Milano

Scuola, incontro sindacati-Azzolina: regna ancora l’incertezza

La Regione Lombardia, la più colpita dall’emergenza sanitaria, necessita di particolare attenzione per quanto riguarda la ripartenza della scuola

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – “Con una comunicazione urgente, pervenuta sabato, è stato convocato questa mattina in videoconferenza il Tavolo permanente presso l’Ufficio scolastico regionale previsto dal “Piano Scuola” per l’avvio del prossimo anno scolastico. L’urgenza della convocazione – spiegano in una nota Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals, Gilda Unams della Lombardia - è stata svelata con la presenza della ministra dell’Istruzione Azzolina insieme a tuti i soggetti istituzionali, associativi e sindacali facenti parte del tavolo regionale. Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito ciò che da tempo dichiariamo: vogliamo che la scuola a settembre riparta con tutti gli studenti e il personale in presenza a scuola, in sicurezza e tutela della salute. La questione tempo non è una variabile di poco conto. Al 20 di luglio non abbiamo ancora i dati relativi alla necessità di nuovi spazi per le aule per garantire il distanziamento fisico degli alunni nelle classi e non abbiamo il dato di quale organico aggiuntivo di docenti e personale ata (in particolare collaboratori scolastici) verrà assegnato alla Lombardia. Abbiamo evidenziato l’urgenza di un intervento innanzitutto sulla scuola dell’infanzia che è l’ordine di scuola dove è prioritario intervenire con un organico aggiuntivo immediato, considerando che in Lombardia la Regione ha deciso, secondo noi in questo momento inopportunamente, l’inizio delle attività dal 7 settembre, mentre gli altri ordini di scuola inizieranno il 14 settembre.

La Regione Lombardia, la più colpita dall’emergenza sanitaria, necessita di particolare attenzione per quanto riguarda la ripartenza della scuola in presenza da parte non solo del Ministero ma, anche, di Regione Lombardia. Se non si troveranno spazi adeguati per consentire il distanziamento fisico degli alunni nelle classi, se non si assegnerà di conseguenza un numero di Docenti e personale Ata per garantire la riduzione degli alunni per classe, la conseguenza sarà un ritorno alla didattica a distanza, unico strumento durante la crisi dell’emergenza ma che ha causato ulteriori disuguaglianze tra gli alunni in particolare per i più piccoli (infanzia e primaria) e difficoltà  per molte famiglie prive di strumentazioni informatiche e collegamenti a internet o, in alternativa,  la  riduzione del tempo scuola!   In Lombardia il tempo pieno e il tempo prolungato sono una realtà diffusa: per garantire le richieste delle famiglie bisognerà anche affrontare con attenzione il tema delle mense e le conseguenti richieste di spazi e di cambiamenti delle modalità organizzative che coinvolgeranno necessariamente non solo le scuole ma gli enti locali e le aziende che devono fornire i pasti.

Tema urgente e non di poco conto è il trasporto scolastico. Data la riduzione della capienza di trasporto dei bus, specie per gli studenti delle scuole superiori che lascerebbe a casa il 40% degli studenti, le scuole sono costrette a modificare l’organizzazione scolastica con una parte degli studenti a scuola e l’altra a casa con la didattica a distanza! Si assiste ad un capovolgimento delle finalità: la scuola che si deve adattare ai trasporti e non i trasporti al servizio  della scuola per garantirne l’offerta formativa. Abbiamo fatto notare la criticità della nostra regione sul fronte dei posti vacanti, della valanga di supplenze che ci saranno a settembre, della carenza di docenti nelle graduatorie e la situazione tragica del 55% delle scuole senza la presenza del Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) oltre le scuole che saranno assegnate a Reggenza ai Dirigenti Scolastici. La ministra Azzolina ha ribadito la volontà del Ministero di far ripartire a settembre le scuole in presenza, una volontà però che si scontra con l’incertezza ancora oggi presente e con il ritardo di quali soluzioni si adotteranno per risolvere le criticità concrete che come organizzazioni sindacali abbiamo portato al tavolo regionale”, conclude la nota.

 








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