Milano

Scontro Orsini-Feltrin, carte segrete. Confindustria e il "bieco dossieraggio"

di Fabio Massa

Che cosa c'entra il mondo del design milanese e del Salone del Mobile con quella che è una elezione del capo degli industriali d'Italia?

Scontro Orsini-Feltrin, carte segrete. Confindustria e il "bieco dossieraggio"

Il fuoco lo ha acceso Repubblica, che qualche giorno fa è entrata forte nella contesa per la nuova presidenza di Confindustria. Non è un segreto che uno dei candidati sia Emanuele Orsini, già alla guida di FederlegnoArredo e della controlalta Fla Eventi Spa. Che cosa c'entra il mondo del design milanese e del Salone del Mobile con quella che è una elezione del capo degli industriali d'Italia? C'entra. Perché a capo di FederlegnoArredo oggi c'è Claudio Feltrin, che ha ingaggiato una battaglia durissima con il presidente uscente Carlo Bonomi, che lo ha addirittura - per decisione dei probiviri - sbattuto fuori dal consiglio generale di Confindustria. Feltrin allora ha fatto causa con quello che in molti, in viale dell'Astronomia, hanno definito "arrembaggio legale". E, come avviene quando non si hanno le carte giuste, ha perso. Ovviamente è chiaro a tutti che il peggior candidato, per il futuro di Feltrin in Fla, è proprio Emanuele Orsini, che pare non abbia visto di buon occhio la gestione del suo successore e tutte le liti che ne sono scaturite. In questo contesto un articolo di Repubblica ad inizio febbraio ha buttato benzina sul fuoco, andando a rivangare antiche storie di leasing che Orsini avrebbe attivato a spese dell'associazione ma con uso privato. Nella fattispecie, il leasing di una Porsche Panamera. Orsini ha subito dichiarato che avrebbe querelato. Cosa che ha fatto, grazie allo studio dell'avvocato Michela Vecchi. Chi ha querelato Orsini? Il Cfo di FederlegnoArredo, fedelissimo di Feltrin, Gabriele Fraschini. Fraschini aveva inviato infatti il 26 gennaio una missiva con la quale, in buona sostanza, chiedeva a Orsini di pagare 22mila euro circa di leasing non pagati per una Porsche Panamera. Orsini sostiene nella querela che Fraschini in cda di FLA aveva detto che non c'era nulla di irregolare, e che la vicenda, oggetto di un audit effettuato da Grand Thornton, "aveva confermato l'assoluta correttezza" del suo operato. Fraschini avrebbe reso noti i contenuti della missiva ai consiglieri di amministrazione. Da là ai giornali è un attimo, ed è una cosa che sanno tutti. Tanto che Orsini lo scrive nero su bianco: la missiva "è stata inviata, presumibilmente dallo stesso Dottor Fraschini, al quotidiano La Repubblica". E ancora: "Appare evidente che l'invio a Repubblica della predetta missiva ha avuto l'unico e evidente scopo di denigrare e distruggere a livello mediatico la mia immagine e la mia reputazione, proprio alla vigilia del rinnovo delle cariche in Confindustria".

Orsini marcia duramente contro Fraschini

Non è finita qui, perché Emanuele Orsini marcia duramente contro Fraschini. Del quale avrebbe reperito una conversazione nella quale il Cfo ammetterebbe di aver affermato il falso in quella missiva, e di aver saputo che esistono dossier su Orsini. Di più, Orsini è convinto che la missiva di Fraschini gli sia stata specificatamente commissionata da altri soggetti, presumibilmente soggetti apicali di Fla. Insomma, l'ipotesi di Orsini è che il Cfo di FederlegnoArredo sia stato solamente lo strumento di un'operazione più ampia. La corsa in Confindustria non è ancora cominciata ma c'è già un caso aperto. E ancora una volta c'entra FederlegnoArredo. Chissà se Feltrin, che alle 11 del 13 febbraio presenta il nuovo Salone del Mobile, riterrà di dare qualche spiegazione o qualche replica.

fabio.massa@affaritaliani.it







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