Milano

Senzatetto a Milano, l'indagine Raccontami: sono oltre 2mila, il 90% uomini

Redazione

La rilevazione sui senza dimora promossa dal Comune di Milano: "censiti" oltre 2mila senzatetto, il 39% di loro si trovano nel Municipio 1

Senzatetto a Milano, l'indagine Raccontami: sono oltre 2mila, il 90% uomini

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - Sono lo 0,15% della popolazione cittadina le persone senza dimora contate nell’ambito di racCONTAMI2023, la quarta rilevazione sui senza dimora promossa dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con la Fondazione "Ing. Rodolfo Debenedetti". Si tratta, in termini assoluti, di 2021 persone trovate in strada o nelle strutture di accoglienza dai circa 700 volontari e volontarie che hanno aderito all’iniziativa e coperto le 134 aree in cui è stata divisa la città.  Un dato, ancora parziale e del tutto inedito, che si riferisce alla prima rilevazione di questo genere portata avanti in città durante il periodo estivo (12-16 giugno scorso). Per il confronto con le edizioni precedenti sarà necessario attendere la seconda fase della rilevazione che si svolgerà questo inverno.

Il 39% dei senzatetto milanesi è nel Municipio 1

L’obiettivo, al termine dei due momenti, è fornire una fotografia attuale del fenomeno per contribuire alla costruzione di risposte sempre più adeguate ai bisogni complessi che si manifestano. Il 39% delle persone rintracciate in strada quest’estate si concentrava nel territorio del Municipio 1. Oltre al centro storico, le presenze più significative sono state rilevate nei Municipi 2 e 3 (rispettivamente il 18% e il 13% del totale). Si tratta per circa il 90% di uomini che, in due terzi dei casi, hanno un’età superiore ai 35 anni. Chi vive in strada dimostra una discreta conoscenza dei servizi dedicati: nel complesso, infatti, il 52% dice di incontrare le unità mobili almeno una volta alla settimana. I bisogni espressi nel corso delle interviste qualitative fanno emergere la necessità di custodire oggetti personali (62%), di avere accesso ai servizi di tipo sanitario (52%), a una connessione internet (46%) e a vestiti puliti (46%).  

Bertolè: "Senza tetto, numeri che ci devono responsabilizzare a lavorare ancora di più"

“Questi dati - dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé - ci devono responsabilizzare a lavorare ancora di più per rafforzare la rete costruita nel corso di questi anni a sostegno delle persone senza dimora. I dati, ancora parziali, ci confermano che quello della grave emarginazione è un problema che riguarda tutti i centri urbani e che i numeri di Milano sono in linea, se non inferiori a quelli delle grandi città europee, da Barcellona a Budapest, da Parigi a Lisbona. Si tratta di una condizione che riguarda sempre più spesso uomini e donne migranti a cui il sistema governativo dell’accoglienza non riesce a dare una risposta. È un fenomeno che va ormai oltre l’emergenza e che ha quindi bisogno di politiche strutturali. racCONTAMI va proprio nella direzione di scattare una fotografia aggiornata e attuale per poi riuscire a costruire risposte mirate e adeguate, grazie all’impegno di Fondazione Debenedetti, delle tante realtà che fanno parte del sistema cittadino e dei volontari che mettono a disposizione il loro tempo. La nostra intenzione è di rendere questa analisi periodica, in modo che possa restituirci un’indicazione della qualità delle azioni messe in campo e consentirci aggiustamenti e rimodulazioni in corso d’opera”.  

“Rilevazioni ‘point-in-time’ come quella realizzata tramite il progetto racCONTAMI - sottolinea il gruppo di ricerca della Fondazione Debenedetti - offrono una visione scientificamente accurata del fenomeno dell’assenza di dimora in città. Avere a disposizione dati di questo tipo è un passo fondamentale per ragionare in modo informato sul fenomeno dell’assenza di dimora, con l’obiettivo di rendere questa condizione un’eventualità sempre più rara e di breve durata. Soprattutto se tali rilevazioni sono ripetute nel tempo, diventano uno strumento chiave per guidare scelte politiche, programmi, servizi, e per verificarne l’efficacia sul campo”.







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