Milano

"Service unavailable", niente scuola. Anche i server si sono "ammalati"

Fabio Massa

Il registro elettronico non funziona: numerose segnalazioni dal Milanese. E così la scuola si ferma pure online

"Service unavailable", niente scuola. Anche i server si sono "ammalati"

C'è una cosa che preoccupa le mamme e i papà di tutta Italia. E non stiamo parlando (solo) del Coronavirus. Stiamo parlando del fatto che i figli, perdendo settimane di scuola, sperabilmente eviteranno di finire in ospedale con la polmonite, ma difficilmente potranno evitare di essere un po' più ignoranti. Per evitare questo le scuole più evolute hanno implementato servizi di lezioni a distanza, teleconferenze eccetera. Quelle più basiche, per la stragrande maggioranza della popolazione, hanno iniziato a mandare i compiti tramite il sistema di registro elettronico. Il popolo (dei genitori) si connette. Scarica i compiti, li stampa, li fa fare ai bambini. Poi li rispedisce via mail. Tutto bello? Mica troppo. Perché, come al solito in Italia, le cose si fanno al risparmio. E questo non è colpa della scuola, una volta tanto. E' colpa del fornitore. Che stamattina era inaccessibile (almeno per centinaia di famiglie nella zona del milanese). Ecco qui: service unavailable. Nessuna immagine tappo, come in televisione. Semplicemente: service unavailable. Possiamo intuire, ma solo intuire, che si tratti di troppo traffico sui server della Axios.

Chi è la Axios Italia Service? E' una società il cui amministratore delegato è Stefano Rocchi. Ed è uno dei fornitori (ovviamente non l'unico) del Miur, il ministero della Pubblica Istruzione. Si picca di essere "l’azienda leader nello sviluppo software per la gestione della segreteria scolastica da oltre 30 anni". Spiega anche di aver "lavorato a stretto contatto col MIUR (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca nello sviluppo) al progetto SISSI in rete". La Axios gestisce, in moltissime scuole, i registri elettronici, la contabilità dei singoli plessi. E poi si vanta di accordi importanti, come quello con Fujitsu. In questi momenti di emergenza rispolvera le parole del suo fondatore, Giancarlo Delli Colli: "Il nostro fondatore, Giancarlo Delli Colli, ci ha insegnato che, quando è necessario, tutti dobbiamo dare una mano per quanto sia nelle nostre possibilità". Così, Axios ha deciso di donare allo Spallanzani 10mila euro. Bravissimi, 10mila euro sono comunque qualcosa di importante. Ora, per piacere, cercate pure di donarci la possibilità di educare i nostri figli. Con server adeguati, che non ci propinino in questi momenti difficili un "service unavailable".

fabio.massa@affaritaliani.it

RICEVIAMO OGGI (23 MAR 2020) E PUBBLICHIAMO DALL'AVV. ROBERTO CARTELLA PER CONTO DI AXIOS

Con sorpresa e vivo disappunto, Axios ha preso contezza dell’articolo pubblicato ieri mattina, 16 marzo, 2020 sulla testata on line di Vostra proprietà Affaritaliani.it - intitolato “Il registro elettronico non funziona: numerose segnalazioni dal Milanese. E così la scuola si ferma pure online” e dal sottotitolo "Service unavailable", niente scuola. Anche i server si sono "ammalati" a firma del Vostro collaboratore, sig. Fabio Massa - il cui tenore è gravemente lesivo dell’onorabilità e della reputazione commerciale della Axios Italia Service s.r.l., per quanto appresso si dirà.a)“ (...) Perché, come al solito in Italia, le cose si fanno al risparmio. E questo non è colpa della scuola, una volta tanto. E' colpa del fornitore. Che stamattina era inaccessibile (almeno per centinaia di famiglie nella zona del milanese). Ecco qui: service unavailable. Nessuna immagine tappo, come in televisione. Semplicemente: service unavailable. Possiamo intuire, ma solo intuire, che si tratti di troppo traffico sui server della Axios”.Il passaggio richiamato esprime perentorie e denigratorie valutazioni dell’operato della Axios Italia Service s.r.l. che appaiono assolutamente inaccettabili, pretendendo – già nelle prime righe - di addossare dogmaticamente e senza mezzi termini alla Cliente la responsabilità della constatata inaccessibilità dei collegamenti, senza neanche avanzare il dubbio che essa potrebbe, con ogni ragionevole probabilità, essersi determinata a causa dell’enorme “sovraccarico” del traffico della  rete che notoriamente sta mandando in tilt moltissime piattaforme/server in tutto il mondo, nei più disparati comparti merceologici.

