadini, a favore del recupero e della manutenzione del patrimonio artistico e paesaggistico del nostro Paese. Il Fai, grazie a lei, è un modello per tutto il mondo di quella cura che il nostro Paese merita. Deve essere nostro impegno fare in modo che la sua lezione non vada perduta". Lo afferma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo la scomparsa di Giulia Maria Crespi. "La scomparsa di Giulia Maria Crespi -continua- priva Milano di uno dei punti di riferimento più precisi e consapevoli della sua recente vicenda storica. Giulia Maria, a cui mi legava un rapporto di schietta amicizia, è stata una lucida esponente di quella imprenditoria cui la nostra terra deve molto del suo sviluppo e della sua capacità di confronto con l'Europa".
Crespi: Fontana e Galli, ci lascia donna colta e sensibile
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onorario del Fai, "donna colta e sensibile, imprenditrice lombarda che ha dedicato la propria vita alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale". "Prima con Italia Nostra e poi con il Fai - aggiunge l'assessore Galli - si e' impegnata con grande passione e sensibilita' nella riscoperta, nella valorizzazione e nella tutela di migliaia di meravigliosi luoghi della cultura: ville, parchi, biblioteche, teatri, monumenti, borghi, che ha reso accessibili ai cittadini. Grazie a Giulia - conclude Stefano Bruno Galli - per tutto quello che ha fatto per la valorizzazione del grande patrimonio culturale della nostra Lombardia".