Milano
Senza patente e drogato travolse e uccise 11enne: negato il patteggiamento
La gup di Milano rigetta il patteggiamento per Nour Amdouni: cinque anni di patteggiamento sono pochi
Senza patente e drogato travolse e uccise 11enne: negato il patteggiamento
La gup di Milano Lorenza Pasquinelli ha rigettato il patteggiamento a cinque anni di reclusione per Nour Amdouni, il 20enne italo-marocchino, che, a Milano, nella notte tra lunedi' 8 e martedi' 9 agosto ha investito e ucciso il piccolo Mohanad Moubarak, 11 anni, tra via Bartolini e viale Monte Ceneri. Per la giudice la pena concordata tra il pm Rosario Ferracane e l'avvocato Robert Ranieli non e' congrua in confronto alla gravita' del fatto. Stando alle indagini della Polizia locale, quella notte il 20enne guidava senza aver mai conseguito la patente e inoltre era sotto effetto di cannabinoidi, hashish, come evidenziato dalle analisi tossicologiche. Con la Smart di proprieta' di un societa' in base ai rilievi Amdouni guidava a una velocita' non inferiore ai 73 chilometri orari, ben superiore al limite di 50. Inoltre, Amdouni era alla guida con una gamba ingessata. Il 20enne era fuggito dopo aver investito l'11enne senza prestare soccorso e si era presentato alla Polizia stradale quattro ore piu' tardi. Lo scorso 18 agosto il giovane era finito in carcere, su ordine del gip Fiammetta Modica, e meta' novembre era stato mandato a processo con rito immediato.
Amdouni accettò il "rischio di mettere in pericolo la vita degli altri"
Per essersi messo alla guida senza patente, sotto effetto di hashish e con un gamba ingessata Nour Amdouni ha accettato il "rischio di porre in concreto pericolo la vita degli utenti della strada, quand'anche in presenza di un qualche concorso di colpa". Lo ha scritto la gup di Milano Lorenza Pasquinelli nell'ordinanza con cui ha rigettato il patteggiamento a cinque anni per il ventenne italo-marocchino accusato dell'omicidio stradale di Mohanad Moubarak, l'undicenne travolto mentre era in bici la notte 9 agosto in via Bartolini. La "determinazione della pena non appare congrua tenuto conto della pluralita' e dell'allarmante gravita' delle violazioni al codice della strada" ha sottolineato la giudice. Tra queste, anche il "superamento del limite massimo di velocita', pari a quasi il 50%, peraltro in prossimita' di un incrocio semaforico"