b) “Chi è la Axios Italia Service? E' una società il cui amministratore delegato è Stefano Rocchi. Ed è uno dei fornitori (ovviamente non l'unico) del Miur, il ministero della Pubblica Istruzione. Si picca di essere "l’azienda leader nello sviluppo software per la gestione della segreteria scolastica da oltre 30 anni". Spiega anche di aver "lavorato a stretto contatto col MIUR (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca nello sviluppo) al progetto SISSI in rete". La Axios gestisce, in moltissime scuole, i registri elettronici, la contabilità dei singoli plessi. E poi si vanta di accordi importanti, come quello con Fujitsu. In questi momenti di emergenza rispolvera le parole del suo fondatore, Giancarlo Delli Colli: "Il nostro fondatore, Giancarlo Delli Colli, ci ha insegnato che, quando è necessario, tutti dobbiamo dare una mano per quanto sia nelle nostre possibilità". Così, Axios ha deciso di donare allo Spallanzani 10mila euro. Bravissimi, 10mila euro sono comunque qualcosa di importante. Ora, per piacere, cercate pure di donarci la possibilità di educare i nostri figli. Con server adeguati, che non ci propinino in questi momenti difficili un "service unavailable".Anche in questo secondo passaggio, è di tutta evidenza come l’autore dell’articolo, continuando ad esprimere valutazioni che trascendono la sua competenza “tecnica”, abbia mantenuto ed, anzi, aggravato la cornice denigratoria della Axios percepibile dal lettore.Infatti, dal tenore dell’articolo, è evidente che i richiami operati nelle prime righe ai “numeri” virtuosi di Axios (i.e. il progetto SISSI in rete, gli accordi importanti conclusi, la donazione all’Ospedale Spallanzani ecc.) sono operati al chiaro fine di rimarcare la pretesa inadeguatezza dei server utilizzati dalla Cliente, come si evince fra l’altro dalle inequivocabili espressioni sarcastiche utilizzate (“Ora, per piacere, cercate pure di donarci ..ecc.).

CONSIDERATO CHE

9. Le espressioni utilizzate nell’articolo in commento costituiscono una grave lesione della reputazione e dell’immagine commerciale della Axios Italia Service s.r.l., che ha sempre operato con straordinarie e riconosciute professionalità ed efficienza sul mercato.

10. L’effetto denigratorio di tali espressioni ha, nel caso di specie, una enorme potenzialità diffusiva, trattandosi di articolo pubblicato su un giornale che si fregia di essere il “primo quotidiano digitale dal 1996”.

11. Non può dirsi in questo caso rispettato il principio di continenza, che renderebbe legittime le critiche nella misura in cui fossero esposte in maniera corretta e misurata e, comunque, nell’ambito di un giudizio motivato su basi logiche o tecnico-scientifiche espresse in termini rispettosi dell’altrui dignità personale e professionale (v. sul punto, ex multis, Cass. 7 dicembre 2005 n. 26999, in Resp. civ., 2006, 1289, n. PERON).

Alla luce di tutto quanto sopra evidenziato, Axios Italia Service s.r.l., riservandosi ogni più ampio margine in relazione al risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi imputabili alla condotta in contestazione, mio tramiteai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948 (pacificamente applicabile anche alle testate telematiche) la Vostra Società, titolare della testata Affaritaliani.it a rimuovere l’articolo pubblicato ovvero a rettificare i passaggi supra contestati entro entro e non oltre due giorni dal ricevimento della presente comunicazione, collocando le rettifiche nella stessa pagina/sezione del quotidiano e conferendo alle medesime idoneo risalto. 

DIFFIDA

Resta inteso che, In difetto di quanto richiesto, Axios Italia Service s.r.l. si troverà costretta, senza alcun ulteriore preavviso, ad intraprendere le iniziative più opportune volte a tutelare la propria immagine ed onorabilità nelle sedi ritenute più consone e senza ulteriore preavviso, con conseguente aggravio di costi e di spese.

LA RISPOSTA DI FABIO MASSA

Pubblichiamo come impone la legge sulla stampa. Tuttavia la schermata "service unavailable" era là, e su questo non ci piove. Esattamente come il disagio patito dai bimbi.FM








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