Milano
Sesto San Giovanni, Foderaro (M5S): "Chittò ipocrita, Di Stefano arrivista"
"Sesto non è più la Stalingrado d'Italia. Penati? Sesto non ha bisogno di lui. Chittò? Pd ipocrita". Antonio Foderaro, candidato M5S, non le manda a dire
"Sesto San Giovanni non è più la Stalingrado d'Italia. Penati? Sesto non ha bisogno di lui. Chittò? Il suo Pd è ipocrita. Caponi? Nasconde interessi di partito. Di Stefano? Pensa alla sua carriera". Il candidato del M5S alle prossime amministrative, Antonio Foderaro, non le manda a dire a nessuno... INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Antonio Foderaro, iniziamo da lei.
Sono un ingegnere edile con un master in informatica. Sono stato candidato dopo una votazione interna, dopo la raccolta delle candidature e un regolamento pubblico. Sono originario di Cremona. Essendo appassionato di informatica avevo ideato un sistema per la gestione assistita per la progettazione. Ho trovato lavoro a Torino, mi sono occupato come project manager degli applicativi della Pubblica Amministrazione sugli appalti. Poi mi sono spostato a Sesto dopo essermi sposato. Ora lavoro in una società di progettazione di ingegneria di Milano.
Perché si è candidato a sindaco?
Per dovere. Il Movimento 5 Stelle è un gruppo di persone che va avanti, tra alti e bassi. E io volevo che anche a Sesto il M5s ci fosse e portasse avanti i propri valori. Mi è stata riconosciuta la competenza nell'attività da attivista.
Parliamo di contenuti: tre cose che realizzare nei primi 100 giorni da sindaco.
Primo. Abbiamo in programma di fare una ricognizione seria sul bilancio. Non abbiamo l'esatta cognizione dello stato delle cose perché non ci viene data. Vogliamo modificare la macchina comunale per dare servizi in modo efficiente. Non vogliamo esternalizzare i servizi del welfare, come ha fatto il Pd. Vogliamo fare una vera lotta agli sprechi, e quindi via le consulenze: così avremo più fondi per realizzare il nostro programma.
Secondo. Mi piacerebbe fare una delibera che reintroduca le garanzie sul lavoro eliminate a livello nazionale, tipo l'art 18, con regole sugli appalti pubblici. Come ha fatto Bologna.
Terzo. Si possono fare da subito interventi sulla sicurezza per il presidio del territorio.
Sesto San Giovanni continua ad essere la Stalingrado d'Italia?
Non lo è più. A Sesto la sinistra è ancora forte ma essendo il Pd non più di sinistra molti elettori di sinistra si sono allontanati.
A proposito di sinistra e Sesto. Filippo Penati, che cosa pensi di lui?
Filippo Penati si è ripresentato adesso sotto le elezioni con un Comitato in contrapposizione al sindaco. Poi è uscito dal comitato, e ha appoggiato il Pd e anche il sindaco per evitare che i populismi potessero avere successo. Adesso ha preso la tessera del Pd a Milano, ma di fatto appoggia la Chittò. Sono tutte operazioni politiche, Penati è un politico e gestisce le relazioni in funzione dei suoi obiettivi. Sesto non ha bisogno di Penati. Anzi: rappresenta un modo di far politica lontanissimo rispetto a quello che intendiamo noi.
Parliamo dei competitor. Caponi?
Caponi ha fatto questa lista civica già dal 2012. E' stato bravo a fare campagna elettorale per cinque anni sul territorio e adesso ha costruito altre due liste intorno alla sua candidatura, più per marketing che a livello reale. Caponi è un esponente che deriva da Forza Italia e dagli alfaniani di centro destra. Se devo fare una critica a Caponi è che in realtà dietro alla lista civica nasconde degli interessi di correnti di partito chiare e ben definite.
Cioè?
Alfaniani, Forza Italia, quelli che non sostengono Di Stefano, Parisi.
Roberto Di Stefano.
Di Stefano ha una sua chiara visione della sua candidatura. Lui si candida per promuovere la sua carriera politica e per questo fa riferimento ai partiti tradizionali, Forza Italia e Lega, e cerca di far convergere le differenti anime e i differenti programmi in uno solo. Il difetto è questo: alla realtà dei fatti non ha credibilità, sta proponendo di tutto. Ieri sera ha promesso, nonostante i discorsi fatti in consiglio per 5 anni, che gli asili rimarranno del Comune. Lo farà? Non credo, visto che dovrà rispondere ai partiti.
Monica Chittò.
Del Pd non mi piace per niente l'ipocrisia apolitica che portano avanti a Sesto San Giovanni. A Sesto fanno le vittime perché non arrivano i finanziamenti dallo Stato. Peccato che sia il Pd renziano al governo, ovvero loro stessi, a non mandargli i soldi. Vanno alla Alstom per dare supporto ai lavoratori, poi quando votano in consiglio sull'articolo 18 si astengono. E' ipocrisia politica questo allinearsi sulle vicende di partito. E' un inganno che portano avanti ai danni dei cittadini.
Parliamo della città della salute.
Abbiamo proposto l'EMA scrivendo che sarebbe il completamento della Città della Salute. Detto questo, siamo sempre stati contrari alla Città Della salute poiché è un enorme sperpero di soldi pubblici. E' stata messa là per un accordo elettorale tra Formigoni e Oldrini. E anche adesso stanno facendo pasticci in fase di aggiudicazione. Però, se è approvata e non si può tornare indietro, il nostro interesse è di farla in fretta, senza varianti e ulteriori costi, e in più creare l'opportunità di portare l'EMA. Capiamoci: non è che siamo a favore, ma visto che c'è, meglio farla bene.
Che cosa si aspetta a livello di risultato finale?
Vogliamo arrivare al ballottaggio. La credibilità e i valori sono portati avanti nel programma solo da noi.