Milano

Serravalle, è guerra aperta. "O me o Mentasti". La lettera choc

Il direttore generale di Serravalle ha mandato ieri una lettera a tutti i dipendenti con parole pesantissime riservate all'amministratore delegato.

Serravalle, è guerra aperta. "O me o Mentasti". La lettera choc

di Fabio Massa

Paolo Besozzi, il ritorno. Il direttore generale di Serravalle ha mandato ieri una lettera a tutti i dipendenti - che Affaritaliani.it Milano pubblica integralmente QUI - con parole pesantissime riservate all'amministratore delegato. Prima ripercorre l'accusa di non aver fatto nulla e anzi di aver sottovalutato il problema del ponte della Tangenziale Ovest a Rho. Lo fa in terza persona: "Preso atto che MISE aveva già eseguito i lavori necessari ed urgenti nel 2014/2015, che la struttura era sotto costante controllo, avuto ulteriore conferma della competenza e professionalità dei tecnici addetti ai controlli, dei quali l’AZIENDA TUTTA deve andare orgogliosa, che non sussistevano elementi di anomalo ulteriore comportamento; Besozzi si é ed ha tranquillizzato tutti. L’allarmismo serve a creare il problema per poi avere l’onore della soluzione. Mi conoscete e ben sapete che preferisco risolvere i problemi e non crearli, anche assumendomi responsabilità che non mi competono. Vedi il caso concreto : la responsabilità è del Direttore Tecnico e non del Direttore Generale, ma il Vs Direttore generale è ingegnere civile strutturista e fa anche le sue autonome valutazioni".

Poi arriva la critica a Mentasti: "Ebbene il Mentasi (sic, ndr) mi ha accusato di “GRAVI NEGLINEZE, IMPERIZIA E COLPEVOLE INERZIA” ...... SONO ANCH’IO UNO STRAGISTA! E forse anche tutti Voi che non avete mai detto nulla: chi progetta, chi controlla le strutture, chi gestisce la viabilità e non vede nulla ...... insomma siamo in tanti. Per ora io sul banco degli imputati poi si vedrà. Credo vi sia ben chiara la strumentalità della contestazione disciplinare .... Ma forse bisognerebbe indagare sul perché viene sollevata? Rinviamo gli approfondimenti ad una successiva puntata. Ciò che preme oggi è che l’immagine della società (e consentitemi la mia) sia prontamente riabilitata dal fango che Mentasti ha sparso.Il procedimento disciplinare a mio carico è in corso e deve essere risolto dal Consiglio di Amministrazione. Sarà il Cda chiamato a confermare le mie gravi negligenze, la mia imperizia e la mia inerzia e quindi licenziare lo stragista BESOZZI o dovrà chiedere conto al Mentasti sulla modalità della gestione delle deleghe che il CdA medesimo gli ha affidato. Insomma o il CdA licenzia Besozzi o revoca le deleghe al Mentasti, non immagino alternative". 

Dunque, Besozzi pensa che le soluzioni siano licenziamento o suo o di Mentasti. Poi parte l'invettiva contro la presidente Carta: "Giovedì scorso mi ha telefonato (erano sei mesi che non mi chiamava e pensavo avesse smarrito il numero) per propormi un incontro con gli avvocati per trattare la mia uscita. I miei avvocati mi dicono: hai un assegno in bianco, se voi compilalo! CARA MAURA TINA PASQUA PAOLO BESOZZI NON E’ IN VENDITA, NON HAI ANCORA CAPITO CHI SONO. Chiedi ai lavoratori di Serravalle che mi manifestavano la loro solidarietà quando nel 2014 ero indicato come IL NEMICO DELLA CUPOLA (quella dell’appalto città della salute), quando i giornali riportavano le intercettazione dei politicanti da strapazzo che dicevano: .... “questa sera Besozzi lo facciamo fuori”. Anche molti amici mi hanno detto: fatti pagare salato e mandali al diavolo; ma BESOZZI NON SI VENDE, Cara Presidente, se hai il coraggio mi licenzi diversamente trai le conseguenze. In Serravalle tutti ricordano il licenziamento, al tuo arrivo, dell’allora Direttore Generale, ma non tutti sanno che l’illegittimo licenziamento è costato alla società oltre un milione e mezzo di euro, ed il risarcimento è ancora attivo, c’è ancora una richiesta di integrazione!".

Il resto, è nel PDF (qui). 








A2A
ZX