Milano

Scuolabus dirottato: Ministero Istruzione e Autoguidovie citati in giudizio

Scuolabus dirottato e incendiato a San Donato, al via il processo all'autista. Ministero dell'Istruzione e Autoguidovie citati in giudizio

Scuolabus dirottato: gli alunni e il Comune di Crema parte civile

Camicia blu, pantaloni neri e, tra le mani, un taccuino e la penna per prendere appunti. Ousseynou Sy, l'autista che il 20 marzo ha tenuto in ostaggio 50 bambini, due insegnanti e una bidella e poi ha dato fuoco a un bus, a San Donato Milanese, e' presente nella gabbia riservata ai detenuti dell'aula in cui si e' aperto il processo a suo carico. I suoi legali hanno comunicato al collegio della prima Corte d'Assise che non gradisce essere ripreso dalle telecamere.

E' accusato di strage, sequestro di persona aggravato dalla minore eta' delle vittime, incendio, resistenza e lesioni, tutti reati aggravati dalla finalita' di terrorismo. In aula ci sono anche diversi genitori dei bimbi tenuti prigionieri sul bus, che chiedono di essere parti civili. Tra loro, Khalid El Hamami, il padre di Adam, uno dei ragazzini che contribui' a sventare l'attentato. "Adam sta bene - ha spiegato ai cronisti - anche se per lui sara' dura dimenticare". Il legale di parte civile della famiglia di Adam e di quelle di altri studenti, l'avvocato Antonino Ennio Andronico, ha annunciato che chiedera' la citazione come responsabili civili della societa' Autoguidovie e del Ministero della Pubblica Istruzione. "Ci aspettiamo giustizia - ha detto il difensore - secondo noi sono responsabili anche coloro che hanno messo il mezzo in mano a quest'uomo. La societa' ha chiesto di costituirsi parte civile ma, al limite, ha diritto a chiederlo per il reato di incendio, non sicuramente per la strage e le lesioni ai danni dei ragazzi"

Dalle indagini dei pm Alberto Nobili e Luca Poniz, era emerso che Sy volesse compiere una strage sulla pista di Linate, dove sarebbe stato diretto il bus, con "l'intento di condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione". Il 47enne non avrebbe avuto nessuna 'rete' a suo supporto, ma sarebbe stato un 'lupo solitario', tenuto conto che l'analisi dei suoi contatti telefonici e dell'agenda non ha evidenziato infatti alcuna relazione 'sospetta'. Ai magistrati ha spiegato, nei suoi tre interrogatori durante le indagini, di non volere fare del male a nessuno, ma di avere intenzione di compiere un gesto "eclatante per scuotere le coscienze", richiamandosi alla filosofia del panafricanismo, che ha avuto tra i suoi esponenti anche Nelson Mandela.

I ragazzini presenti sul bus dirottato, i due docenti di educazione fisica, la bidella, il Comune di Crema e Autoguidovie hanno chiesto di costituirsi parti civili nei confronti dell'autista di origine senegalese. Sy deve rispondere di strage, sequestro di persona, incendio, resistenza e lesioni. L'imputato ha deciso di non ricorrere al rito abbreviato e dunque alla possibilità di ottenere lo sconto di un terzo della pena nel caso di condanna che, visti i reati contestati, potrebbe essere molto lunga.

Il ministero dell'Istruzione e  Autoguidovie citate in giudizio

La prima sezione della Corte, presieduta da Ilio Mannucci Pacini che ha rinviato l'udienza al 21 ottobre, ha stabilito di citare in giudizio come responsabili civili il ministero dell'istruzione e la societa' Autoguidovie, proprietaria del bus dirottato. Dovranno quindi rispondere dei risarcimenti in caso di condanna nel processo davanti alla Corte d'Assise di Milano a carico di Ousseynou Sy







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