Scontro a sinistra sul giustizialismo: Majorino e il Foglio, botte da orbi
Resa dei conti sulla vicenda Penati tra il quotidiano vicino a Renzi ed il capolista
di Fabio Massa
Per gli uni, Pierfrancesco Majorino è un giustizialista. Per gli altri, è l’inizio dell’attacco renziano al capolista Pd che di renziano non ha proprio nulla perché va bene essere fratelli di cordata, ma alla fine il gioco delle preferenze è sempre il gioco delle preferenze. Il sasso nello stagno, anzi, un grosso pietrone, lo getta - come fa di solito un giornale autorevole - il Foglio di Cerasa, a trazione renziana. Riprende un’intervista di Filippo Penati, l’ex gran capo dei Ds di Milano, sotto la cui ala sono cresciuti in parecchi, e che conquistò la Provincia prima di fallire miserrimamente in Regione e finire indagato e poi assolto a Monza per il sistema Sesto. Penati, alla Stampa, in pratica se la piglia con i giustizialisti che lo condannarono ancor prima di entrare in aula. Il Foglio ne fa il paio con le parole di Davigo e poi lancia l’affondo: “Se Matteo Renzi volesse saggiare la tenuta politica di questa sua perentoria e condivisibile affermazione, con cui ha risposto alle intemerate di Piercamillo Davigo, dovrebbe forse trovare il tempo di passare da Milano. Non perché Milano è la città di Davigo, o perché vi stia succedendo chissà cosa. Ma per rendersi conto di dove stia il punto di debolezza della politica rispetto allo schema giustizialista. E accorgersi, magari, che quella debolezza alligna prima di tutto in parte del suo partito e nella sua sponda di sinistra”, scrive Maurizio Crippa. Che introduce così la bordata: “Il Pd ha anche un capolista, Pierfrancesco Majorino, che anziché stare con Renzi plaude alle idee di Davigo. E Sala ha un amico e grande sostenitore come Umberto Ambrosoli, capo del Pd in regione, che su Twitter la pensa come Mario Calabresi sulla necessità di lasciar fare le riforme ai giudici. E’ la paranoia del controllo di legalità”.
Majorino risponde su Facebook a tono: “Il Foglio, partendo da una polemica che cerca di costruire Penati su di me, e sulle mie posizioni “giustizialiste”, invita Renzi a partire da Milano per curare il giustizialismo che sempre io - citato in ottima compagnia di Ambrosoli - rappresenterei. In pratica il Foglio mi mette sulla sua lista nera. Quasi quasi lo scrivo sui volantini”. Ovviamente dare del renziano a Penati, che fu capo della segreteria di Pierluigi Bersani, è operazione complicata. Ma di certo Filippo Penati ancor oggi ricorda i comunicati stampa a ripetizione di Pierfrancesco Majorino sulle richieste di dimissioni da tutto per l’ex padrone del partito milanese. E quindi, addita proprio quel giustizialismo. La domanda, al massimo, è perché il Foglio citi proprio Penati e lo metta in relazione a Davigo. I majoriniani doc oggi spiegano l’operazione per una questione di preferenze. Chiusa la lista, c’è da prenderle. E adesso è tutti contro tutti.
@FabioAMassa
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