Milano
"Scuola da sogno": la Cavalieri 'abolisce' il rumore nelle classi
Il progetto pilota “Aula da sogno”, realizzato nel 2015 dall’Istituto Cavalieri di Milano con il supporto di Ecophon Saint-Gobain, Amplifon e Comune di Milano ha ricevuto il maggior numero di voti tra i progetti proposti per la Zona 1 della città, all’interno del “Bilancio partecipativo”, uno strumento del Comune di Milano per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche. Il progetto risponde a caratteristiche di innovazione e attenzione al benessere della persona, riducendo drasticamente il rumore in classe, a beneficio di studenti e insegnanti. Risulta il progetto più votato per la Zona 1 e il terzo su tutti gli altri. “Aula da sogno” si propone come modello pilota di un’esperienza replicabile anche per le altre scuole, nell’ambito della lotta al rumore nelle classi.
COSA SARA’ REALIZZATO: DA “AULA DA SOGNO” A “SCUOLA DA SOGNO” - L’Istituto comprensivo Cavalieri, che al suo interno include la scuola primaria Ariberto e la secondaria Cavalieri, adesso potrà estendere il progetto sperimentale “Aula da sogno” e riqualificare tutti i propri spazi, trasformandosi così nella prima “Scuola da sogno”. L’intervento del valore di 300mila euro sarà realizzato nel corso del 2016.
Saranno realizzati interventi per la correzione acustica degli ambienti scolastici e l’abbattimento delle barriere architettoniche per ipoudenti (e anche ipovedenti). Un intervento che riguarderà ben 42 aule, 1 sala polifunzionale, 2 palestre, 1 mensa, i corridoi e gli spazi comuni, per un totale di oltre 7.500 metri quadrati. L’obiettivo è ottenere una drastica riduzione del rumore e creare un ambiente acusticamente confortevole per i 950 alunni dell’istituto, così come per il personale che tra docenti, collaboratori e amministrazione, supera le 130 unità.
Grazie ad un innovativo design acustico degli spazi e all’istallazione di speciali pannelli hi-tech fonoassorbenti, verrà restituito il suo valore al primo vero strumento didattico: la voce. Il tutto a vantaggio della qualità dell’apprendimento e della capacità di ascolto di tutti gli studenti, compresi quelli con deficit uditivi. Con il progetto pilota è stato più che dimezzato il cosiddetto tempo di riverberazione, uno dei maggiori indiziati quando si parla di rumore in classe. Questo era attorno ai 2,2 secondi, ben al di sopra del valore soglia prevista dalla legislazione italiana (1,2 secondi). Oggi il valore medio nell’aula è pari a 0,85 s, più allineato alle buone prassi internazionali.
LA BUONA ACUSTICA PER DIVENTARE UN CENTRO DI AGGREGAZIONE CULTURALE - Non è un caso che questa sperimentazione avvenga per la prima volta in una scuola ad indirizzo musicale. All’Istituto Cavalieri infatti la musica è considerata tra le materie più importanti fin dall’istruzione primaria, con diversi indirizzi musicali nella secondaria che includono: pianoforte, chitarra, flauto traverso e clarinetto.
In questo contesto, la buona acustica è un tassello fondamentale per la didattica ma anche un punto di partenza per trasformare la scuola in un vero centro culturale aperto alla cittadinanza. La Preside Rita Patrizia Bramante illustra così questo passaggio: “Dopo aver creato in modo sperimentale una prima aula da sogno insieme ad Ecophon, siamo riusciti a portare all’attenzione del Comune e del Dipartimento di Design del Politecnico il nostro progetto, con la speranza che l’esperimento realizzato lo scorso anno potesse essere esteso a tutta la scuola. La nostra idea è far diventare la palestra una sala concerto che possa ospitare diverse manifestazioni musicali e teatrali, convegni e iniziative culturali”.
“Vogliamo una scuola aperta al territorio, che sia un luogo di aggregazione non soltanto al mattino e per la didattica, ma dove sia piacevole restare anche nel pomeriggio per attività nobili come la musica o il teatro”, prosegue Bramante. “Attraverso un altro bando del Comune avevamo già ottenuto la possibilità di tenere la scuola aperta oltre le ore di lezione, non solo alle famiglie degli alunni. Adesso, migliorando l’acustica della palestra insieme ad Ecophon, possiamo finalmente proseguire su questa strada e diventare un vero centro di aggregazione culturale aperto ad un pubblico più ampio, con un nostro programma di manifestazioni culturali”, conclude la Preside.
“Un grande progetto sta prendendo forma”, aggiunge l’insegnante Dino Rutolo, ideatore e project leader. “Da musicista professionista so bene che le aule nelle scuole in genere non sono adeguate a fare musica, analogamente risultano poco confortevoli anche per le altre materie, dato che lo strumento principale che abbiamo per insegnare è la voce. Siamo fieri di aver realizzato per primi un progetto che può essere d’esempio anche per le altre scuole. Creare un ambiente acusticamente confortevole è un grande passo avanti. In seguito si dovranno necessariamente prevedere anche altre soluzioni come la ventilazione meccanica e il design degli interni, per rendere ancora più accoglienti gli ambienti per l’apprendimento. Su questi e altri temi ho già avuto il privilegio di confrontarmi anche con i responsabili della Cabina di Regia della Presidenza del Consiglio per l’edilizia scolastica”.
“Negli ultimi anni stiamo registrando un graduale ma costante aumento della sensibilità sul tema del rumore, da parte del mondo scolastico e delle istituzioni, anche dietro la spinta delle associazioni dei genitori collegate alla disabilità uditiva”, commenta Cristina Carrus, Responsabile Tecnico e Marketing in Italia di Ecophon Saint-Gobain. “Il successo nell’apprendimento, in ogni fase del ciclo di istruzione, si basa sull’efficienza della comunicazione tra insegnante e studente. Ecco perché Ecophon è impegnata in prima linea nello sviluppo di progetti che possano analizzare e ridurre gli effetti del rumore sulle persone, all’interno degli ambienti educativi, cercando di contribuire a realizzare le migliori condizioni possibili per studenti e insegnanti a supporto di insegnamento e apprendimento”.
RUMORE NEMICO DI STUDENTI E INSEGNANTI - La persistenza dei suoni che si accavallano tra loro porta ad una crescita esponenziale dei livelli di pressione sonora a causa del cosiddetto “effetto Lombard”, per il quale un ambiente già rumoroso, tende ad esserlo sempre più per il naturale innalzamento del livello di voce. Un effetto ben noto a scuola, dove rendimento e rumore sono strettamente correlati, tanto più quando ci sono carenze uditive conclamate e permanenti, oppure nei casi sempre più diffusi di alunni non madrelingua. Il rumore è anche nemico degli insegnanti, spesso costretti a sforzare la voce per farsi ascoltare, con diverse conseguenze sul proprio fisico e sulla propria salute.
Non è solo questione di comfort, ma soprattutto di buona scuola. Quando il livello di rumore, anche a causa dei menzionati tempi di riverberazione, è pari a 60 dB(A), il tasso di errore è superiore al 15%, mentre se il livello è mantenuto al di sotto dei 55 dB(A), l’incidenza degli errori scende al 4,3%. Nelle classi italiane, di media, il valore è spesso superiore ai 70 dB(A). Più in generale, secondo uno studio di riferimento californiano, il miglioramento dell’ambiente sonoro può aumentare le prestazioni intellettuali quando si svolgono compiti che richiedono concentrazione anche al di sopra del 50%.